villania
villanìa s. f. [der. di villano]. – 1. L’essere villano, il comportarsi da villano, cioè da persona rozza e incivile: la v. di quell’uomo è insopportabile; dare prova di grande villania. 2. [...] dire v., una v.; ricevere una v.; Guido Cavalcanti dice con un motto onestamente villania a certi cavalier fiorentini (Boccaccio); in partic., fare villania a una donna, ant., recare oltraggio al suo pudore, farle violenza: priegò caramente la buona ...
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maestrevole
maestrévole agg. [der. di maestro1], ant. – Composto o eseguito con perizia; eccellente: canzonette più sollazzevoli di parole che di canto maestrevoli (Boccaccio); colpito da maraviglia [...] (D’Azeglio). ◆ Avv. maestrevolménte (ant. maestrevoleménte), con maestria, magistralmente, abilmente: dipingere, rappresentare, eseguire maestrevolmente; e lei in iscambio della figliuola a giacer col conte maestrevolemente mise (Boccaccio). ...
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maestro1
maèstro1 (o maéstro) s. m. [lat. magĭster, der. di magis «più»]. – 1. (f. -a) a. In senso ampio, chi conosce pienamente una qualche disciplina così da possederla e da poterla insegnare agli [...] al nome: fu un grandissimo medico in cirugia, il cui nome fu m. Mazzeo della Montagna (Boccaccio); o usato assol.: mandisi senza più indugio per un m. (Boccaccio). b. Nella pratica musicale, titolo attribuito, fin dal primo medioevo, all’istruttore e ...
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legnaiolo
legnaiòlo (letter. legnaiuòlo) s. m. e agg. [der. di legno]. – 1. s. m. a. Artigiano che lavora il legno, falegname (oggi s’intende soprattutto chi fa lavori grossolani di falegnameria): di [...] rimpetto alla bottega di questo legnaiuolo nostro vicino (Boccaccio); Odi il martel picchiare, odi la sega Del legnaiuol, che veglia Nella chiusa bottega alla lucerna (Leopardi). b. Nella coltivazione dei boschi, chi attende a preparare i diversi ...
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rivolgere
rivòlgere v. tr. [lat. revolvĕre, comp. di re- e volvĕre «volgere»] (coniug. come volgere). – 1. a. Volgere di nuovo: sentendosi chiamare di nuovo, rivolse gli occhi verso di lui. b. Volgere [...] vista, esaminando il pro e il contro, spesso inquietamente e dubitosamente: varie cose fra sé rivolgendo intorno a questo fatto (Boccaccio); r. nella mente, nell’animo, nel cuore un pensiero, un’idea, un piano. Nell’intr. pron., soprattutto dei corpi ...
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imperversare
v. intr. [der. di perverso, col pref. in-1] (io impervèrso, ecc.). – 1. (aus. avere) Di persona, assumere un comportamento aggressivo, urlando e dibattendosi: cominciò a ringhiare forte [...] , anticam. usato anche come agg., con il sign. di infuriato, spiritato, indemoniato: cominciò ... a urlare e a stridire in guisa che se imperversato fosse (Boccaccio); sanando infermi e rizzando attratti e sgombrando imperversati (G. Villani). ...
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viluppo
s. m. [lat. mediev. faluppa «pagliuzza» e sim. (v. faloppa), o altro derivato di volvĕre]. – 1. Intreccio confuso di fili, nastri, capelli o altri elementi allungati: un v. di cavi; un v. inestricabile [...] [capelli] sopra l’orecchie in tonda treccia raccolti ..., con piccolo v. stendentisi or verso l’una e poi verso l’altra orecchia (Boccaccio); con uso estens., riferito a oggetti e corpi diversi: un v. di corpi ammucchiati, di cadaveri, un v. di panni ...
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strano
agg. [lat. extraneus; cfr. estraneo]. – 1. a. Diverso dal solito o dal comune, dal normale, molto singolare, tale quindi da destare meraviglia, stupore, curiosità: ha avuto questa opportunità [...] di strano e di terribile (Manzoni). 2. ant. o poet. Estraneo: assai altre cose tutte strane da ordinato e costumato uomo (Boccaccio), qui col senso di alieno, disadatto, sconveniente; Quasi romito, e strano Al mio loco natio, Passo del viver mio la ...
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sconcio
scóncio agg. e s. m. [der. di sconciare]. – 1. agg. (pl. f. -ce, raro -cie) Brutto, ripugnante, che offende la vista o il senso estetico: uno s. animale; una s. costruzione; La vostra s. e fastidiosa [...] a tanto che tempo venisse nel quale essi, senza danno o s. di loro, questa vergogna ... si potessero torre dal viso (Boccaccio); le cerimonie sono di grande s. alle faccende, e di molto tedio (Della Casa). ◆ Avv. sconciaménte, in modo sconcio, senza ...
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tapino
agg. e s. m. (f. -a) [forse dal fr. ant. tapi, part. pass. di (se) tapir «nascondersi stando rannicchiato», voce di origine germ.], letter. – Misero, infelice: un essere umile e t.; gente t.; [...] condurre vita t.; che voi del suo essilio e dell’essere andato tapin per lo mondo sette anni non siate cagione ... (Boccaccio); e come sost.: Come ’l tapin che non sa che si faccia (Dante); Il clamor delle turbe vittrici Copre i lai del t. che mor ( ...
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Pittore. Figlio di un Antonio de Boccatiis, espertissimo ricamatore, di famiglia originaria di Cremona ma che già dal 1465 aveva preso quasi stabile dimora a Ferrara lavorandovi anche per conto degli Estensi, nacque a Ferrara circa il 1467 se...
Scrittore (Certaldo o Firenze 1313 - Certaldo 21 dic. 1375). Tuttora sostenuta da alcuni la nascita a Parigi, da un'ignota francese, certo è comunque che il B. nacque da un amore illegittimo d'un mercante certaldese stabilitosi a Firenze, Boccaccio...