carne s. f. [lat. caro carnis, affine al gr. κείρω «tagliare»]. – 1. Parte muscolare del corpo dell’uomo e degli animali: avere poca, molta c. addosso, essere magro, grasso; e così essere in c., essere [...] i soldati destinati alla guerra, per lo più in frasi polemiche quali mandare al fronte come c. da macello, considerare c. da cannone e sim.: Napoleone fu amatissimo dalla Francia, ed oggetto ... di culto ai soldati, che egli chiamò carne da cannone ...
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caro1
caro1 agg. [lat. carus «amato, diletto» e, quindi, anche «ricercato, costoso»]. – 1. a. Amato, a cui si è affezionati: le persone c.; è un c. ricordo di mio padre; tornare ai c. studî; le più c. [...] voi! Spesso unito con i verbi essere, avere: mi siete tutti c.; è un oggetto che ho molto c.; Sempre c. mi fu quest’ermo colle (Leopardi). Sostantivato, al plur., i miei c., i nostri c., ecc., i familiari, i parenti: non vedevo l’ora di riabbracciare ...
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voce
vóce s. f. [lat. vox vōcis]. – 1. Serie o insieme di suoni articolati emessi dall’uomo (v. fonazione), o di suoni inarticolati emessi da varî animali (o anche dall’uomo), alla cui produzione concorrono [...] in deserto, che è la forma originaria lat. di uso più com.); C’è una v. nella mia vita, Che avverto nel punto che muore ( né ’l mondo mai non fu né sarà sì perfettamente disposto come allora che a la v. d’un solo ... fu ordinato (Dante). Col sign. ...
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collettore
collettóre s. m. e agg. (f. -trice) [dal lat. tardo collector -oris, der. di colligĕre «raccogliere»]. – 1. s. m. a. Chi raccoglie: c. delle imposte, ausiliario delle esattorie comunali delle [...] ) che la S. Sede inviava alle varie nazioni per raccogliere le decime; in seguito fu anche rappresentante diplomatico. c. letter. Raccoglitore, collezionista: c. di monete antiche. 2. agg. Che raccoglie, che ha la funzione o il compito di raccogliere ...
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secondo1
secóndo1 agg. e s. m. [lat. secŭndus, der. di sequi «seguire»; propr. «che segue, che non offre resistenza», detto dapprima della corrente e del vento, quindi, per contrapp. ad adversus, «favorevole, [...] un s. Raffaello; e in frasi negative, anche come sost.: non c’è un s. come lui, non c’è stato un s. dopo lui, e sim. e. Di cosa Così gli andavan le cose seconde! (Boccaccio); co’ Macedoni fu seconda la fortuna et prospera quanto tempo in loro stette l ...
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caccia1
càccia1 s. f. [der. di cacciare] (pl. -ce). – 1. a. Ricerca, uccisione o cattura della selvaggina, compiute con trappole, reti, armi e spesso con l’ausilio di animali domestici e di accorgimenti [...] c. delle balene): c. alla lepre, alla volpe, all’orso; c. col falcone; c. in palude; c. grossa, che ha per oggetto le fiere; una partita di c.; andare a c.; stagione della c., e c ; d’origine francese (sec. 13°), fu in uso sino alla fine del sec. ...
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colmo2
cólmo2 s. m. [lat. cŭlmen «cima, sommità»]. – 1. Il punto più alto d’una prominenza: la casa sorge proprio sul c. del colle; in sul c. della quale [montagnetta] era un palagio con bello e gran [...] vita, cioè intorno ai 35 anni; nel c. della peste (Manzoni); il trecento fu il principio della nostra letteratura, non già il c. (Leopardi). Frequente come esclam. fam. (questo è il c.!; ma è il c.!), di fronte a fatti o affermazioni che sorprendono ...
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caduta
s. f. [der. di cadere, part. pass. caduto]. – 1. L’atto, il fatto di cadere, con le varie accezioni che ha il verbo nel sign. proprio: ha fatto una brutta c. dalla bicicletta; una c. da cavallo, [...] di una monarchia, di un ministero; la c. dell’Impero romano; la c. di Napoleone. c. Insuccesso nella rappresentazione di un’opera teatrale: la c. della commedia fu clamorosa. d. Il cadere in colpa, in peccato: la c. di Adamo ed Eva; chiese perdono a ...
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ridere
rìdere v. intr. [lat. ridēre, con mutamento di coniug.] (pass. rem. risi, ridésti, ecc.; part. pass. riso; aus. avere). – 1. a. Manifestare un sentimento di allegrezza spontanea, viva e per lo [...] crepapancia, a crepapelle. In espressioni iperb.: a sentire quei discorsi c’era da morir dal r.; è un comico che ti fa e poet.: la novella di Panfilo fu in parte risa e tutta commendata dalle donne (Boccaccio), fu accolta cioè dalle risa delle donne; ...
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ragione
ragióne s. f. [lat. ratio -onis (der. di ratus, part. pass. di reri «fissare, stabilire»), col sign. originario di «conto, conteggio»]. – 1. a. La facoltà di pensare, mettendo in rapporto i concetti [...] se ti ha fatto chiamare, ci sarà la sua r.; non c’è r., non vedo r. (anche, non c’è o non vedo nessuna r.) di prendersela tanto. Ormai ant vincerlo, imporsi a lui (anche con la forza): la battaglia fu dura, ma alla fine i nostri ebbero r. dei nemici; ...
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Retore greco (circa 160-225 d. C.); fu famoso da giovanetto per la sua facilità d'improvvisazione. I suoi scritti tecnici di retorica, a noi giunti, costituirono un vero e proprio corso (specialmente la parte Sulle idee, cioè le figure o qualità...
Liberto d'origine, nel 52-60 d. C. fu procuratore della Giudea, che governò molto duramente; dopo il suo richiamo fu accusato, ma senza conseguenze, dagli Ebrei. Sposò Drusilla, nipote di M. Antonio il triumviro, in seguito un'altra Drusilla...