sensibile
sensìbile agg. [dal lat. sensibĭlis, con sign. passivo e attivo (der. di sentire «percepire», part. pass. sensus); in alcuni sign., è influenzato dal fr. sensible]. – 1. Con valore passivo: [...] è percepibile per mezzo dei sensi, in quanto si distingue sia dall’intelligibile sia dal soggetto senziente. In partic., nella filosofia aristotelica, s. proprio, ciò che può essere appreso da un solo senso (come il sapore, il colore, ecc.), da cui è ...
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sensitivo
agg. [dal lat. mediev. sensitivus, der. di sensus, part. pass. di sentire «sentire»]. – 1. Che riguarda l’attività dei sensi, che è in rapporto con la sensibilità: funzione s., facoltà s. (anche [...] raccogliere, convogliare ed elaborare le informazioni provenienti dall’esterno o dalle varie parti del corpo. Nella filosofia aristotelica, anima s., il principio della sensibilità e del movimento negli animali, che riassorbe le funzioni dell’anima ...
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epagoge
epagòge s. f. [dal lat. epagoge, gr. ἐπαγωγή, comp. di ἐπί «sopra, verso» e ἄγω «condurre»]. – Nella logica aristotelica, il procedimento raziocinativo detto in lat. inductio e in ital. induzione. ...
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terzo
tèrzo agg. num. ord. e s. m. [lat. tertius, der. di tres «tre»]. – 1. agg. a. Che, in una sequenza ordinata, occupa il posto corrispondente al numero tre, viene cioè dopo altri due (in cifre arabe [...] valore neutro, la terza cosa che si aggiunge o si considera dopo altre due. Per il principio del t. escluso, nella logica aristotelica e in matematica, v. escluso. Non com., in matematica, t. continuo proporzionale dopo due numeri a e b, il numero c ...
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epicherema
epicherèma s. m. [dal lat. tardo epichirema o epicherema, gr. ἐπιχείρημα (der. di ἐπιχειρέω «intraprendere, prendere a dimostrare», comp. di ἐπί «sopra» e χείρ «mano», propr. «mettere mano [...] a qualche cosa»)] (pl. -i). – Nella logica aristotelica, il sillogismo in cui una delle premesse o entrambe sono accompagnate dalla loro dimostrazione; è detto anche sillogismo catafratto, cioè armato di tutto punto. ...
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sostanziale
(ant. sustanziale) agg. [dal lat. tardo, eccles., substantialis, der. di substantia «sostanza»]. – Che è relativo alla sostanza: a. In filosofia, specificatamente, detto di ciò che dà sostanza [...] a una cosa, a un ente, a un individuo; in partic., nella filosofia aristotelica, forma s., ciò che conferisce un carattere determinato ed essenziale alla materia prima (è uno dei due elementi di cui si compone il sinolo). b. Nell’uso comune, che è la ...
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noema
noèma s. m. [dal gr. νόημα, der. di νοέω «capire, conoscere, pensare»] (pl. -i). – 1. a. Nella gnoseologia aristotelica, l’oggetto della noesi, cioè la nozione o concetto che è oggetto dell’intuizione [...] intellettiva (o noesi) derivata da processo astrattivo, prima di divenire termine di rapporti logici. b. Nella fenomenologia husserliana, l’elemento oggettivo (contenuto noematico) dell’esperienza, ossia ...
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noesi
noèṡi s. f. [dal gr. νόησις, der. di νοέω «capire, conoscere, pensare»]. – 1. Nella gnoseologia aristotelica, atto dell’intelletto (gr. νοῦς) o conoscenza intellettiva, che, in quanto sapere intuitivo [...] o apprensione immediata di un noema o concetto, è distinto dall’attività giudicativa e argomentativa (diànoia), di cui però costituisce il presupposto e il fondamento. 2. Nella fenomenologia husserliana, ...
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analitica
analìtica s. f. [dall’agg. analitico, attrav. il titolo di due opere di logica di Aristotele, ᾿Αναλυτικὰ πρότερα «Analitici primi» e ᾿Αναλυτικὰ ὕστερα «Analitici secondi»]. – Nella filosofia [...] aristotelica, la ricerca delle forme elementari del ragionamento e della dimostrazione. Nella filosofia kantiana, a. trascendentale, parte della logica trascendentale che studia la funzione dell’intelletto, in quanto organo dei concetti e dei giudizî ...
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definizione
definizióne (ant. diffinizióne) s. f. [dal lat. definitio -onis]. – 1. Determinazione, delimitazione esatta: d. di un confine; d. dei limiti di competenza di due organi amministrativi; d. [...] caratteristiche e proprietà dell’oggetto da definire, talvolta anche accidentali), la definizione vera e propria, secondo la tradizione aristotelica (d. per genere prossimo e differenza specifica), è quella che individua una più vasta classe di enti ...
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Nella gnoseologia aristotelica, l’attività mentale che viene messa in atto dalla διάνοια, cioè dal pensiero discorsivo, il quale scinde nella dualità giudicante del soggetto e del predicato l’unità dell’oggetto del pensiero noetico, cioè dell’intuizione...
Nella logica aristotelica, riferito a ciò che separa una cosa da un’altra, che nega l’appartenenza di un predicato a un soggetto. La teologia a. (in opposizione alla catafatica) è quella che procede alla conoscenza di Dio per via di negazioni,...