tuttafiata
(o 'tutta fiata') avv., ant. – Tuttavia, comunemente: e quella [tempesta] non cessando ma crescendo tuttafiata (Boccaccio); nondimeno: torto ha la donna di non amarvi; ma tutta fiata il vostro [...] dolore può essere da speranza aiutato (Boccaccio). ...
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cognominare
v. tr. [dal lat. cognominare] (io cognòmino, ecc.). – 1. Dare un cognome, un casato: fu cagione a quelli che discesero di lui, ... di cognominarsi delli Alighieri (Boccaccio). 2. ant. Aggiungere [...] al nome di una persona una denominazione, un titolo: lo cognominarono «il Grande»; estens.: libro chiamato Decameron, cognominato Prencipe Galeotto (Boccaccio). ...
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strumento
struménto (letter. istruménto; ant. instruménto, stroménto, storménto) s. m. [lat. instrumĕntum, der. di instruĕre «costruire, apprestare»]. – 1. Genericam., arnese, congegno, dispositivo e [...] gli s.; non vi potrei mai divisare [=narrare] chenti e quanti sieno i dolci suoni d’infiniti strumenti e i canti (Boccaccio); fu caro a le feroci genti L’altero suon de’ bellici instrumenti (T. Tasso), strumenti guerreschi come trombe e tamburi. Gli ...
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ove
óve avv. [lat. ŭbi] (radd. sint.). – 1. Lo stesso che dove, di cui è forma più letter., con gli stessi usi e sign. (in frasi interrogative dirette o indirette, per indicare stato in luogo o moto [...] cosa Mi torse il viso a sé (Dante); la notte era sì buia e sì oscura che egli non poteva discernere ove s’andava (Boccaccio). Col senso di «ovunque» (col quale si adoperò anche ove che): So che sempre, ove io sia, l’amerò morto (Pulci); con valore ...
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vituperare
v. tr. [dal lat. vituperare, verbo composto il cui primo elemento è connesso con vitium «vizio, difetto»] (io vitùpero, ecc.). – Coprire di vituperî, infamare; biasimare, rimproverare gravemente: [...] infino a tanto che io non te ne vitupero in presenzia di quanti ... (Boccaccio); per tale sua azione è stato aspramente vituperato da tutti; con sign. attenuato, tenuto a vile, disprezzato, ritenuto spregevole: il lavoro [presso i Cinesi] è onorato e ...
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vezzoso
vezzóso agg. [der. di vezzo]. – 1. Dotato di grazie naturali, grazioso, leggiadro: una v. sposina; molte volte s’è, o v. donne, ne’ nostri ragionamenti mostrato quante e quali sieno le forze [...] v.; modi vezzosi. ◆ Dim. vezzosétto, meno com. vezzosino. ◆ Avv. vezzosaménte, in modo vezzoso, graziosamente: la quale vezzosamente e con lieto viso incominciò (Boccaccio); Né intorno ti vedrai vezzosamente Scherzar i figli pargoletti (T. Tasso). ...
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via1
via1 avv. [dal sost. lat. via «via», che ha preso sign. avverbiale in locuz. come ire viam o ire via «andare per la (propria) strada»; la connessione etimologica del n. 4 con gli altri sign. non [...] uso ant., la stessa espressione ha il sign. di subito, tra un momento: poco fa si dieder la posta d’essere insieme via via (Boccaccio); anche vie via, con lo stesso sign.: Per lo serpente che verrà vie via (Dante). 4. ant. o raro. Col sign. di volta1 ...
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di1
di1 prep. [lat. de]. – Si accoppia con l’articolo, formando le preposizioni articolate del, dello, della, dei, degli, delle, che sono talora adoperate come articoli partitivi (per l’uso di questi, [...] plastica; anticam. con l’articolo: la corona del ferro, pane dell’orzo, i drappi del lino, ecc.: appicarvi imagini della cera (Boccaccio); E l’aquila de l’or con le due teste (Ariosto). Qualità: un ragazzo di buon cuore; metallo di pregio; e quindi ...
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studiare
v. tr. e intr. [der. di studio] (io stùdio, ecc.). – 1. tr. Applicarsi all’apprendimento e all’approfondimento di uno o più campi o settori di conoscenza e di esperienza, o anche di un singolo [...] di sost., nel senso di studente o di studioso: il che molto più si conviene nelle scuole tra gli studianti che tra noi (Boccaccio); era un gran studiante, che aveva in mente i nomi di tutte le stelle e conosceva la luna meglio di tutti (Panzini ...
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tristizia
tristìzia (ant. trestìzia) s. f. [dal lat. tristitia, der. di tristis «triste, tristo»]. – 1. Forma ant. per tristezza, come stato psichico: Non credo ch’a veder maggior tristizia Fosse in [...] Dante); lungo sarebbe a mostrare qual fosse e quanto il dolore e la tristizia e ’l pianto della sua donna (Boccaccio). 2. letter. L’essere tristo; malvagità, cattiveria: il che nasceva dalla tristizia di quegli principi, non dalla natura trista degli ...
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Pittore. Figlio di un Antonio de Boccatiis, espertissimo ricamatore, di famiglia originaria di Cremona ma che già dal 1465 aveva preso quasi stabile dimora a Ferrara lavorandovi anche per conto degli Estensi, nacque a Ferrara circa il 1467 se...
Scrittore (Certaldo o Firenze 1313 - Certaldo 21 dic. 1375). Tuttora sostenuta da alcuni la nascita a Parigi, da un'ignota francese, certo è comunque che il B. nacque da un amore illegittimo d'un mercante certaldese stabilitosi a Firenze, Boccaccio...