sopraffino
(tosc. sopraffine) agg. [comp. di sopra- e dell’agg. fino (o fine)]. – 1. Molto raffinato, finissimo, di ottima qualità: zucchero, burro s., o di qualità sopraffina. 2. In senso fig., eccellente, [...] pregevole, straordinario: ha un udito s.; è un intenditore di vini veramente sopraffino; anche in tono scherz. o iron.: un ladro, un truffatore s.; ha dimostrato una crudeltà sopraffina ...
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kugelhupf
〈kü′üġëlupf〉 s. m. – Grafia usata in Italia, spec. nella Venezia Giulia (accanto agli adattamenti cùguluf o cùgluf) per rendere il ted. dialettale merid. Gugelhupf o Gugelhopf, nome di un dolce [...] di pasta lievitata (farina, uova, burro, zucchero e uva passa), cotto in forno dentro uno stampo che gli dà una forma caratteristica. ...
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bastardo
agg. [dal fr. ant. bastard (mod. bâtard), voce di origine incerta]. – 1. Termine generico per indicare un ibrido fra due razze, spec. di animali o di piante; frequente anche come s. m. (f. -a). [...] di rete che precede la cosiddetta camera di ponente, adiacente alla camera della morte. 5. Salsa b., salsa per asparagi, fatta con burro, rosso d’uovo, farina, acqua calda e succo di limone. 6. Scrittura b., tipo di scrittura corsiva usata in Francia ...
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dimetilamino-
(o dimetilammino-) [comp. di dimetil- e am(m)ina]. – Prefisso che indica la presenza, nella molecola di un composto organico, del radicale −N(CH3)2, derivato dalla dimetilamina: per es., [...] dimetilam(m)inoazobenzene, sostanza cristallina gialla, usata come indicatore nelle analisi volumetriche e, in passato, come colorante del burro e dei grassi. ...
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appassire
v. intr. [der. di passo1 «appassito»] (io appassisco, tu appassisci, ecc.; aus. essere). – 1. Divenire passo: l’uva è appassita. 2. Perdere la freschezza, detto di fiori, foglie o piante in [...] Nel linguaggio gastronomico, a. la cipolla (o altre verdure tritate), soffriggerla leggermente a fiamma bassissima, in olio o burro, in modo da ammorbidirla senza tuttavia farle prendere colore. ◆ Part. pass. appassito, anche come agg.: uva appassita ...
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raviolo
ravïòlo (ant. raviuòlo) s. m. [etimo incerto] (per lo più al pl., ravioli). – 1. Specialità culinaria italiana, di origine genovese: pasta all’uovo in sfoglia, ritagliata a rettangoli o a dischi [...] base di carne, di ricotta e spinaci, di erbe odorose, ecc.; si mangiano per lo più asciutti, conditi con sugo o burro e parmigiano: niuna altra cosa facevano che far maccheroni e raviuoli e cuocergli (Boccaccio). In alcune regioni, spec. nell’Italia ...
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decilenico
decilènico agg. [der. di decilene]. – Acido d.: composto organico, acido alifatico non saturo a 10 atomi di carbonio, presente nel burro. ...
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siero
sièro s. m. [lat. sĕrum «parte acquosa del latte»]. – 1. La parte di un liquido organico che rimane fluida dopo la coagulazione. In partic.: a. S. del latte, la parte del latte che residua dopo [...] la caseificazione, importante sottoprodotto della fabbricazione dei formaggi, utilizzato per la produzione del burro di siero, per la preparazione della ricotta, per l’estrazione di proteine (tramite operazioni con membrane), per l’alimentazione di ...
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battuto2
battuto2 s. m. [part. pass. di battere]. – 1. Condimento caratteristico della cucina italiana (lombarda, romana, ligure, ecc.), consistente di solito in un pesto, fatto sul tagliere tritando [...] di sedano, che si fa rosolare insieme alla cipolla tritata. In molti luoghi dell’Italia settentr. al posto del lardo si usa burro, in Toscana olio; a Genova olio, basilico e formaggio pecorino (v. pesto). Può essere anche di soli odori: un b. di ...
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Sostanza alimentare composta dalle materie grasse contenute nel latte e ottenuta mediante la lavorazione della panna.
Industrialmente ha importanza soltanto il b. fatto col latte di vacca, quelli di pecora e di bufala sono oggetto di produzione...
burro
Andrea Mariani
. Il vocabolo appare in If XVII 63 un'oca bianca più che burro (per il testo, cfr. Petrocchi, ad l., dove si rifiuta la variante ch'eburro, da ebur, " avorio "). Il colore " bianco latte " in realtà ben s'addice a un'oca...