trasmutare
(ant. transmutare) v. tr. [dal lat. transmutare, comp. di trans- «trans-» e mutare «cambiare»], letter. – 1. Trasformare, mutare in altra forma, in altro aspetto: Taccia di Cadmo e d’Aretusa [...] che dal servo de’ servi Fu trasmutato d’Arno in Bacchiglione (Dante); nel rifl., trasferirsi: a Vinegia ... si trasmutò (Boccaccio); anche semplicem. muoversi, spostarsi da un luogo a un altro: carpone Si trasmutava per lo tristo calle (Dante); e fig ...
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opera
òpera (ant. o poet. òpra; ant. òvra) s. f. [lat. ŏpĕra «lavoro (in senso astratto, come attività); prestazione di lavoro; giornata di lavoro, nei campi; lavoratore a giornata»; è il plur. collettivo [...] abituale o che di questa fa parte: venuta l’ora della cena e costoro, avendo lasciata opera e giù nella corte discesi ... (Boccaccio); anche in senso più concr., il lavoro a cui si attende: Allora sorge il fabbro, e la sonante Officina riapre, e all ...
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trastullare
v. tr. [forse lat. mediev. se transtollĕre «trastullarsi», con mutamento di coniugazione]. – Divertire, distrarre, allietare con giochi e passatempi: L’una vegghiava a studio de la culla, [...] e piaceri non puerili, e persino di ordine spirituale: dopo la cena al modo usato cantando e ballando si trastullarono (Boccaccio); [l’anima] mossa da lieto fattore, Volontier torna a ciò che la trastulla (Dante), l’anima, procedendo da Dio che ...
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cattivo
agg. [lat. captīvus «prigioniero», der. di capĕre «prendere»; il sign. odierno ha avuto origine dalla locuz. del lat. crist. captivus diabŏli «prigioniero del diavolo»]. – È l’opposto di buono, [...] , malconcio: Calandrino tristo e c., tutto pelato e tutto graffiato (Boccaccio). c. Vile: veggendolo assalire, come cattivo, niuna cosa al suo aiuto adoperò (Boccaccio); sanza fare colpo si fuggirono, abandonando come cattivi le bandiere (Andrea ...
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niente
niènte (ant. neènte, neiènte, e altre var.) pron. indef., s. m. e avv. [etimo incerto; tra le varie etimologie proposte, cioè lat. ne inde, nec entem, *nec gentem, è ritenuta più accettabile l’ultima, [...] , Sì avìeno inviscate l’ali sue (Dante); Andreuccio, non rispondendogli il fanciullo, cominciò più forte a chiamare: ma ciò era niente (Boccaccio); fare finta di n., fingere di non accorgersi di qualche cosa; non se ne fa n., la cosa non si fa, va ...
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comporre
compórre (ant. compónere) v. tr. [lat. compōnĕre, comp. di con- e pōnĕre «porre»] (coniug. come porre). – 1. a. Mettere insieme, ordinatamente, più cose: c. le idee; c. le parole nel discorso. [...] più parti o elementi: c. un miscuglio; c. una bibita con varî ingredienti; una vecchia greca gran maestra di compor veleni (Boccaccio); c. una ghirlanda di fiori. c. Di più cose o persone, essere le parti che costituiscono l’insieme: l’idrogeno e ...
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trasviare
trasvïare v. tr. [der. di via2, col pref. tras-] (io trasvìo, ecc.), ant. – Sviare, fare uscire di via: il famigliare, ragionando co’ gentili uomini di diverse cose, per certe strade gli trasviò [...] fig.: tornando a ciò che io cominciato avea, da che giusto sdegno un poco m’ha trasviata più che io non credetti (Boccaccio), mi ha fatto deviare dall’argomento della novella. Raro nel senso fig. di far uscire dalla retta via dell’onestà, della virtù ...
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sennonche
sennonché (o 'se non che' 〈se nnoṅ ké〉; molto diffuso ma meno preciso senonché) cong. – Congiunzione subordinativa con valore eccettuativo, fuorché, eccetto che (in questo senso è letter.): [...] io non potrei per te altro adoperare se non che ... metterti là dove ella fosse (Boccaccio). Talora (nella lingua ant.) sta per se non è che, se non fosse che (con questo sign., solo nella grafia divisa se non che): E se non ch’al desio cresce la ...
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stamani
(letter. stamane) avv. [lat. ista mane; v. sta e mane]. – Questa mattina; è forma diffusa soprattutto in Toscana (dove si usa anche stamani mattina; altrove, più com. stamattina): le quattro [...] vedevi staman son di là basse (Dante); stamane, all’ora che io v’ho detta, egli entrò in un mio giardino (Boccaccio). Anticam. anche istamane, che riproduce invariata la forma originaria latina: io son veramente colui che quello uomo uccisi istamane ...
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tratta
s. f. [der. di trarre, part. pass. tratto]. – 1. ant. o raro. a. L’azione del trarre, del tirare, e anche la quantità, l’estensione di ciò che si è tirato, lo spazio per cui si è tirato: Dopo [...] colpo inferto con un tratto di fune: il giudice ..., fattolo legare alla colla, parecchie t. delle buone gli fece dare (Boccaccio). c. Lo spazio percorso da un oggetto tirato: surgendo l’aurora e alquanto rendendo il cielo più chiaro, si videro forse ...
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Pittore. Figlio di un Antonio de Boccatiis, espertissimo ricamatore, di famiglia originaria di Cremona ma che già dal 1465 aveva preso quasi stabile dimora a Ferrara lavorandovi anche per conto degli Estensi, nacque a Ferrara circa il 1467 se...
Scrittore (Certaldo o Firenze 1313 - Certaldo 21 dic. 1375). Tuttora sostenuta da alcuni la nascita a Parigi, da un'ignota francese, certo è comunque che il B. nacque da un amore illegittimo d'un mercante certaldese stabilitosi a Firenze, Boccaccio...