superlativo
agg. [dal lat. tardo superlativus, der. di superferre «portare in alto», part. pass. superlatus]. – 1. Altissimo, sommo, eminente: tutte queste qualità egli le possiede in grado s.; è di [...] . superlativo (s. m.), categoria grammaticale mediante la quale si esprime la gradualità di un aggettivo qualitativo, di un avverbio (o anche, ma raram., di un sostantivo, con riferimento a qualche sua qualità intrinseca: per es., generalissimo ...
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parere2
parére2 v. intr. [lat. parēre «apparire, mostrarsi»] (pres. pàio, pari, pare, paiamo, paréte, pàiono [ant. paro, pariamo, pàrono]; pass. rem. parvi, parésti, parve, parémmo, paréste, pàrvero [...] aggettivo: non mi pare giusto che faccia tutto lui; ti pare utile che venga anch’io?; mi parrebbe opportuno avvertirlo; e con avverbio: mi è parso bene non intervenire. Non di rado l’agg. (giusto, opportuno) o l’avv. (bene) è sottinteso: mi pare che ...
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pesare
v. tr. e intr. [lat. pē(n)sare, intensivo di pendĕre «pesare», part. pass. pensus] (io péso, ecc.; come intr., aus. avere). – 1. tr. a. Valutare il peso, o la massa, di qualche cosa, con la bilancia [...] : ci ha dato il suo consenso, ma quanto ce lo ha fatto pesare! 2. intr. a. Avere un dato peso, determinato da un avverbio o da un complemento che ne dà la misura esatta: p. poco, molto, troppo; quanto pesa questo pollo?; p. un etto, un chilo ...
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bello
bèllo agg. [lat. bĕllus «carino, grazioso», da *due-
nŭlus, dim. di duenos, forma ant. di bonus] (sing. m. bèl, pl. m. bèi, davanti a consonante seguita da vocale, e davanti a f, p, t, c, v, b, [...] e un po’ grossolana, ma pur sempre piacevole; accr. volg. bellóne (spec. al femm. bellóna); vezz. bellùccio: Ariannuccia, vaguccia, belluccia (Redi). ◆ Avv. bellaménte, con accezioni proprie (v. la voce); ordinariamente, l’avverbio di bello è bene. ...
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stesso
stésso agg. [lat. iste ĭpse, accus. istum ĭpsum]. – 1. Sinon. più frequente di medesimo per esprimere identità; quindi: a. Che è proprio quello, che non è diverso o altro da quello di cui si parlava [...] , al punto di prima, alle solite, ecc.: siamo sempre alle stesse. 4. Come avv., nel sign. di «proprio», rafforzativo di altro avverbio: ti darò la risposta oggi s.; possiamo farlo qui stesso. 5. Frequente nell’uso la locuz. avv. lo stesso, ugualmente ...
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pessimo
pèssimo agg. [dal lat. pessĭmus, affine a peior «peggiore»]. – Superl. di cattivo, che si alterna nell’uso con la forma regolare cattivissimo, da cui si distingue per avere, in genere, accezione [...] dei modi, malissimo: ho passato pessimamente l’estate; è una macchina che funziona pessimamente; anticam. anche come semplice avverbio negativo con valore intensivo: pessimamente si contentavano di lei per la sua bassa condizione (Boccaccio). ...
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costa
costà avv. [lat. eccu(m) istāc 〈... istàk〉], tosc. – In codesto luogo, cioè nel luogo dov’è la persona alla quale si parla o si scrive (cfr. costì): non restare c. impalato; ho intenzione di fare [...] al più presto una scappatina costà. Preceduto da preposizione o seguito da avverbio, significa per lo più soltanto «codesto luogo»: fatti un po’ in c.; levatevi di c. (con questo stesso sign., in Dante, Inf. VIII, 42, anche senza prep.: via c. con li ...
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bene1
bène1 avv. [lat. bĕne] (in posizione proclitica, si tronca in ben). – 1. a. È l’avverbio corrispondente all’agg. buono, e significa perciò in modo buono, retto, giusto, o conveniente, opportuno, [...] vantaggioso, in modo insomma da dare soddisfazione piena: agire b., comportarsi b.; eseguir b. un lavoro; hai fatto b. a venire; tutto procede b.; l’affare è finito b.; le fotografie mi sembrano ben riuscite; ...
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-grado
[dal lat. -grădus, dallo stesso tema di gradi «camminare»]. – Secondo elemento, atono, di aggettivi composti derivati dal lat. (come retrògrado, tardìgrado, dove il primo elemento è un avverbio) [...] o formati modernamente (per es. plantìgrado, digitìgrado, dove il primo elemento è un sostantivo), nei quali significa «che cammina (in una determinata maniera)» ...
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grado1
grado1 s. m. [lat. gradus -us «passo, scalino», dallo stesso tema di gradi «camminare, avanzare»]. – 1. a. ant. Gradino, scalino: Scala drizzò di cento gradi e cento (T. Tasso). Più raram., passo: [...] ad altri termini di paragone, e le modificazioni morfologiche che l’aggettivo subisce per indicare tale rapporto; analogam., grado dell’avverbio. Nell’uno e nell’altro caso, si parla anche, comunem., di gradi di comparazione (v. comparazione). h. In ...
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Parte invariabile del discorso che determina il verbo, l’aggettivo o un altro avverbio. A seconda della funzione, gli a. italiani si distinguono in:
a. qualificativi (bene, male, volentieri, velocemente ecc.);
a. di luogo (qui, là, dove, fuori...
Parte del discorso che determina il verbo, non solo, ma, contrariamente alla sua etimologia e alle definizioni unilaterali degli antichi, anche l'aggettivo e, in certi casi, un complemento: ama soprattutto la lettura, lettura soprattutto piacevole,...