combinatorio
combinatòrio agg. [der. di combinare]. – Fondato sulla combinazione, risultante dalla combinazione dei varî elementi. In partic.: 1. In filologia, metodo c., metodo che consiste nell’accertare [...] finito di elementi: archi, triangoli, tetraedri. 3. In filosofia, arte c., l’ideale di Leibniz di attribuire ai varî concetti dei segni simbolici (geometrici o algebrici), per poterli combinare reciprocamente in tutti i modi possibili e ottenere così ...
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categorico
categòrico agg. [dal lat. tardo categorĭcus, gr. κατηγορικός] (pl. m. -ci). – 1. Di categoria, relativo a categorie nel sign. filosofico; il termine, che in Aristotele significava semplicem. [...] per analogia, a una morale assoluta, non subordinata cioè ad alcuna condizione (imperativo c.). 2. In logica matematica e in algebra, teoria c., teoria i cui modelli sono tutti fra loro isomorfi. 3. estens. Preciso, deciso, assoluto: ordine, comando ...
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g, G
(gi, ant. o region. ge ‹ǧé›) s. f. o m. – Settima lettera dell’alfabeto latino, derivata, come la lettera C, dal Γ (gamma) greco. In origine, il segno C rappresentava la consonante occlusiva velare [...] è la storia del valore fonetico della g, come pure della c. Il latino classico possedeva soltanto l’occlusiva velare ‹ġ›, la ecc.); in elettrologia, G indica la conduttanza, in algebra un gruppo, in geometria e meccanica il baricentro di una ...
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segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, [...] o, fam. scherz., di apparecchio o congegno guasto, e sim.); non c’era nel suo sguardo alcun s. di compassione; le tue parole sono s varî segni o simboli occorrenti per la composizione dell’algebra, della chimica, ecc.; in spartiti e partiture ...
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meno
méno avv. e agg. [lat. mĭnus, neutro (con valore avverbiale) di minor, compar. di parvus «piccolo»]. – 1. avv. a. Funge da comparativo dell’avv. poco; significa quindi più poco, in minor quantità, [...] né bene né male. Lo stesso segno si usa in algebra per indicare un numero negativo: -5 («meno cinque»); meno (per un altro uso della locuz. in meno, v. sopra, al n. 1 c). b. Né più né m., per l’appunto, non diversamente: dovevi rispondere di no, ...
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potenza
potènza (ant. potènzia) s. f. [dal lat. potentia, der. di potens -entis «potente»]. – 1. In senso generico, l’essere potente, il fatto di potere: così ... la potenza corrispondesse alla buona [...] p. media). 7. In matematica: a. In aritmetica e in algebra, operazione che consiste nel prodotto di più fattori uguali: elevare (o lo stesso che insieme delle parti (v. insieme, n. 2 b). c. In geometria, p. di un punto P rispetto a una circonferenza ( ...
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principio
princìpio s. m. [dal lat. principium, der. di princeps -cĭpis nel sign. di «primo»: v. principe]. – 1. a. L’atto e il fatto di cominciare, inizio: il p. di una azione, di un’impresa; il p. [...] (lat. principium; abbrev. pr.) la parte che viene prima del 1° paragrafo. c. Comuni le locuz. avv. con sign. temporale al p. (meno com. a + 1, allora contiene tutti i numeri naturali; in algebra, p. di identità dei polinomî, teorema secondo cui due ...
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commutativo
agg. [der. di commutare]. – 1. Che commuta o è relativo al commutare: giustizia c., che consiste nel rendere il corrispondente di quello che si riceve. In diritto, contratto c., quello in [...] alcune operazioni (addizione, prodotto fra numeri reali, prodotto scalare di due vettori), invertendo l’ordine dei termini dell’operazione, il risultato non cambia; in algebra, gruppo c. (o abeliano), ogni gruppo che gode della proprietà commutativa. ...
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termine
tèrmine s. m. [dal lat. termĭnus «limite, confine»]. – 1. a. Sinon. letter. o raro di confine, come limite di paesi e regioni, poderi e altri spazî territoriali. È usato per lo più al plur.: [...] desiderî; Vergine madre ..., Termine fisso d’etterno consiglio (Dante). c. In grammatica, complemento di termine, complemento che risponde alla domanda da quel linguaggio. b. In aritmetica e in algebra, termini di un’addizione, i suoi addendi, di ...
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piu
più (ant. o pop. tosc. piùe) avv. e agg. [lat. plūs, compar. neutro di multus «molto»]. – 1. avv. a. Come comparativo dell’avv. molto, significa «in maggior quantità, in maggior misura», contrapponendosi [...] dieci meno. Lo stesso segno si usa in algebra e nelle sue applicazioni per indicare numeri relativi più né meno, per l’appunto, proprio così (v. meno, n. 4 b). c. Per lo più (anche in grafia unita, perlopiù), il più delle volte, nella maggioranza ...
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algebra [struttura]
algebra (struttura) particolare struttura algebrica definita su un campo K; è uno spazio vettoriale A su K dotato di un prodotto interno bilineare ∗: A × A → A (→ applicazione bilineare). Se il prodotto ∗ è associativo,...