gola
góla s. f. [lat. gŭla]. – 1. a. Termine generico con cui si designa soprattutto la faringe orale e la parte alta del tubo laringo-tracheale e dell’esofago: malattie della g., le affezioni morbose [...] ’intemperanza; aver g. di una cosa, sentirne goloso desiderio, esserne avido; come chi bee non per sete, ma per g. del vino (Boccaccio); fare gola, eccitare la brama di sé, detto di cibo o bevanda, e fig. d’altre cose: mi faceva g. quella fetta di ...
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sorte1
sòrte1 s. f. [lat. sŏrs sŏrtis]. – 1. Forza che regola o s’immagina regolare in modo imprevedibile le vicende umane, senza che la volontà degli uomini possa nulla contro di essa: la s. ha voluto [...] avventura, tra l’altre cose, in s. a un messer Guasparrin Doria la balia di madama Beritola e i due fanciulli con lei (Boccaccio). Con partic. riferimento a vicende e condizioni future: ignorare la propria s.; so già quale sarà la mia s.; non hai il ...
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suonare
(ant. o region. sonare) v. intr. e tr. [lat. sŏnare, der. di sŏnus «suono»] (io suòno, ecc.; fuori d’accento, sono in uso sia le forme con -o- sia quelle con -uo-, che sono ormai le più comuni). [...] tono per lo più scherz.: lo suonarono a dovere; bada che ti suono!; alzato il bastone lo incominciò a sonare (Boccaccio). In senso fig., con compl. indeterminato, suonarla a uno (o anche suonare uno), raggirarlo, giocargli un brutto tiro; nel passivo ...
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testimonianza
s. f. [der. di testimoniare]. – 1. L’atto, il fatto di testimoniare, e le cose stesse testimoniate; dichiarazione fatta da un testimone; deposizione del teste davanti al giudice: tu eri [...] di non aver dono ricevuto da voi, ... ma del non aver voi in alcuna cosa t. renduta alla mia virtù (Boccaccio); testimonianze, in bibliologia, lettere, recensioni, articoli, sonetti e altre composizioni letterarie che, scritte in lode di un libro ...
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riposare
v. tr. e intr. [comp. di ri- e posare; nei sign. 2 e 3 è il lat. tardo repausare, comp. di re- e pausare (v. posare)] (io ripòso, ecc.; negli usi intr., aus. avere, ant. essere). – 1. tr. Posare [...] moto, la sua attività: dopo la burrasca il mare riposava sotto la luna; la quale [festa] poi che riposata fu ... (Boccaccio). In partic., della terra che si lascia non lavorata o non coltivata per un certo tempo, affinché riacquisti vigore produttivo ...
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sostenere
sostenére v. tr. [lat. sustĭnēre, comp. di sus-, variante di sub- «sotto», e tenere «tenere»] (coniug. come tenere). – 1. Tenere sollevata una cosa o una persona sopportandone il peso dal di [...] . 4. ant. o letter. Trattenere: e oltre a questo, già ricevuti i denari, più giorni appresso di sé il sostenne (Boccaccio); rifl., fa che la tua lingua si sostenga (Dante). Ant., prorogare il termine di pagamento, soprattutto in materia tributaria ...
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lucido
lùcido agg. e s. m. [dal lat. lucĭdus «lucente, luminoso», der. di lucēre «splendere, rilucere»]. – 1. agg. a. Di corpo che, per avere la superficie liscia e levigata o ricoperta da uno strato [...] . intervallo (v. intervallo). Con altro uso fig., letter. ant., glorioso: veggio ... la vostra religione più l. e più chiara divenire (Boccaccio); Tutti davan di sé l. prove (Ariosto). 2. s. m. a. La qualità, l’aspetto di ciò che è lucido, lucentezza ...
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cortese
cortéṡe agg. [der. di corte; cfr. provenz. cortes e fr. ant. corteis (poi courtois)]. – 1. a. ant. Che ha le qualità proprie della persona di corte, cioè soprattutto nobiltà, gentilezza, liberalità: [...] c. e d’ombre (Foscolo); Natura ... un giorno oh quanto Verso me più c.! (Leopardi); fig.: vestimento c. nella sua scollatura (Boccaccio), molto aperto. 4. Come s. m. (forse per estens. da qualcuno dei sign. dell’agg.), nome di un vino bianco secco ...
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sperare1
sperare1 v. tr. [lat. spērare, der. di spes spei «speranza»] (io spèro, ecc.). – 1. a. Attendere con animo fiducioso il realizzarsi di qualcosa da cui ci si ripromettono soddisfazioni e vantaggi, [...] fallace Sperar col van Disio (Poliziano). 2. ant. a. Attendere, aspettare, un fatto positivo o negativo: il che di me, se così mi tieni amico come io ti sono, non dei s. (Boccaccio). b. Per estens., temere: non sapea che si dovesse s. altro che male ...
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lasciare
v. tr. [lat. laxare «allargare, allentare, sciogliere», der. di laxus «largo, allentato»] (io làscio, ecc.). – 1. Smettere di tenere, o di stringere, di reggere, di premere: da subita paura [...] , tralasciare: lasciavo la cosa principale; al quale, quantunque turbato il vedesse, non lasciò di dire il parer suo (Boccaccio); anche l. indietro: lascerò indietro el ragionare delle leggi e parlerò delle arme (Machiavelli); fam., non com., l ...
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Pittore. Figlio di un Antonio de Boccatiis, espertissimo ricamatore, di famiglia originaria di Cremona ma che già dal 1465 aveva preso quasi stabile dimora a Ferrara lavorandovi anche per conto degli Estensi, nacque a Ferrara circa il 1467 se...
Scrittore (Certaldo o Firenze 1313 - Certaldo 21 dic. 1375). Tuttora sostenuta da alcuni la nascita a Parigi, da un'ignota francese, certo è comunque che il B. nacque da un amore illegittimo d'un mercante certaldese stabilitosi a Firenze, Boccaccio...