specialita
specialità (ant. spezialità, spezialtà, spezieltà) s. f. [dal lat. tardo specialĭtas -ātis (der. di specialis «speciale»), sull’esempio del fr. spécialité]. – 1. L’essere speciale; natura [...] la roba, è una vera specialità. 6. ant. Caso, argomento particolare: non intendo di ristrignervi sotto alcuna spezialtà (Boccaccio), costringervi a trattare un particolare argomento. 7. ant. Locuz. avv. in specialità: a. In speciale rappresentanza ...
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domine
dòmine s. m. [vocativo del lat. domĭnus «signore»]. – 1. Forma d’invocazione in uso anticam. con il suo sign. proprio (cioè, «o Signore»): spaventati e gridando: Domine aiutaci, tutti fuggirono [...] (Boccaccio); oggi usata soltanto, e raramente, con valore genericamente interiettivo in frasi interrogative del linguaggio fam.: che d. dite?, che d. fate?, che dite mai?, che fate mai? (cfr. diamine). 2. ant. Prete (cfr. don): e poscia cel goderemo ...
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sgridare
v. tr. [der. di gridare, col pref. s- (nel sign. 5)]. – 1. ant. Rivolgere la parola a uno con voce alta e concitata: Piangendo mi sgridò: «Perché mi peste? ...» (Dante); ella in casa se n’entra [...] e serra lui di fuori e sgridandolo il vitupera (Boccaccio). 2. Rimproverare, redarguire con un tono di voce alto e concitato (generalm. riferito, come oggetto, a bambini e a ragazzi): se torno a casa tardi, mio padre mi sgrida. Nella lingua ant., ...
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rilevare
(ant. relevare) v. tr. [lat. relĕvare «sollevare, rialzare», comp. di re- e levare: v. levare] (io rilèvo, ecc.). – 1. a. Levare, togliere di nuovo: s’era già messo il cappello in capo, ma se [...] : per alquanto gli animi vostri pieni di compassione per la morte di Ghismunda forse con risa e con piacer rilevare (Boccaccio); o moralmente, da una condizione di peccato, d’abiezione: La divina bontà ... A rilevarvi suso fu contenta (Dante, con ...
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onorevole
onorévole (ant. orrévole) agg. [rifacimento del lat. honorabĭlis (v. onorabile), secondo gli agg. in -evole]. – 1. Degno d’onore, onorato, che gode alta reputazione (per meriti, dignità, grado, [...] v. menzione); ricevette o. accoglienze; ebbe o. sepoltura; comandò loro che l’essequie s’apparecchiassero a Gabriotto grandi e o. (Boccaccio). Con sign. più partic.: o. ammenda, nel medioevo, confessione pubblica fatta dal reo d’un delitto (oggi, per ...
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trascutaggine
trascutàggine (anche traccutàggine e tracutàggine) s. f. [der. di trascutato e delle sue varianti], ant. – Noncuranza, trascuratezza, derivante da fiducia eccessiva: e se medesimo della [...] sua preterita trascutaggine biasimando, lei ... teneramente baciò (Boccaccio). Con lo stesso sign., sono presenti in Boccaccio anche le altre due varianti, traccutaggine in I, Intr., 65, e tracutaggine in X, 4, 48. ...
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fine2
fine2 s. m. e f. [lat. fīnis «limite, cessazione»; nel lat. mediev. « somma convenuta da pagare»]. – 1. s. f. (raro o ant. come s. m.) a. L’ultima parte, l’ultimo tempo di una cosa, il punto o [...] Locuzioni: dare, mettere, porre f. a qualcosa, e anticam. con lo stesso sign. far fine: qui fece f. Lauretta alla sua canzone (Boccaccio); condurre a f. un’opera, un’impresa; senza f., di cosa o fatto che dura infinitamente: Giù per lo mondo sanza f ...
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trasfigurare
(ant. transfigurare) v. tr. [dal lat. transfigurare, comp. di trans- «trans-» e figurare «foggiare, dare forma»]. – 1. Far cambiare di figura, d’aspetto, o anche solo di espressione (come [...] lo avevano trasfigurato; forse che la malinconia e il lungo dolore ... m’ha sì trasfigurato, che ella non mi riconosce (Boccaccio); l’esecuzione al piano della musica di Mozart aveva il potere di trasfigurarlo (con questa accezione è più com. l’intr ...
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prosatore
proṡatóre s. m. (f. -trice) [der. di prosare]. – Scrittore di opere in prosa: un valente, un elegante p.; i migliori p. moderni; un p. modesto, di scarso valore; i p. dell’Ottocento; Boccaccio [...] p. (contrapp. a Boccaccio poeta), per indicare la sua produzione in prosa. ...
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miseria
miṡèria s. f. [dal lat. miseria, der. di miser «misero»]. – 1. a. Stato di estrema povertà, mancanza di ciò che è fondamentalmente necessario per vivere, cui conseguono avvilimento spirituale, [...] grettezza, o addirittura viltà, bassezza: la donna, disperata della vendetta, ... propose di voler mordere la m. del detto re (Boccaccio); dare prova di m. intellettuale, morale. Con sign. concr., cosa misera e vana: la bellezza e gli onori non sono ...
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Pittore. Figlio di un Antonio de Boccatiis, espertissimo ricamatore, di famiglia originaria di Cremona ma che già dal 1465 aveva preso quasi stabile dimora a Ferrara lavorandovi anche per conto degli Estensi, nacque a Ferrara circa il 1467 se...
Scrittore (Certaldo o Firenze 1313 - Certaldo 21 dic. 1375). Tuttora sostenuta da alcuni la nascita a Parigi, da un'ignota francese, certo è comunque che il B. nacque da un amore illegittimo d'un mercante certaldese stabilitosi a Firenze, Boccaccio...