sotto
sótto prep. e avv. [lat. sŭbtus, avv., der. di sŭb «sotto»]. – È l’opposto di sopra e, come questo, ha soprattutto valore locale, indicando che un oggetto è, rispetto a un altro, in luogo più basso, [...] s. i miei occhi, davanti ai miei occhi, in mia presenza; fu travolto dal fiume s. gli occhi atterriti dei suoi compagni. Con l : qui ci dev’essere s. qualcosa (e più esplicitamente: qui c’è s. qualche mistero). Dare s. a qualcuno, incitarlo a fare ...
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bello
bèllo agg. [lat. bĕllus «carino, grazioso», da *due-
nŭlus, dim. di duenos, forma ant. di bonus] (sing. m. bèl, pl. m. bèi, davanti a consonante seguita da vocale, e davanti a f, p, t, c, v, b, [...] gli ha dato una b. risposta; prov., un bel tacer non fu mai scritto. 3. In molti casi equivale genericamente a buono ( s’è mangiato una b. porzione di carne; è caduta una b. nevicata; c’è ancora un bel pezzo di strada; 150 km all’ora sono una b. ...
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parlare2
parlare2 v. intr. [lat. mediev. parabolare, *paraulare, der. di parabŏla (v. parola)] (aus. avere). – 1. a. Pronunciare suoni articolati, dire delle parole: il bambino comincia già a p., ha [...] parla, ti ascolto, incoraggiando a dire; mi lasci p.!, a chi c’interrompe; e lascia che parli! (oppure: e lascialo p.!), anche il fatto (o altro) fu considerato un miracolo, parve ai più un avvenimento straordinario. c. Manifestare un’intenzione, ...
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celeste1
celèste1 (ant. celèsto) agg. [dal lat. caelestis «del cielo»; s. m. pl. caelestes «abitatori del cielo, dèi»]. – 1. a. Del cielo, che appartiene al cielo o si muove nel cielo: volta c.; corpi [...] e degli spiriti beati: gloria c.; beatitudine c.; Uno spirto celeste, un vivo sole Fu quel ch’i’ vidi (Petrarca); quindi divino, che viene dal cielo: dono c.; grazia, consolazione, aiuto c.; benedizioni c.; c. è questa Corrispondenza d’amorosi sensi ...
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canone
cànone s. m. [dal lat. canon -ŏnis, gr. κανών -όνος (der. di κάννα «canna»), termine che indicò originariamente la canna, e quindi il regolo usato da varî artigiani, da cui poi, sin dall’età omerica, [...] religione, e la dottrina in essi contenuta: il c. della Bibbia, il c. del buddismo. Con accezione partic., canoni d’Eusebio ’autorità civile; dal sec. 15° il termine fu riservato alle definizioni dogmatiche (distinte dalle disposizioni disciplinari, ...
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conduttore
conduttóre s. m. e agg. (f. -trice) [dal lat. conductor -oris, der. di conducĕre «condurre»]. – 1. Chi o che conduce, nel sign. fondamentale del verbo: la giustizia conduttrice del coro delle [...] guida, che aiuta in una ricerca: quell’indizio fu il filo c. che portò alla scoperta del colpevole; o l’argomento principale, la successione dei fatti o dei ragionamenti nel loro logico sviluppo: il filo c. di un racconto, di un’azione scenica, di ...
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citta
città (ant. cittade) s. f. [lat. civĭtas -atis «condizione di civis» e «insieme di cives»; al sign. di «aggregato di abitazioni» la parola giunse per metonimia, sostituendo urbs]. – 1. a. Centro [...] e viali alberati, con moderata densità di abitanti e carattere largamente estensivo. c. Con altre specificazioni: città-stato (pl. invar.), la polis greca, che fu caratteristica dell’organizzazione politica greca in età classica, e si identificò con ...
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cittadino2
cittadino2 s. m. (f. -a) [uso sostantivato dell’agg.]. – 1. a. Chiunque abita in città o risiede in una determinata città: i c. di Venezia, di Palermo; c. operosi, pacifici, tranquilli; spesso [...] città-stato, a un comune medievale e sim.: i c. di Atene, di Sparta; questo Dante fu uno orrevole antico c. di Firenze di porta San Piero (G. Villani). Per c. europeo, v. cittadinanza (n. 1 a). Il primo c. d’Italia, modo con cui viene talora indicato ...
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capello
capéllo s. m. [lat. capĭllus] (pl. poet. e pop. tosc. capégli, poet. capéi). – 1. Ciascuno dei peli del capo umano: si differenziano dai peli comuni per l’elevatissimo numero e per lo sviluppo [...] dell’occasione favorevole proprio al momento giusto; non torcere a uno un c., non recargli la minima offesa: lo fecero prigioniero ma non gli fu torto un c.; non sarebbe capace di torcere un c. a uno, di persona di animo e carattere mite. E come ...
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salto1
salto1 s. m. [lat. saltus -us, der. di salire «saltare, danzare», supino saltum]. – 1. a. L’atto di saltare; insieme di movimenti mediante i quali il corpo dell’uomo, spinto dall’azione estensiva [...] un oggetto posto in alto e sostenersi ad esso: con un s. fu sopra il tavolo; spiccò un s. e si aggrappò alla fune; anche composizione detto più comunem. pesce. Anche in senso più astratto: c’è un s. che non convince nel tuo ragionamento; ci sono ...
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Retore greco (circa 160-225 d. C.); fu famoso da giovanetto per la sua facilità d'improvvisazione. I suoi scritti tecnici di retorica, a noi giunti, costituirono un vero e proprio corso (specialmente la parte Sulle idee, cioè le figure o qualità...
Liberto d'origine, nel 52-60 d. C. fu procuratore della Giudea, che governò molto duramente; dopo il suo richiamo fu accusato, ma senza conseguenze, dagli Ebrei. Sposò Drusilla, nipote di M. Antonio il triumviro, in seguito un'altra Drusilla...