partire
v. tr. e intr. [lat. partire o partiri «dividere», der. di pars partis «parte»] (io parto, ecc.; nel sign. di «dividere» e «spartire» anche io partisco, tu partisci, ecc.). – 1. tr., ant. o letter. [...] al fine ove si parte Lo secondo giron dal terzo (Dante); veggendo la donna che i fanciulli da lui partir non si voleano (Boccaccio); mi pare a proposito che noi per l’avanti non ci partiam dal fianco l’una dell’altra (Leopardi); partirsi da questa ...
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ritenere
ritenére v. tr. [dal lat. retinere, comp. di re- e tenere «tenere»] (coniug. come tenere). – 1. non com. Tenere di nuovo. 2. a. non com. Trattenere, rattenere, contenere: r. il passo, il respiro, [...] qualcuno, intrattenersi amichevolmente con lui, esserne amico: usava molto nella casa di messer Lizio, e molto con lui si riteneva (Boccaccio). È com. e specifico solo in alcune locuz. mediche, come r. l’urina, v. ritenzione; r. l’acqua nei tessuti ...
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tornare
v. intr. e tr. [lat. tornare «lavorare al tornio, far girare sul tornio», der. di tornus «tornio»] (io tórno, ecc.). – 1. intr. (aus. essere) Avviarsi, essere diretti al luogo da cui si era partiti [...] fig.: il nome della Niccolosa amata da Calandrino m’ha nella memoria tornata una novella d’un’altra Niccolosa (Boccaccio); ricondurre, restituire a una precedente condizione: le vostre orazioni ... m’hanno delle pene del Purgatoro tratto e tornato in ...
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misvenire
v. intr. [dall’ant. fr. mesvenir, comp. di mes- (pref. corrispondente all’ital. mis-) e venir «venire»] (coniug. come venire), ant. – 1. Venir meno, svenire, e, per estens., smarrirsi, turbarsi [...] fortemente: udendo questo, tutto misvenne (Boccaccio). 2. Con uso impers., risultare mal fatto, avere cattivo esito: si mosse a tale impresa e misvennegli (Boccaccio). ...
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strabocchevole
strabocchévole agg. [der. di straboccare]. – 1. Che strabocca, che è in grandissima quantità, in straordinaria o eccessiva misura: c’era una folla s., un numero s. di spettatori; possiedono [...] , s. (Serao). 2. Nell’uso ant., precipitoso; scosceso, dirupato: le dure rocche, gli s. balzi (Boccaccio). ◆ Avv. strabocchevolménte, eccessivamente, straordinariamente (con riguardo alla quantità): strabocchevolmente pieno, ricco, e sim.; ant ...
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predicare
v. tr. [dal lat. praedicare «far noto, celebrare, lodare», e, nel lat. tardo, eccles., «predicare»] (io prèdico, tu prèdichi, ecc.). – 1. a. Annunciare, dichiarare pubblicamente la legge divina: [...] compl. oggetto, pregare, scongiurare: la donna ... tanto la predicò, che ella in persona di sé e nel suo letto la mise (Boccaccio). 4. Nella logica, attribuire un predicato a uno o più soggetti; affermare o negare una qualità o un attributo di uno o ...
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medicina
s. f. [dal lat. medicina, in origine ars medicina, femm. dell’agg. medicinus «pertinente al medico o al curare», der. di medĭcus «medico2»]. – 1. a. La scienza che ha per oggetto lo studio delle [...] è il digiuno; dicendo niun’altra m. essere contro alle pistilenze migliore né così buona come il fuggir loro davanti (Boccaccio). c. fig. Cura, rimedio per mali non fisici, per difetti, situazioni difficili e sim.: Così da quella imagine divina, Per ...
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vagare
v. intr. [dal lat. vagari o vagare, der. di vagus «vagante, instabile»] (io vago, tu vaghi, ecc.). – 1. (aus. avere) Andare qua e là, spostarsi da luogo a luogo senza direzione o meta prestabilita, [...] continuità: v. per il mondo (in cerca di fortuna, di felicità); il pietoso Enea sbandito cominciò per lo mare a v. (Boccaccio); di animali: cavalli bradi che vagano per la prateria; per estens., di cose: nuvole che vagano per il cielo; Una dolce aura ...
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troppo
tròppo avv., agg. e s. m. [ant. adattamento del fr. trop, voce di origine germanica che significò dapprima «molto, quantità»; cfr. truppa]. – 1. avv. a. In misura eccessiva, più del giusto o di [...] ai miei] maggior trestizia (Dante); il cuoco, ... minuzzatolo e messevi di buone spezie assai, ne fece un manicaretto t. buono (Boccaccio). Con la negazione, non t., equivale a «piuttosto poco» o addirittura a «pochissimo»: non mi sento t. bene; se ...
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leggiadro
agg. [tratto da leggiadria]. – 1. Pieno di grazia, di gentilezza e di eleganza insieme; si dice soprattutto dei movimenti della persona, e per estens. della persona stessa o in genere del suo [...] , e con senso più generico: Rime d’amor ... dolci e l. (Dante); una bella e l. cinturetta d’argento (Boccaccio); Per fare una l. sua vendetta, ... Celatamente Amor l’arco riprese (Petrarca); di soavi affetti Ispiratrici e immagini leggiadre Sentirete ...
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Pittore. Figlio di un Antonio de Boccatiis, espertissimo ricamatore, di famiglia originaria di Cremona ma che già dal 1465 aveva preso quasi stabile dimora a Ferrara lavorandovi anche per conto degli Estensi, nacque a Ferrara circa il 1467 se...
Scrittore (Certaldo o Firenze 1313 - Certaldo 21 dic. 1375). Tuttora sostenuta da alcuni la nascita a Parigi, da un'ignota francese, certo è comunque che il B. nacque da un amore illegittimo d'un mercante certaldese stabilitosi a Firenze, Boccaccio...