tacere
tacére v. intr. e tr. [lat. tacēre] (pres. tàccio, taci, tace, tacciamo, tacéte, tàcciono; pres. cong. tàccia, ecc.; pass. rem. tàcqui [ant. tacètti], tacésti, ecc.; part. pass. taciuto). – 1. [...] questa e t.; è doloroso dover subire le sue prepotenze e tacere. b. Cessare di parlare, di dire: Tacette allora, e poi comincia’ io , non farsi sentire, o non farsi più sentire: il canto delle allodole, il gracidio delle rane, tacque all’improvviso, ...
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figlio
fìglio s. m. [lat. fīlius, della famiglia di fecundus, femĭna, ecc.]. – 1. a. Il generato rispetto ai genitori (talora anche rispetto ai progenitori): mio, tuo, suo f. (normalmente senza articolo); [...] parlare Virgilio); f. dilettissimi, nelle allocuzioni dei prelati ai fedeli. b. Il cittadino rispetto alla patria o al paese in cui è nato f.? (Leopardi, all’Italia); Tu non altro che il canto avrai del figlio, o materna mia terra (Foscolo, a Zacinto ...
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messa1
méssa1 s. f. [lat. tardo, eccles., mĭssa (propr., part. pass. femm. di mittĕre «mandare, inviare»), tratto dalla formula di congedo ite, missa est (v.)]. – 1. a. Il più importante rito liturgico [...] m. piana o bassa (che non ha cioè parti cantate), m. cantata; m. vespertina, quella celebrata nel tardo pomeriggio o alla 4. Messa del diavolo: a. Lo stesso che m. nera. b. Nella credenza popolare, messa che si celebra dopo aver commesso per quaranta ...
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tragedia
tragèdia (poet. ant. tragedìa) s. f. [dal lat. tragoedia, e questo dal gr. τραγῳδία, comp. di τράγος «capro» e ᾠδή «canto»]. – 1. a. Opera e rappresentazione drammatica che si caratterizza, [...] nome che dà al suo poema: Euripilo ebbe nome, e così ’l canta L’alta mia tragedìa in alcun loco (Inf. XX, 112-13), appresenti Per lor diporto a le nemiche genti (T. Tasso). b. Fatto, evento luttuoso, grave sventura o disgrazia, che suscita sentimenti ...
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figurato
agg. [part. pass. di figurare]. – 1. Rappresentato per mezzo di una figura (disegno, pittura, statua) o di figure, o, anche, foggiato, plasmato, espresso in una determinata forma o figura. Con [...] volto di smalto diverso. 3. estens. a. In musica, canto f., musica polifonica che, invece di essere scritta nota contro nota senso, accordo f., spezzato in arpeggi o altri disegni ritmici. b. Ballo f., danza di sala o di società eseguita con tutte ...
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giovanile
(ant. o letter. giovenile) agg. [dal lat. iuvenilis]. – 1. a. Della giovinezza: età g., gli anni g.; e intanto vola Il caro tempo giovanil (Leopardi). b. Che appartiene all’epoca della propria [...] un autore; le foglie sparte Del lauro, speme al giovenil mio canto (Foscolo). 2. a. Di giovani, dei giovani: manifestazioni g.; g.; la protesta, la contestazione g. (v. contestazione). b. Che è proprio e caratteristico dei giovani, della giovane età: ...
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ruvido
rùvido agg. [lat. rūgĭdus, der. di ruga «grinza, ruga»; propr. «grinzoso»]. – 1. a. Che ha la superficie non liscia, non levigata, aspra al tatto: pietra, scorza, corteccia r.; lana, veste r.; [...] . a. Aspro, asprigno: un vino un po’ ruvido. b. Aspro, duro di carattere, soprattutto nei modi esteriori: uomo ; una risposta ruvida. c. Rozzo, incolto, non raffinato: Ennio ... cantò r. carme (Petrarca); Là tra la ruvida Folla spregiata ... (Giusti); ...
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commedia
commèdia (raro comèdia, ant. commedìa o comedìa) s. f. [dal lat. comoedia, e questo dal gr. κωμῳδία, che prob. significava in origine «canto (ᾠδή) del festino (κῶμος)»]. – 1. In senso ampio [...] il suo poema, mentre chiama tragedia il poema di Virgilio). b. Dal sec. 16° in poi, rappresentazione scenica, generalmente decennî del 3° sec.), della quale il maggior autore è Menandro. b. Nell’antica Roma, c. palliata (in lat. fabula palliata), di ...
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ambrosiano
ambroṡiano agg. e s. m. [dal lat. eccles. Ambrosianus, der. di Ambrosius «Ambrogio»]. – 1. agg. a. Di sant’Ambrogio, vescovo di Milano nel sec. 4°, e del rito da lui istituito (detto appunto [...] partic., inno a., il «Te Deum»); canto a., insieme di canti, salmodici e innodici, proprî della liturgia cattolica (f. -a) Cittadino di Milano, milanese: un a. autentico. b. Nome con cui si designano correntemente i membri di alcuni ordini e ...
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pila
s. f. [lat. pīla «pilastro; mortaio»]. – 1. Struttura portante verticale che sorregge due arcate o travate contigue di un ponte, mediante la quale si trasmettono al terreno i carichi permanenti [...] altro liquido: la p. dell’acquaio; [le mucche] da un canto, alla marmorea pila Succiano l’acque (Pascoli); tre o quattro santa, l’acquasantiera costituita da una vasca sostenuta da una colonnina. b. non com. Vasca in cui vengono lavati i panni. c. ...
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Cantante (baritono e "basso cantante") nato a Bologna il 18 marzo 1798, morto a Imola il 18 novembre 1865. Fu da giovane impiegato nelle gabelle, filodrammatico, anche cantante in funzioni sacre e sonatore di contrabbasso e di liuto. Il Rossini...
Cantante, nata di nobile famiglia a Venezia nel 1693, studiò col Gasparini e con Benedetto Marcello. Diede alle sue interpretazioni un tono così pervaso di passione e di slancio da meritare il soprannome di "nuova sirena". Esordì nel 1716 e...