onotrago
onòtrago s. m. [comp. del gr. ὄνος «asino» e τράγος «capro»] (pl. -ghi). – Specie di antilopi (lat. scient. Kobus megaceros) diffuse in Etiopia e nel Sudan. ...
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kulan
kulàn s. m. [dal turco kulan, mongolo qula, attrav. il russo]. – Una delle razze dell’asino selvatico dell’Asia centrale (Equus hemionus kulan), comunem. noto col nome di emìono o emìone. ...
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labbro
(ant. e poet. labro) s. m. [lat. labrum, per lo più al plur.] (pl. le labbra, femm., nel sign. anatomico; labbri, masch., nei sign. analogici). – 1. a. Ciascuna delle due pieghe muscolo-membranose, [...] se stampato su carta a mano. 4. Labbro di Venere: nome tosc. della pianta cardo dei lanaioli. 5. Labbri d’asino: nome tosc. di varie piante del genere verbasco. ◆ Dim. e vezz. labbrétto, labbrino, labbrettino; vezz. labbruzzo (di bimbo, o anche ...
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dottore
dottóre s. m. (f. -éssa, e in alcuni usi anche dottóra) [dal lat. doctor -oris «maestro», der. di docere «insegnare»]. – 1. Propr., chi ammaestra in una dottrina, chi esercita l’ufficio d’insegnare: [...] anche in frasi comuni: parlare come un d.; ne sa quanto un d.; darsi arie da gran d., ecc.; così nel prov. meglio un asino vivo che un d. morto, a proposito di chi si affatica troppo nello studio. In questa accezione, è usata talora, al femm., la ...
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stalla
s. f. [dal germ. *stall «sosta, dimora»]. – 1. a. Ambiente o fabbricato rurale nel quale sono tenuti chiusi per una parte del giorno, e soprattutto durante la notte, animali domestici da allevamento, [...] ., anche se, quando si tratta di un ambiente singolo, e per uno o pochi animali, si dice spesso stalla anche per cavalli, asini e muli, pecore e capre, maiali). La s. per bovini è distinta in s. fissa, chiusa, coperta, ben aerata, generalm. di forma ...
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calzato
agg. [part. pass. di calzare2]. – 1. agg. Che ha indosso calze e scarpe: essere ben c., e più spesso ben c. e vestito; fig., un villano c. e vestito, o un asino vestito e c., di persona ignorante [...] e maleducata nonostante l’apparenza civile. Per estens., in zoologia, riferito al piede degli uccelli, e agli uccelli stessi, quando la zampa, il tarso e le dita sono coperte di piume (com’è, per es., ...
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mettere
méttere v. tr. [lat. mĭttĕre «mandare», nel lat. tardo «mettere»] (pass. rem. miṡi, mettésti, ecc. [pop. tosc. méssi, mésse, méssero]; part. pass. mésso). – Verbo di sign. ampio e generico, dai [...] , a zappare la terra; ha messo il figlio a dirigere l’azienda (o anche alla direzione dell’azienda); con riferimento ad animali, m. l’asino a girare la macina, m. i cani a tirare la slitta. 3. Nel rifl., con soggetto di persona: a. In senso proprio ...
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usignolo
uṡignòlo (letter. uṡignuòlo; ant. o poet. luṡignòlo) s. m. [lat. *lusciniŏlus, dim. di luscinius (lat. class. luscinia) «usignolo»; attraverso il provenz. ant. rosinhol si hanno altre varianti [...] Ceo. In denominazioni iron. di altri animali dal verso rauco e sgradevole: u. di pantano, la rana; u. di maggio, l’asino. 2. Il nome di usignolo, specificato da varie determinazioni, è dato anche ad altri uccelli, di varie famiglie: u. d’Africa (lat ...
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epa
èpa s. f. [lat. tardo hēpar, gr. ἧπαρ «fegato»], ant. e letter. – Pancia, ventre: Rispuose quel ch’avea infiata l’e. (Dante); E tanto ne mangiò [l’asino], che l’e. sotto Si fece più d’una gran botte [...] grossa (Ariosto) ...
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cavalletto
cavallétto s. m. [propr., dim. di cavallo]. – 1. a. Elemento costruttivo, formato da quattro gambe, riunite due a due a V rovesciata e collegate, da vertice a vertice, da una traversa orizzontale; [...] . di Bologna): consiste nella creazione di strisce di terreno larghe pochi metri tra campo e campo, conformate a schiena d’asino (cavalletti), dove viene coltivata la vite appoggiata a sostegni arborei disposti in fila lungo la striscia; il campo è ...
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Perissodattilo della famiglia degli Equidi (Equus asinus). Ha molte analogie col cavallo; rispetto a questo i caratteri differenziali sono: assenza delle castagne nello stinco posteriore, orecchie lunghe e pelose nell’interno, criniera breve,...
asino
. Appare in tre luoghi del Convivio, in uno dei quali ha valore proprio: E sanza dubbio forte riderebbe Aristotile udendo fare spezie due de l'umana generazione, sì come de li cavalli e de li asini (IV XV 6).
Negli altri due casi assume...