stima
s. f. [der. di stimare]. – 1. a. Valutazione del valore economico e monetario di un bene immobile o mobile (o anche, in rari casi, di un servizio): fare o far fare la s. di un fondo rustico, di [...] la stima che si fa di una cosa o di una persona; è per lo più indeterminato e rappresentato da un avverbio o pronome di qualità (stimare molto, poco, più, ...; quanto lo stimi?, ecc.); altrimenti dipende, senza preposizione, dal verbo (stimare o ...
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sincategorematico
sincategoremàtico agg. [der. di sincategorema] (pl. m. -ci). – 1. Nella logica formale, di termine (pronome, avverbio, preposizione, congiunzione) che di per sé, cioè preso isolatamente, [...] non ha un significato suo proprio ma lo acquista solo in unione con altri termini, detti categorematici (cioè tali che di per sé significano qualcosa), e agisce sul significato di questi ultimi dando luogo ...
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breve1
brève1 (ant. briève) agg. [lat. brĕvis]. – 1. a. Di poca durata, detto del tempo o di un fatto che si estenda nel tempo: la vita è b., o ha b. durata; una gioia, una felicità b., una b. illusione; [...] non com., andare per le b., non dilungarsi nel discorso; venire alle b., venire a conclusione. d. letter. Con valore d’avverbio, brevemente, in poche parole: dicerolti molto breve (Dante); chi el fosse e come e perché quivi, quanto più brieve poté le ...
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rispondere
rispóndere (letter. ant. respóndere) v. intr. [lat. respondēre (comp. di re- e spondēre «promettere»), con mutamento di coniugazione] (io rispóndo, ecc.; pass. rem. rispósi [ant. rispuòsi], [...] , a una lettera, a un invito, a una sfida. Il contenuto della risposta può essere precisato o qualificato con un avverbio o un compl. di modo: r. bene, male, a tono, a proposito, a sproposito, positivamente, negativamente, con criterio; con un ...
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discorso2
discórso2 s. m. [dal lat. discursus -us, der. di discurrĕre: v. discorrere]. – 1. a. L’atto del discorrere, dell’esprimere il pensiero per mezzo della parola: lasciare in tronco un d.; perdere [...] dette variabili, in quanto hanno una flessione (sostantivo, aggettivo, articolo, pronome, verbo), e quattro invariabili (avverbio, preposizione, congiunzione, interiezione). b. In sintassi, con riferimento al modo con cui, narrando o scrivendo, si ...
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infognarsi
v. intr. pron. [der. di fogna] (io m’infógno, ... noi c’infogniamo, voi v’infognate, e nel cong. c’infogniamo, v’infogniate). – Propr., mettersi in una fogna: di solito in senso fig., impantanarsi, [...] o poco pulita: s’è infognato nei debiti fino al collo; è andato a infognarsi con quella gentaccia, con quella tresca amorosa; anche assol.: ormai s’è infognato, e non riesce più a venirne fuori; o, con avverbio: guarda come (o dove) s’è infognato! ...
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scivolare
v. intr. [prob. voce onomatopeica] (io scìvolo, ecc.; aus. essere e più raram. avere). – 1. a. Spostarsi rapidamente su una superficie uniforme e levigata, con riferimento a corpi che per particolari [...] nella nebbia; e, in senso più astratto: la luce del sole scivolava sulle ampie vetrate. Accompagnato da un avverbio, nelle locuz. sc. via, dileguarsi; sc. dentro, insinuarsi; s. fuori, sgusciare via. b. Perdere accidentalmente l’adesione con ...
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-mente
-ménte. – Suffisso con cui si forma in italiano (e analogam. in altre lingue romanze) la massima parte degli avverbî tratti da aggettivi qualificativi (brevemente, lungamente, ecc.). È propriam. [...] o congiunti da e, o), si usa spesso applicare il suffisso soltanto all’ultimo, sottintendendolo nell’avverbio o negli avverbî precedenti; per es.: «vedendo V. S. Eccellentissima tanto resoluta e francamente impugnare la opinione» (Galilei) [cioè ...
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grato1
grato1 agg. [dal lat. gratus]. – 1. a. Gradito, ben accetto: essere in g. compagnia; mi ha fatto g. impressione; non potresti farmi cosa più g.; Li occhi [della Vergine] da Dio diletti e venerati, [...] ; riconoscente: essere g. ai genitori, ai maestri; accettare, ricevere con animo g.; ti sono g. di questo tuo favore; ti son g. di quanto hai fatto per me; spesso rafforzato con un avverbio: ti sono veramente, immensamente, infinitamente grato. ...
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bastardo dentro
loc. agg.le e s.le (spreg., scherz.) Che, chi, di là dalle apparenze, è capace di grande cattiveria o perfidia. ◆ Alto budget, star, effetti speciali e una trama appena abbozzata, basata [...] miei... adesso te la faccio vedere io", minaccia Francesco Belsito al telefono quando gli contestano di non voler spartire il malloppo. (Paolo Berizzi, Repubblica.it, 4 aprile 2012, Milano).
Composto dall’agg. e s. m. bastardo e dall’avverbio dentro. ...
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Parte invariabile del discorso che determina il verbo, l’aggettivo o un altro avverbio. A seconda della funzione, gli a. italiani si distinguono in:
a. qualificativi (bene, male, volentieri, velocemente ecc.);
a. di luogo (qui, là, dove, fuori...
Parte del discorso che determina il verbo, non solo, ma, contrariamente alla sua etimologia e alle definizioni unilaterali degli antichi, anche l'aggettivo e, in certi casi, un complemento: ama soprattutto la lettura, lettura soprattutto piacevole,...