ricogliere
ricògliere v. tr. [comp. di ri- e cogliere; cfr. lat. recolligĕre, comp. di re- e colligĕre «cogliere»] (coniug. come cogliere). – 1. non com. Cogliere di nuovo: r. qualcuno in fallo. 2. Forma [...] sue sparte fronde (Petrarca); fatto il corpo della bella donna ricoglier di mare, lungamente e con molte lagrime il pianse (Boccaccio), qui col senso di ripescare. b. Accogliere, ricevere: Benignamente fu’ da lui ricolto (Dante). In senso fig., udire ...
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laddove
laddóve (o 'là dóve') avv. e cong. – 1. avv. In quel luogo nel quale: Ahi Pisa, vituperio de le genti Del bel paese là dove ’l sì suona (Dante); uscì d’una camera e quivi venne là dove era il [...] , di «mentre; e invece»: per Ciappelletto era conosciuto per tutto, là dove pochi per ser Cepperello il conoscieno (Boccaccio). Con questo sign., nell’uso moderno si scrive comunemente unito: ha preferito parlare, laddove gli conveniva tacere. ...
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ricomprare
(o ricomperare) v. tr. [comp. di ri- e comp(e)rare] (io ricómpro o ricómpero, ecc.). – 1. a. Comperare di nuovo ciò che prima s’era venduto, ceduto: r. le azioni a prezzo più basso, più alto; [...] partic., redimere dallo stato di peccato: perdizione dell’anima mia, la quale il mio Salvatore ricomperò col suo prezioso sangue (Boccaccio). Fig., non com., ricuperare ciò che s’era perduto: r. la stima; l’uomo prima vituperato ricomperò la fama sua ...
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volgare1
volgare1 (ant. vulgare) agg. [dal lat. vulgaris, der. di vulgus «volgo»]. – 1. non com. Del volgo, degli strati socialmente, culturalmente ed economicamente inferiori della popolazione: usi, [...] , al latino: il v. italiano (e assol., il v. illustre di Dante; parlare, scrivere, tradurre in v.; le opere in v. del Boccaccio); i v. francesi o d’oïl; l’affermarsi dei v. come lingue d’arte e di cultura; in partic., con riferimento alle singole ...
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subito1
sùbito1 agg. [dal lat. subĭtus, affine a subire «andare sotto, avvicinarsi»], letter. – 1. Improvviso, repentino, che avviene o si manifesta d’un tratto: l’amor di lui, già nel cuor di lei intiepidito, [...] uscìo D’una de l’arche (Dante); quando la giovane il vide, ... subitamente con le braccia aperte gli corse al collo (Boccaccio); solo la rondine, comparendo subitamente di sopra il tetto del recinto, sdrucciolava in giù con le ali tese (Manzoni). ...
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moltiplicare
(ant. multiplicare) v. tr. [dal lat. multiplicare, der. di multĭplex -plĭcis «molteplice»] (io moltìplico, tu moltìplichi, ecc.). – 1. a. Rendere numericamente molte volte maggiore, o in [...] più grande, soprattutto riferito a sentimenti: pareva che quanto più la speranza mancava, tanto più multiplicasse il suo amore (Boccaccio); cominciò per questo l’odio a moltiplicare (Compagni). In partic., m. in avere, in santità e sim., avanzare; m ...
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procuratore
procuratóre (ant. proccuratóre) s. m. (f. -trice) [dal lat. procurator -oris «amministratore», der. di procurare: v. procurare]. – 1. ant. e letter. Chi procura qualcosa, chi è causa o responsabile [...] con costei, che Nuta avea nome, ad entrare in parole e dirle che egli era gentile uomo per procuratore (Boccaccio); e quel gentiluomo per procuratore il comincia a guardare (Sacchetti). f. Nel linguaggio com., con sign. generico, persona delegata ...
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istanza
(ant. instanza o istànzia o instànzia) s. f. [dal lat. instantia «insistenza», der. di instare «stare sopra, insistere, incalzare»]. – 1. a. letter. Insistenza nel chiedere, nel pregare, e la [...] chiedere con grande i., con la massima i.; supplicare con viva i.; spesso e con instanzia domandandolo della cagione de’ suoi pensieri (Boccaccio); al plur.: fare le maggiori i.; cedette alle sue istanze. Locuzioni: a i. o per i. di qualcuno, per sua ...
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volonta
volontà (ant. volontade e volontate) s. f. [lat. voluntas -atis, dal tema vol- delle forme volo, volui di velle; v. volere2]. – 1. La facoltà e la capacità di volere, di scegliere e realizzare [...] bene di avvisartele (Leopardi). b. Desiderio: non ho v. di scherzare; volontà lo strinse di saper più innanzi (Boccaccio). c. ant. Passione (contrapposta alla ragione), concupiscenza: mentre che egli, da troppa volontà trasportato, men cautamente con ...
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pellegrino
s. m. (f. -a) e agg. [lat. peregrīnus «straniero», riferito nel lat. tardo a chi veniva a Roma per scopo religioso; v. anche peregrino]. – 1. s. m. a. In senso stretto, chi si reca in pellegrinaggio [...] . a. non com. Da pellegrino, che è del pellegrino, in senso stretto: un giorno tacitamente in abito p. là se n’andò (Boccaccio). b. Che va errando, che si sposta frequentemente da luogo a luogo: un esule p.; fratelli p., nome con cui erano indicati ...
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Pittore. Figlio di un Antonio de Boccatiis, espertissimo ricamatore, di famiglia originaria di Cremona ma che già dal 1465 aveva preso quasi stabile dimora a Ferrara lavorandovi anche per conto degli Estensi, nacque a Ferrara circa il 1467 se...
Scrittore (Certaldo o Firenze 1313 - Certaldo 21 dic. 1375). Tuttora sostenuta da alcuni la nascita a Parigi, da un'ignota francese, certo è comunque che il B. nacque da un amore illegittimo d'un mercante certaldese stabilitosi a Firenze, Boccaccio...