nardeto
nardéto s. m. [der. del nome del genere Nardus (che è dal lat. nardus: v. nardo), col suff. -eto di querceto e simili]. – In fitogeografia, fitocenosi dei pascoli alpini e appenninici, caratterizzata [...] dalla presenza più o meno dominante del nardo; si forma di solito come conseguenza di un pascolamento protratto nel tempo con un carico eccessivo di bestiame. ...
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masseria
masserìa (ant. o region. massarìa) s. f. [der. di massaio, massaro]. – 1. L’azienda rurale diretta da un contadino (massaro) secondo il contratto di colonìa parziaria. 2. Con sign. storici: [...] ; masseria, masseria, viene il diavolo e portala via, dove masseria vuol dire amministrazione parsimoniosa o avara. 3. In alcune regioni d’Italia, mandria di bestiame (per lo più pecore) che vive al pascolo cambiando sede stagionalmente. ...
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sertao
sertão 〈sërtã′u〉 s. m., port. [accorciamento di desertão, propr. «luogo abbandonato, deserto»]. – Termine con cui, in Brasile, si indicano regioni dell’interno piuttosto aride, coperte di foresta [...] rada ricca di specie vegetali, qua e là interrotta da zone nelle quali si pratica l’allevamento del bestiame. ...
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nomadismo
s. m. [der. di nomade]. – 1. In etnologia, il modo di esistenza proprio di un popolo o tribù che muta spesso il luogo della dimora, vivendo generalmente in tende, capanne smontabili, ripari [...] popoli pastori (mongoli, chirghisi, beduini, tuareg, somali, ottentotti, ecc.) che si spostano stagionalmente per condurre il bestiame a pascoli freschi, ma si verifica anche tra i cacciatori e raccoglitori aborigeni australiani in connessione con ...
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falasco
s. m. [etimo incerto] (pl. -chi). – Vegetazione erbacea palustre usata come lettiera per il bestiame o come combustibile o per lavori d’impagliamento e d’intreccio. ...
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falcione
falcióne s. m. [accr. di falce]. – 1. Grossa falce; in partic. la grossa falce fissata a un manico usata per trinciare il foraggio per il bestiame. 2. Arma in asta, con lama di varie forme e [...] con manico più o meno lungo a seconda delle epoche, probabilmente derivata dalla falce agricola; caduta in disuso nel sec. 16° come arma da guerra, assunse in seguito maggiori dimensioni e, coperta di ...
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pestapaglia
pestapàglia s. m. [comp. di pestare e paglia], invar. – Organo accessorio applicato alle trebbiatrici, costituito da un cilindro orizzontale rotante, munito di denti elicoidali, che serve [...] a triturare la paglia ed è usato nelle zone dove la paglia viene ancora utilizzata per l’alimentazione del bestiame. ...
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cannarecchia
cannarécchia (o cannaréccia) s. f. [der. di canna]. – Erba perenne delle graminacee (Sorghum halepense), con rizoma lungamente strisciante, alta più di 1 metro, fiori in pannocchia rada; [...] comune negli incolti del Mediterraneo, viene usata come foraggio (esistono però razze le cui foglie sono velenose per il bestiame). ...
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mucca
s. f. [dallo svizz.-ted. Mugg (in origine, la parola indicava le vacche svizzere, comperate alla fiera di Lugano)]. – Vacca lattifera. È voce tosc. largamente diffusa in tutta Italia perché non [...] . ◆ Mucca pazza, locuz., largamente diffusa dal linguaggio giornalistico, con cui sono stati chiamati i capi di bestiame allevati in Gran Bretagna e colpiti da encefalopatia spongiforme bovina (v. encefalopatia), successivamente estesa a indicare la ...
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normanno
agg. e s. m. (f. -a). – 1. a. Appartenente o relativo alla popolazione di stirpe germanica dei Normanni (lat. mediev. Northmanni, voce di origine germanica settentr., propr. «uomini del nord»), [...] la Piccardia e la Bretagna e bagnata dalle acque della Manica: è regione essenzialmente agricola, dedita all’allevamento del bestiame, alla pesca, e con notevole sviluppo dell’industria tessile cotoniera: le coste n.; i pescatori n.; usi e costumi ...
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L’insieme degli animali allevati nelle aziende agrarie. È costituito quasi esclusivamente da animali appartenenti alle classi dei mammiferi e degli uccelli, e si può distinguere in b. grosso (bovini, equini ecc.), b. minuto (ovini, caprini,...