leggieri
leggièri (o leggèri) agg. – Variante ant. di leggiero o leggero: se fia cosa leggeri, seguiterà in parte il suo corso (Leonardo); sono divenuto più mobile e leggieri di quello ch’io soleva essere [...] scritta anche con le altre varianti dell’agg. (leggiero, leggiere, spesso nella forma tronca leggier): altri non si rivolgerebbe così di leggiero (Boccaccio); e ciò potevan far di leggiere (Boccaccio); Nostra virtù che di legger s’adona (Dante). ...
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ventilare
v. tr. [dal lat. ventĭlare «sventolare, fare vento» (anche fig.), der. di ventus «vento»] (io vèntilo, ecc.). – 1. a. Gettare in aria il grano con la pala, di solito contro vento, oppure farlo [...] figliuolo della dea, ventilando le sante penne lucenti d’oro chiarissimo, con le fatte saette si partì di que’ luoghi (Boccaccio). c. Come intr. (non usato nelle forme composte), ondeggiare al vento, sventolare: Fra sé lodando il dolce andar celeste ...
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villania
villanìa s. f. [der. di villano]. – 1. L’essere villano, il comportarsi da villano, cioè da persona rozza e incivile: la v. di quell’uomo è insopportabile; dare prova di grande villania. 2. [...] dire v., una v.; ricevere una v.; Guido Cavalcanti dice con un motto onestamente villania a certi cavalier fiorentini (Boccaccio); in partic., fare villania a una donna, ant., recare oltraggio al suo pudore, farle violenza: priegò caramente la buona ...
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maestrevole
maestrévole agg. [der. di maestro1], ant. – Composto o eseguito con perizia; eccellente: canzonette più sollazzevoli di parole che di canto maestrevoli (Boccaccio); colpito da maraviglia [...] (D’Azeglio). ◆ Avv. maestrevolménte (ant. maestrevoleménte), con maestria, magistralmente, abilmente: dipingere, rappresentare, eseguire maestrevolmente; e lei in iscambio della figliuola a giacer col conte maestrevolemente mise (Boccaccio). ...
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maestro1
maèstro1 (o maéstro) s. m. [lat. magĭster, der. di magis «più»]. – 1. (f. -a) a. In senso ampio, chi conosce pienamente una qualche disciplina così da possederla e da poterla insegnare agli [...] al nome: fu un grandissimo medico in cirugia, il cui nome fu m. Mazzeo della Montagna (Boccaccio); o usato assol.: mandisi senza più indugio per un m. (Boccaccio). b. Nella pratica musicale, titolo attribuito, fin dal primo medioevo, all’istruttore e ...
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legnaiolo
legnaiòlo (letter. legnaiuòlo) s. m. e agg. [der. di legno]. – 1. s. m. a. Artigiano che lavora il legno, falegname (oggi s’intende soprattutto chi fa lavori grossolani di falegnameria): di [...] rimpetto alla bottega di questo legnaiuolo nostro vicino (Boccaccio); Odi il martel picchiare, odi la sega Del legnaiuol, che veglia Nella chiusa bottega alla lucerna (Leopardi). b. Nella coltivazione dei boschi, chi attende a preparare i diversi ...
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rivolgere
rivòlgere v. tr. [lat. revolvĕre, comp. di re- e volvĕre «volgere»] (coniug. come volgere). – 1. a. Volgere di nuovo: sentendosi chiamare di nuovo, rivolse gli occhi verso di lui. b. Volgere [...] vista, esaminando il pro e il contro, spesso inquietamente e dubitosamente: varie cose fra sé rivolgendo intorno a questo fatto (Boccaccio); r. nella mente, nell’animo, nel cuore un pensiero, un’idea, un piano. Nell’intr. pron., soprattutto dei corpi ...
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imperversare
v. intr. [der. di perverso, col pref. in-1] (io impervèrso, ecc.). – 1. (aus. avere) Di persona, assumere un comportamento aggressivo, urlando e dibattendosi: cominciò a ringhiare forte [...] , anticam. usato anche come agg., con il sign. di infuriato, spiritato, indemoniato: cominciò ... a urlare e a stridire in guisa che se imperversato fosse (Boccaccio); sanando infermi e rizzando attratti e sgombrando imperversati (G. Villani). ...
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viluppo
s. m. [lat. mediev. faluppa «pagliuzza» e sim. (v. faloppa), o altro derivato di volvĕre]. – 1. Intreccio confuso di fili, nastri, capelli o altri elementi allungati: un v. di cavi; un v. inestricabile [...] [capelli] sopra l’orecchie in tonda treccia raccolti ..., con piccolo v. stendentisi or verso l’una e poi verso l’altra orecchia (Boccaccio); con uso estens., riferito a oggetti e corpi diversi: un v. di corpi ammucchiati, di cadaveri, un v. di panni ...
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strano
agg. [lat. extraneus; cfr. estraneo]. – 1. a. Diverso dal solito o dal comune, dal normale, molto singolare, tale quindi da destare meraviglia, stupore, curiosità: ha avuto questa opportunità [...] di strano e di terribile (Manzoni). 2. ant. o poet. Estraneo: assai altre cose tutte strane da ordinato e costumato uomo (Boccaccio), qui col senso di alieno, disadatto, sconveniente; Quasi romito, e strano Al mio loco natio, Passo del viver mio la ...
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Pittore. Figlio di un Antonio de Boccatiis, espertissimo ricamatore, di famiglia originaria di Cremona ma che già dal 1465 aveva preso quasi stabile dimora a Ferrara lavorandovi anche per conto degli Estensi, nacque a Ferrara circa il 1467 se...
Scrittore (Certaldo o Firenze 1313 - Certaldo 21 dic. 1375). Tuttora sostenuta da alcuni la nascita a Parigi, da un'ignota francese, certo è comunque che il B. nacque da un amore illegittimo d'un mercante certaldese stabilitosi a Firenze, Boccaccio...