usare
uṡare v. tr. e intr. [lat. *usare, der. di usus, part. pass. di uti «usare»; v. uso1 e uso2]. – 1. tr. a. Fare uso, servirsi di qualcosa, o anche di qualcuno, sia per una particolare utilizzazione [...] .). Ant. e letter., u. in un luogo o a un luogo, frequentarlo, andarci più o meno frequentemente: a chiesa non usava giammai (Boccaccio); era già tempo ch’io non usavo a chiesa (De Sanctis). 3. Nel rifl., letter. raro, usarsi a una cosa, assuefarsi a ...
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ninfale
agg. e s. m. [dal lat. tardo nymphalis, der. di nympha: v. ninfa]. – 1. letter. a. agg. Di ninfa, di ninfe, proprio delle ninfe: abito, acconciatura n.; un corteo, un coro n.; amori n.; bellezza, [...] ). b. s. m. Componimento letterario che ha come protagoniste le ninfe: per es., il Ninfale fiesolano, poemetto mitologico in ottave di G. Boccaccio, e il Ninfale d’Ameto, altro titolo con cui è nota la Comedia delle ninfe fiorentine, anch’essa del ...
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soprastare
v. intr. [comp. di sopra- e stare, sul modello del lat. superstare] (io soprastò, tu soprastài, egli soprastà, ecc., e ant. soprasto, ecc.; negli altri tempi, coniug. come stare; aus. essere [...] (Compagni); e fig.: s. a le passioni (Dante); come io so altrui vincere, così similmente so a me medesimo s. (Boccaccio); anche tr., vincere, superare, o dominare, sopraffare: quando uno può poco, e colui che può assai il soprasta ..., non credi ...
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senza
sènza (ant. sanza) prep. [lat. absĕntiā «in assenza, in mancanza di»; cfr. l’ant. milan. asensa e il vernacolo tosc. insenza; per la variante sanza, v. sanza1]. – Indica esclusione, privazione, [...] (sottint. quindi dire, contare, ecc.): ... egli aveva de’ fiorini più millantanove, senza quegli che egli aveva a dare altrui (Boccaccio). A un’ellissi del verbo contare, o includere, si possono ricondurre anche altri casi, molto comuni, nei quali la ...
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sopravvenire
(ant. sopravenire) v. intr. e tr. [comp. di sopra- e venire, sul modello del lat. supervenire] (coniug. come venire). – 1. intr. (aus. essere) a. Con riferimento a persone, arrivare, giungere [...] , la notte sopravveniente; come la estremità della allegrezza il dolore occupa, così le miserie da sopravegnente letizia sono terminate (Boccaccio). ◆ Part. pass. sopravvenuto, anche come agg. e s. m. (f. -a): rinviare la firma del contratto, per ...
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posta1
pòsta1 s. f. [lat. pŏsĭta, part. pass. femm. di ponĕre «porre»; cfr. posto part. pass. e s. m.]. – 1. a. ant. Posto assegnato o stabilito per fermarsi temporaneamente o per stare definitivamente: [...] , il desiderio e sim.: qui ognuno può andare e venire a sua p.; io non posso fare caldo e freddo a mia p. (Boccaccio); anche, ant., a richiesta, a istanza, dietro ordine: quell’altro magnanimo, a cui posta Restato m’era (Dante); il re è un essere ...
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morte
mòrte s. f. [lat. mŏrs mŏrtis]. – 1. a. La cessazione delle funzioni vitali nell’uomo, negli animali e in ogni altro organismo vivente o elemento costitutivo di esso: è in lutto per la m. di un [...] ; soffrirebbe non una ma cento m. piuttosto che obbedire; sfiderei mille m. prima di cedere; io, vivendo, ogni ora mille m. sento (Boccaccio), mi par di morire mille volte. g. Talvolta, ciò che è causa di morte: il vizio del bere fu la sua m.; quella ...
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stanza1
stanza1 (ant. stànzia) s. f. [lat. tardo stantia «luogo di dimora», der. di stare «stare, star fermo»]. – 1. a. ant. o letter. Il fatto di stare, di fermarsi e sostare, di dimorare in un luogo: [...] .: a’ compagni imposto che sembianti facessero di non esser con lui né di conoscerlo e che di stanzia si procacciassero (Boccaccio); domandò qui dentro esser raccolto, Perché non c’è altra stanza a dieci miglia (Ariosto). Sempre con valore concr., ma ...
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amoroso
amoróso agg. e s. m. [der. di amore]. – 1. agg. a. Che ha disposizione ad amare (nelle varie accezioni del verbo); che sente amore per un determinato oggetto e lo dimostra negli atti: padre, [...] a.; relazione, tresca a.; conquiste a.; esse dentro a’ dilicati petti, temendo e vergognando, tengono l’a. fiamme nascose (Boccaccio); L’angelico sembiante e quel bel volto Ch’all’a. reti il tenea involto (Ariosto). Anche parlando d’animali: sì tosto ...
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reale1
reale1 agg. [dal fr. ant. reial, che è il lat. regalis; v. regale1]. – 1. a. Di re, del re o dei re: famiglia, casa, stirpe, ceppo r.; sangue r.; Maestà r.; Altezza r., titolo che si dà ai principi [...] i Reali, la famiglia, la stirpe reale: era altiera, che se stata fosse de’ Reali di Francia sarebbe stata soperchio (Boccaccio); I Reali di Francia, titolo di un romanzo cavalleresco di larga diffusione popolare di Andrea da Barberino (sec. 14°), nel ...
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Pittore. Figlio di un Antonio de Boccatiis, espertissimo ricamatore, di famiglia originaria di Cremona ma che già dal 1465 aveva preso quasi stabile dimora a Ferrara lavorandovi anche per conto degli Estensi, nacque a Ferrara circa il 1467 se...
Scrittore (Certaldo o Firenze 1313 - Certaldo 21 dic. 1375). Tuttora sostenuta da alcuni la nascita a Parigi, da un'ignota francese, certo è comunque che il B. nacque da un amore illegittimo d'un mercante certaldese stabilitosi a Firenze, Boccaccio...