molto
mólto agg., pron. e avv. [lat. mŭltus agg., mŭltum avv.]. – 1. agg. Indica in genere quantità o numero notevole, e si contrappone direttamente a poco. Quindi, unito a un sost. sing., che è in grande [...] m. fretta; ha m. volontà; uomo di m. ingegno; gli fu di m. aiuto; ne ho avuto m. piacere, casa arredata con m m. andò che ... (non passò molto tempo che ...); da Firenze a Prato non c’è m.; c’è m. da qui alla piazza?; fig., ci corre m., o m. ci corre ...
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cacciare
v. tr. [lat. *captiare, der. di capĕre «prendere», part. pass. captus] (io càccio, ecc.). – 1. Dare la caccia, cercare o inseguire animali (per lo più selvaggina) per catturarli o ucciderli: [...] a calci; fu cacciato di casa; caccia via quell’animale!; fig., c. la fame, il dolore, la paura, il malocchio, ecc.; c. i cattivi (Ariosto); se vuoi la roba, prima caccia fuori i soldi; c. un urlo, emetterlo. Con uso più ampio nell’ital. region.: ...
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cacciatore
cacciatóre s. m. (f. -trice) [der. di cacciare]. – 1. a. Chi va a caccia di selvaggina o di uccelli, e anche chi ha esperienza e abilità nella caccia: un gruppo di cacciatori; essere un buon [...] conquista e alla seduzione della donna: diceva che l’uomo è c. e la Zuppidda doveva pensarci lei a guardarsi la figliuola ( alla fanteria leggera. Un corpo di cacciatori a cavallo fu costituito da Napoleone nell’esercito d’Italia, corpo che combatté ...
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seguire
v. tr. e intr. [lat. sĕqui] (io séguo, ecc. [ant. seguisco, seguisci, ecc.]; pass. rem. seguìi [ant. seguètti], seguisti, ecc.). – 1. Con uso trans. (che si estende anche ai numeri 2 e 3, e solo [...] i suoi allievi, un medico che segue i suoi pazienti. c. Per estens., tenersi informato, aggiornato: s. sui giornali i tempesta; la fine della guerra fu seguita da un lungo periodo di pace; l’intervento chirurgico fu seguito da una veloce ripresa. ...
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mano
s. f. [lat. manus -us] (pl. le mani; pop. in alcune regioni d’Italia le mane, con un sing. mana; ant. e dial. le mano [continuazione del plur. lat. manus]. Il sing. può troncarsi anche nell’uso [...] sua m., autografa; di bella m., con buona calligrafia; sul foglio c’è un’aggiunta di altra mano. O riferendosi al lavoro di un di bassa condizione; per m. di, per mezzo di (gli fu recapitato per m. di un fattorino). In passato, si diceva sopra ...
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convertire
v. tr. [dal lat. convertĕre «rivolgere, piegare, convertire», comp. di con- e vertĕre «volgere»] (io convèrto, ecc.; nel pass. rem., accanto alle forme regolari, si hanno anche, dall’ant. [...] in acciaio, il cibo in sostanza nutritiva, un decreto legge in legge ordinaria; c. titoli, biglietti in monete metalliche; le scuole furono convertite in ospedali; Niobe fu convertita in pietra; io vorrei, per un poco di tempo, essere convertito in ...
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convertitore
convertitóre s. m. [der. di convertire; i sign. tecnici sono modellati sull’ingl. converter]. – 1. (f. -trice) Chi converte alla fede: messer santo Francesco fu grande c. d’anime (Fra Giordano). [...] trasformazioni di un composto in un altro (per es., i c. di Parson, di Ostwald, ecc., nei quali si fa ’ossidazione di un prodotto intermedio (per es., una metallina); c. Bessemer, c. Thomas, usati nei processi di affinazione della ghisa in acciaio ...
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convincere
convìncere v. tr. [dal lat. convincĕre, comp. di con- e vincĕre «vincere»] (coniug. come vincere). – 1. a. Indurre uno a riconoscere una cosa, ad ammettere un fatto, vincendo con prove o con [...] non ne sono affatto convinto. 2. ant. Dimostrare con prove inoppugnabili la colpevolezza di una persona: c. uno di frode, di malafede, di un reato; fu convinto di eresia. ◆ Part. pres. convincènte, anche come agg. (v. la voce). ◆ Part. pass. convinto ...
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k, K
(cappa o kappa, ant. o region. ca) s. m. o f., invar. – Decima lettera dell’alfabeto latino, che rappresenta l’occlusiva velare sorda (cioè il suono proprio di c in casa, fuoco, acuto) come il greco [...] = Calendae). Nella scrittura medievale delle lingue neolatine (soprattutto nei manoscritti volgari italiani del 13° sec.) il k fu talvolta sostituito alla c, per esprimerne il suono velare davanti a e o i (per es. ke = che); ma successivamente non ...
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rilevare
(ant. relevare) v. tr. [lat. relĕvare «sollevare, rialzare», comp. di re- e levare: v. levare] (io rilèvo, ecc.). – 1. a. Levare, togliere di nuovo: s’era già messo il cappello in capo, ma se [...] si rilevò in volo; si è rilevato il vento; più largo fu Dio a dar sé stesso Per far l’uom sufficiente a rilevarsi sign. degli usi intr. in cui si abbiano anche i tempi composti). c. fig., letter. o non com. Avere peso, importanza, contare: tutto ...
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Retore greco (circa 160-225 d. C.); fu famoso da giovanetto per la sua facilità d'improvvisazione. I suoi scritti tecnici di retorica, a noi giunti, costituirono un vero e proprio corso (specialmente la parte Sulle idee, cioè le figure o qualità...
Liberto d'origine, nel 52-60 d. C. fu procuratore della Giudea, che governò molto duramente; dopo il suo richiamo fu accusato, ma senza conseguenze, dagli Ebrei. Sposò Drusilla, nipote di M. Antonio il triumviro, in seguito un'altra Drusilla...