taglio
tàglio s. m. [der. di tagliare]. – 1. L’azione e l’operazione di tagliare, il fatto di venire tagliato: t. dei capelli (t. normale, corto, scalato, a caschetto, con la sfumatura alta o bassa, [...] , accetta, sega): t. a becco di flauto, per i piccoli fusti, secondo un solo piano inclinato; t. a zeppa o a schiena d’asino, per i grossi fusti, secondo due piani inclinati in fuori; t. a chierica di monaco o a testa di monaco, a forma leggermente ...
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scalciare
v. intr. [der. di calcio2, col pref. s- (nel sign. 5)] (io scàlcio, ecc.; aus. avere). – Tirare calci: fate attenzione, questo cavallo, o quest’asino, scalcia; per estens., anche riferito a [...] persone, come atto di difesa o per sfogo di rabbia: il bambino prende a s. disperato (Dacia Maraini) ...
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scalciata
s. f. [der. di scalciare]. – Lo scalciare, come movimento singolo e vigoroso: con una improvvisa s., l’asino mandò il suo padrone a gambe all’aria. ...
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sella
sèlla s. f. [lat. sĕlla (der. di sedēre «stare seduto»), propr. «sedia, sedile», e in partic. tipo di sedile senza spalliera e braccioli]. – 1. Arnese di cuoio di varia forma e grandezza (detto [...] , ecc.) su un’ossatura in acciaio o in legno, che si dispone sul dorso di un cavallo, di un mulo o di un asino, per cavalcare più comodamente: s. da uomo, da donna; s. all’inglese, alla buttera, alla turca; s. d’arme, quella anticam. usata dai ...
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soma1
sòma1 s. f. [lat. tardo sagma, sauma, dal gr. σάγμα -ατος «carico, basto»; cfr. salma]. – 1. a. Il carico che portano sul dorso cavalli, muli, asini e altre bestie da trasporto: mettere, levare [...] la s. ai muli, all’asino; [i cammelli] batriani hanno due gobbi, gli arabi uno; sono veloci in battaglia, e utilissimi a portare le s. (Leonardo); aggiustare, alleggerire la s.; una s. leggera, pesante; portare la s., cadere sotto la s.; bestia da ...
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selvatico
selvàtico (tosc. e region. salvàtico) agg. [lat. silvatĭcus (lat. volg. salvatĭcus), der. di silva «selva»] (pl. m. -ci, ant. o dial. -chi). – 1. a. Di pianta, che nasce spontaneamente e cresce [...] , serve a distinguere la forma non addomesticata da quella domestica della stessa specie: coniglio s., gatto s., capra s.; asino s., l’onagro; porco s., il cinghiale. Per estens., nel linguaggio medico, di malattia trasmessa all’uomo da animali ...
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somaro
(tosc. ant. somàio) s. m. (f. -a) [lat. tardo saumarius, da sagmarius (agg. di sauma, sagma: v. soma1) «da soma, da carico»]. – 1. Asino, ciuco: mettere il basto al s.; lavorare come un somaro. [...] 2. fig. Persona ignorante, di scarsa intelligenza e capacità: quel ragioniere è un gran s., ha sbagliato tutte le fatture; sei un s., non ne fai una giusta!; spec. con riferimento a ragazzi che non traggono ...
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pellicino
s. m. [etimo incerto; la supposta derivazione da un lat. pedicĭnus «piede del torchio» incrociato con pelle sembra poco probabile sia dal punto di vista fonetico (per la pronuncia sdrucciola [...] a orecchia in sacchi o balle, ne facilitano la presa e il trasporto: pellicini sono quei quattro come quasi orecchi d’asino che si cuciono nella sommità delle balle due da ogni parte, a fine che elle si possano meglio pigliare e più agevolmente ...
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giumenta
giuménta s. f. [femm. di giumento]. – La femmina dell’asino, del mulo o di altra bestia da soma; anche, in passato, la cavalla da sella: Vorrei del tuo ronzin (gli disse il matto) Con la g. [...] mia far un baratto (Ariosto). Fig., ant., con senso equivoco, correr le giumente (Boccaccio, Dec. IV, 2), lo stesso che correre la cavallina ...
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giumento
giuménto s. m. [lat. iumĕntum, der. di iungĕre «congiungere, attaccare»; in origine quindi «bestia da tiro»] (pl. -i, ant. le giuménta). – Bestia da soma, particolarm. asino o mulo; è più com. [...] nell’uso il femm. (v. giumenta) ...
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Perissodattilo della famiglia degli Equidi (Equus asinus). Ha molte analogie col cavallo; rispetto a questo i caratteri differenziali sono: assenza delle castagne nello stinco posteriore, orecchie lunghe e pelose nell’interno, criniera breve,...
asino
. Appare in tre luoghi del Convivio, in uno dei quali ha valore proprio: E sanza dubbio forte riderebbe Aristotile udendo fare spezie due de l'umana generazione, sì come de li cavalli e de li asini (IV XV 6).
Negli altri due casi assume...