temperare
(o temprare) v. tr. [dal lat. temperare (con i varî sign. del n. 1), der. di tempus -pŏris «tempo»] (io tèmpero o tèmpro, ecc.). – 1. a. ant. In senso proprio e originario, mescolare nelle [...] (Parini); più genericam., attenuare, mitigare: Oh, se questa temenza Non temprasse l’arsura che m’incende (Petrarca); Or che Bacco vienmi intorno Con bel nembo di rugiada, A temprar la mia gran sete (Chiabrera); la dolcezza Del dì fatal tempererà l ...
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corpo
còrpo s. m. [lat. cŏrpus «corpo, complesso, organismo»]. – 1. a. Termine generico con cui si indica qualsiasi porzione limitata di materia. Più propriam., in fisica, insieme discontinuo di elementi [...] atletico, gracile; donna che ha un bel corpo. La parola entra inoltre in espressioni blasfeme o eufemistiche, quali per es. c. di Bacco!, c. del diavolo!, c. di mille bombe! b. Cadavere, salma: il c. fu gettato nella fossa comune; Lo c. mio gelato in ...
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imbaccarsi
v. intr. pron. [der. scherz. di Bacco], letter. raro. – Riempirsi di vino, ubriacarsi. ◆ Part. pass. imbaccato, anche come agg., ubriaco o ubriacone: un vecchio Ulisside imbaccato (D’Annunzio). ...
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tremulo
trèmulo agg. e s. m. [dal lat. tremŭlus, der. di tremĕre «tremare»]. – 1. agg. Che tremola, tremolante: Le mie parole sono ... Tremule come le fronde Del pioppo (D’Annunzio); pioppo t., meno [...] t. dell’armonium; dolce lagrimetta, Pari a le stille tremule, brillanti, Che a la nova stagion gemendo vanno Da i palmiti di Bacco (Parini); una porta, coperta di specchi, nei quali il mio viso appariva t. e deformato (C. Levi). V. anche la forma ...
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piscio
pìscio s. m. [der. di pisciare], pop. – L’urina emessa: odore di piscio; una pozzanghera di piscio d’animale (non è usato al plur.). ◆ Il dim. pisciarèllo è stato talora usato per indicare un [...] vinello leggero e poco colorito: Bacco mio, Il tuo vino mi sa di pisciarello (Alfieri); o anche un’opera, uno scritto insipido, di scarso valore. ...
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ionico1
iònico1 agg. e s. m. [dal lat. Ionĭcus, gr. ᾿Ιωνικός] (pl. m. -ci). – Degli Ioni, antica stirpe greca insediata nell’Attica, nell’Eubea, sulla costa dell’Asia Minore fra le valli del Caico e [...] : ⌣⌣–́–), tipi ritmici considerati già dagli antichi di carattere molle e rilassato e associati probabilmente, in origine, ai culti asiatici di Bacco e della Gran Madre Cibele (anche come sost.: lo i. a maiore; una serie di ionici a minore). Ordine i ...
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cospetto
cospètto (letter. conspètto) s. m. [dal lat. conspectus -us, der. di conspicĕre «scorgere, guardare»]. – Presenza, vista, spec. nelle locuz. al c., in c., nel c. di, alla presenza, innanzi: [...] irritazione: Cospetto! mi vorresti pelar tutto come un frate! (I. Nievo); c.! ... e me lo dici ora?; scherz., c. di Bacco! ◆ Accr. e pegg. cospettóne, cospettàccio, cospettonàccio, come esclamazioni, per lo più scherz., di stupore o d’irritazione. ...
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racemifero
racemìfero agg. [dal lat. racemĭfer -ĕri, comp. di racemus «grappolo» e -fer «-fero»], letter. – Che porta o produce grappoli: il dio r., Bacco; Alta r. vite (D’Annunzio). ...
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cenere
cénere s. f. [lat. cĭnis -nĕris m., raro f.]. – 1. a. Residuo minerale, incombustibile, che si ottiene quando si brucia una sostanza organica, vegetale, animale o fossile: c. di mare, residuo [...] sigaretta, ecc. Locuzioni: andare, ridursi in c., bruciare, essere arso dal fuoco; fig., ridurre in c., annientare, distruggere; prov., Bacco, tabacco e Venere riducon l’uomo in c.; covare la c., di persona freddolosa che sta sempre accanto al fuoco ...
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lusiade
luṡìade agg. e s. m. o f. [dal titolo del poema I Lusiadi, port. Os Lusíadas (cioè «i Lusitani» o «i Portoghesi», dal nome di Luso, figlio di Bacco, che secondo una tradizione mitologica molto [...] diffusa nel Rinascimento, avrebbe conquistato il Portogallo), di L. de Camões, pubblicato nel 1572, che celebrava la prima spedizione in India di Vasco da Gama e la storia del popolo lusitano], letter. ...
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(gr. Βάκχος, lat. Bacchus) Nome del Dio del vino dai Greci più spesso chiamato Dioniso (➔); è incerto se sia di origine greca. A Roma è identificato con Liber; nell’arte romana conserva il tipo e gli attributi del Dioniso greco, con il tirso,...
Ditirambo (1685), in versi polimetri, dello scienziato e scrittore F. Redi (1626-1698), elogio - che si immagina pronunciato dallo stesso Bacco - del vino in genere e di quelli toscani in particolare. Nato come scherzo anacreontico, si accrebbe...