avaroàvaro agg. e s. m. (f. -a). – 1. a. Degli Àvari, ramo turco della razza mongolica, che (a cominciare dal 460 circa) si spinsero gradatamente dalla Mongolia verso l’Europa, fondendosi più tardi [...] del sec. 8°) parte con i Bulgari e parte con gli Ungheresi. Come sost., appartenente alla popolazione avara. b. s. m. Lingua parlata dagli Àvari. 2. a. Degli Àvari, una delle principali tribù caucasiche, del gruppo dei Lesghi. b. s. m. Lingua parlata ...
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Ring
〈riṅġ〉 s. m., ted. (propr. «anello, cerchio, circolo»; pl. Ringe 〈rìṅġë〉). – 1. Immenso campo trincerato a forma circolare, costruito in Pannonia dagli Àvari nel sec. 8°: composto di nove cerchie [...] , conteneva villaggi e campi; fu preso e distrutto da Carlo Magno nel 795 e da quel momento ebbe inizio la decadenza degli Avari. 2. In urbanistica il termine, tolto da esempî di città dell’Austria (famoso il Ring di Vienna, realizzato a partire dal ...
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ìdolo s. m. [dal gr. εἴδωλον «simulacro» poi «idolo», der. di εἶδος «aspetto, figura»; lat. idōlum]. – 1. a. Ogni oggetto, o immagine di oggetto, che sia adorato e venerato in quanto ritenuto una divinità [...] un nome Vano, senza soggetto (Petrarca); essere l’i. delle folle, dei proprî seguaci; il denaro è l’i. degli avari; abbattere, distruggere, infrangere un i., dimostrare la vanità, l’inconsistenza di cosa che nell’opinione comune sia divenuta un mito ...
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tanto
agg., pron. e avv. [lat. tantus agg., tantum avv.]. – 1. agg. a. Al sing., riferito a cosa, così grande, in così gran quantità, e con sign. più determinati, così lungo, così ampio, così esteso, [...] lascerebbe ingannare da un bambino, t. è ingenuo (che equivale a: è t. ingenuo, che si lascerebbe ...); non mangerebbero neppure, t. sono avari; nell’uso pop., invece di tanto si ha anche da tanto (o da tanto che): abbaglia gli occhi, da t. (che) è ...
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lesina
léṡina s. f. [dal gotico alisna]. – 1. Arnese del calzolaio, costituito di un grosso ago ricurvo e assai appuntito, sostenuto da un corto manico, con cui si fora il cuoio per poterlo cucire. Quindi, [...] a mio riguardo (D’Azeglio); lavorare di l., essere avaro, spilorcio; politica della l., di rigide economie (originariam., Compagnia della Lesina, in cui si raccontava di una compagnia di avari che aveva come simbolo una lesina, per l’abitudine, tra ...
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turanico
turànico agg. (pl. m. -ci). – Del Tūrān, estesa regione dell’Asia compresa tra l’altopiano iranico, il mar Caspio e la steppa dei Kirghisi: le antiche popolazioni t.; i grandi deserti turanici. [...] , sinon. di uralo-altaico, con partic. riferimento ai popoli turchi e mongoli dell’Asia centrale e alle loro lingue, ma anche ad altri popoli (Sciti, Unni, Avari, Finni, Magiari, ecc.). In antropologia fisica, razza t., sinon. di razza turanide. ...
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tenere
tenére v. tr. [lat. tĕnēre] (pres. indic. tèngo [ant. tègno], tièni, tiène, teniamo [ant. tegnamo], tenéte, tèngono [ant. tègnono]; pres. cong. tènga ..., teniamo, teniate, tèngano [ant. tègna [...] ant., tenere, assol., conservare il denaro, non spenderlo: «Perché tieni?» e «Perché burli?» (Dante), parole con cui prodighi e avari si rinfacciano scambievolmente i loro peccati (e poco dopo: Mal dare e mal tener, per indicare i due opposti peccati ...
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palpeggio
palpéggio s. m. [der. di palpeggiare], non com. – L’atto, l’azione di palpeggiare: avari, assorti nella contemplazione e nel p. delle monete d’oro (Einaudi). ...
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scarso
agg. [lat. tardo excarpsus (comp. di ex- e carpĕre «tirare fuori, portar via»), rideterminazione del lat. class. excerptus, part. pass. di excerpĕre «trarre fuori, togliere»]. – 1. a. Insufficiente, [...] : Ho servito a signor crudele e s. (Petrarca); siete tutti quanti più s. che ’l fistolo (Boccaccio), più avari del diavolo. b. Rado, non frequente: Noi andavam con passi lenti e s. (Dante). c. Cauto, non facile a dire o fare qualcosa: Quei ch’ancor ...
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pugno
s. m. [lat. pūgnus] (pl. -i; ant. o letter. le pugna). – 1. a. La mano chiusa con le dita piegate e fortemente strette sulla palma, generalm. per afferrare e stringere qualche cosa: aprire, allargare, [...] ; con uso partic. in Dante, p. chiuso, gesto simbolico per significare avarizia: Questi resurgeranno dal sepulcro Col p. chiuso [gli avari], e questi coi crin mozzi [i prodighi] (Inf. VII, 56-57); stringere i p. per la rabbia, per contenersi (o ...
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(gr. Αὔαρις) Città dell’antico Egitto, nel sito di Tell ed-Dab‛a. Fu capitale degli Hyksos e l’ultimo caposaldo a cadere dinanzi alla riscossa egiziana (metà ca. del sec. 16° a.C.).
Popolazione nomade affine agli Unni. Dalla Mongolia si volsero (460 ca.) verso il Mar Caspio e il Mar Nero. Vinti intorno al 550 dai Turchi-Altai, si spinsero ancor più a occidente; nel 558 chiesero a Giustiniano una regione per stabilirvisi....