visione
viṡióne s. f. [dal lat. visio -onis, der. di videre «vedere», part. pass. visus]. – 1. a. Il processo di percezione degli stimoli luminosi, la funzione e la capacità di vedere: v. vicina, lontana, [...] a sogno, col sign. di apparizione veritiera: disse quel che Talano veduto aveva dormendo non essere stato sogno ma visione (Boccaccio). In partic., nella storia e nella tradizione delle religioni, si distingue tra v. spontanea, mandata da Dio o da ...
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visitare
viṡitare v. tr. [dal lat. visitare, frequent. di visĕre «visitare, andare a vedere», che è der. di videre «vedere», part. pass. visus] (io vìṡito, ecc.). – 1. a. Andare a trovare a casa, o in [...] perso Noi che tignemmo il mondo di sanguigno (Dante); e infino che questo avvenga non vi sia grave visitarmi con lettere (Boccaccio). b. Riferito, come soggetto, a un medico, esaminare chi è o può essere malato per accertare l’esistenza e la natura ...
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in1
in1 prep. [lat. ĭn, affine al gr. ἐν]. – Si fonde con l’articolo, o più propr. con le forme ant. dell’articolo ello, ella, ecc., dando luogo alle preposizioni articolate nel, nello, nella, nei, negli, [...] . su (spec. nell’uso ant. e poet. o letter.): In su l’estremità d’un’alta ripa (Dante); un giorno in sul mezzo dì (Boccaccio); D’in su la vetta della torre antica (Leopardi); in sul principio, in sulla fine, ecc. c. Si fonde con avverbî, preposizioni ...
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qualita
qualità (ant. qualitate) s. f. [dal lat. qualĭtas -atis, der. di qualis «quale» secondo il modello del gr. ποιότης «qualità» da ποῖος «quale» (il calco è dovuto a Cicerone)]. – 1. a. Proprietà [...] rispetto: il re e la marchesana a una tavola sedettero, e gli altri secondo le loro q. a altre mense furono onorati (Boccaccio); più spesso nella locuz. agg. di qualità (calco del fr. [homme] de qualité): persona di q., gente di q.; quando un avocato ...
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prima1
prima1 avv. [lat. tardo prīma, dall’agg. (lat. class.) prīmus «primo»]. – 1. a. Come vero e proprio avv., con valore temporale, indica anteriorità nel tempo rispetto a un fatto o a un momento [...] ch’un’altra di cerchio la chiuse (Dante); né prima nella camera entrò che ’l battimento del polso ritornò al giovane (Boccaccio). Sign. simile («non appena») ha la cong. temporale come prima, ormai rara anche nell’uso letter.: la donna, come prima ...
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qualunque
qualùnque (ant. qualunche) agg. indef. m. e f. [comp. di quale e -unque, cfr. lat. qualiscumque], invar. – 1. Con funzione di indef. relativo, l’uno o l’altro che sia (senza differenza, o senza [...] quella o quella schianta, Con bestemmia di fatto offende a Dio (Dante); a q. della proposta materia da quinci innanzi novellerà (Boccaccio). 2. Con semplice valore indefinito (che è il più com. nell’uso moderno): q. persona, q. animale; in q. ora del ...
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ohime
ohimè ‹oimè› (o oimè; ant. ohmè, oimèi, omèi) interiez. [comp. di ohi (oi, oh) e me1]. – Espressione di dolore, di sconforto, di disperazione, equivalente a «povero me!»: ohimè, che ho fatto?; [...] ohimè, che cosa mi succederà?; oimè, anima mia, aiutami, che io muoio (Boccaccio); Oimè quante ferite, Che lividor, che sangue! (Leopardi). Talora sostantivato: In un languido oimè! proruppe (T. Tasso); anche nel sign. di lamento: mi ha stufato con i ...
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rosa
ròṡa s. f. [dal lat. rŏsa]. – 1. Nome delle varie specie di piante del genere Rosa, della famiglia rosacee, diffuse nell’emisfero boreale; sono arbusti nani, cespugliosi e anche rampicanti con aculei [...] , prov., non c’è gioia che non porti con sé qualche male, o qualche molestia; cogliete le r. e lasciate le spine stare (Boccaccio); cfr. anche i versi di un noto canto popolare toscano Colgo la rosa e lascio star la foglia, Ho tanta voglia di far l ...
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rabbia
ràbbia s. f. [lat. tardo rabia, lat. class. rabies]. – 1. a. Malattia infettiva, detta anche, ma inesattamente, idrofobia, provocata da un virus neurotropo (rhabdovirus) che determina un’encefalopatia [...] rabbia allo svantaggio; in partic., con allusione alla libidine amorosa: ben veggo che io son morto per la r. di questa mia moglie (Boccaccio); r. d’amore, r. di marito, voglia furiosa: ci ha la r. del marito, con tutti quegli anni e quella carne che ...
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tentare
v. tr. [lat. tĕmptare e tĕntare (prob. due verbi di diversa origine, confusisi già in latino)] (io tènto, ecc.). – 1. letter. a. Toccare leggermente: Io era in giuso ancora attento e chino, Quando [...] ...» (Dante); stesa oltre la mano, acciò che si svegliasse il cominciò a t., e toccandolo il trovò come ghiaccio freddo (Boccaccio). Più spesso, toccare con maggiore o minore forza per accertarsi di qualche cosa: prima di salire, tenta i rami se sono ...
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Pittore. Figlio di un Antonio de Boccatiis, espertissimo ricamatore, di famiglia originaria di Cremona ma che già dal 1465 aveva preso quasi stabile dimora a Ferrara lavorandovi anche per conto degli Estensi, nacque a Ferrara circa il 1467 se...
Scrittore (Certaldo o Firenze 1313 - Certaldo 21 dic. 1375). Tuttora sostenuta da alcuni la nascita a Parigi, da un'ignota francese, certo è comunque che il B. nacque da un amore illegittimo d'un mercante certaldese stabilitosi a Firenze, Boccaccio...