incidenza
incidènza s. f. [dal lat. mediev. incidentia, der. di incĭdĕre: v. incidere1]. – 1. Il fatto di incidere, cioè di cadere sopra (per es., di un raggio luminoso, o di una retta che incontri un’altra [...] , il manifestarsi del fenomeno o della malattia, e insieme la loro frequenza. 3. ant. Digressione in un discorso, divagazione, inciso. Rimane nella locuz. avv., letter., per incidenza, incidentalmente, in modo accessorio: toccare per i. un argomento. ...
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cadere
cadére v. intr. [lat. cadĕre, con mutamento di coniugazione] (pass. rem. caddi, cadésti, ecc.; fut. cadrò, ecc.; condiz. cadrèi, ecc.; nell’uso ant. e letter., si ha in alcune forme il tema cagg-: [...] languire: sul cader del giorno; la conversazione cadde a poco a poco; lasciar c. il discorso, non continuarlo, portarlo su altro argomento (con altro senso, lasciar c. una domanda, non tenerne conto, non rispondere); lasciar c. o far c. i fuochi, nel ...
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interessante
agg. [part. pres. di interessare, con influenza del fr. intéressant]. – 1. Che desta particolare interesse; si dice in genere di tutto ciò che, per la sua novità e singolarità, per intrinseci [...] comunque notevole attrazione: un libro, un articolo, uno spettacolo, un film, un quadro i.; un i. dibattito; abbiamo discusso un argomento molto i.; è una storia davvero i.; un problema, un caso clinico i.; ci ha proposto un affare interessante; con ...
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interessare
v. tr. [der. di interesse] (io interèsso, ecc.). – 1. a. Essere d’interesse (per qualcuno), avere cioè importanza, riguardare da vicino, concernere: la difesa della libertà interessa tutti [...] ; vi interesserà forse sapere che ...; ti interesserebbe (l’acquisto di) una motocicletta, usata ma come nuova?; è un argomento, un discorso che non m’interessa. Talora costruito intransitivamente: sono affari tuoi, che a me non interessano affatto ...
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profetare
v. tr. e intr. [dal lat. tardo prophetare] (io profèto, ecc.; come intr., aus. avere). – 1. Predire il futuro, preannunciare per ispirazione divina, con riferimento a profeti o a chi è dotato [...] la santa a p. avvezza (Chiabrera); fra gli Argivi profetando or cianci ... (V. Monti). Seguito da un compl. di argomento introdotto dalla prep. di: ipocriti, bene profetò di voi Isaia quando disse ..., quando parlò di voi nella sua profezia (traduz ...
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tacere
tacére v. intr. e tr. [lat. tacēre] (pres. tàccio, taci, tace, tacciamo, tacéte, tàcciono; pres. cong. tàccia, ecc.; pass. rem. tàcqui [ant. tacètti], tacésti, ecc.; part. pass. taciuto). – 1. [...] norme, in alcune frasi tipiche: le fonti contemporanee (o i documenti del tempo) tacciono su questi avvenimenti; su quest’argomento la legge tace. Con sign. più particolari, nel linguaggio poet.: la bestia sanza pace, Che, venendomi ’ncontro, a poco ...
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caffe
caffè s. m. [dal turco kahve, che è dall’arabo qahwa «vino; bevanda eccitante»]. – 1. Nome di alcune specie di piante del genere Coffea, dai cui semi, torrefatti e macinati in polvere, si ricava [...] ; discussioni da c., frivole, oziose; politicanti da c., per i quali le discussioni in materia politica sono soltanto un argomento di conversazione, priva d’impegno e di vero interesse; c.-concerto, locale pubblico con orchestra e cantanti di musica ...
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scabro
agg. [dal lat. scaber -bra -brum «ruvido», der. di scabĕre «grattare»]. – 1. a. Detto di ciò la cui superficie non è né liscia né uniforme, e che perciò risulta ruvido al tatto: pietra s.; la [...] ). c. Difficoltoso, ostico: stampa ... scabra a leggersi, piena di abbreviature (Alfieri). d. Scabroso, delicato e complesso, detto di argomento, discorso e sim.: Su i temi ingrati e scabri (Parini). e. Detto di stile, linguaggio e sim., conciso ...
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scabrosita
scabrosità s. f. [der. di scabroso]. – 1. L’esser scabroso: la s. di una parete rocciosa; anche in senso fig.: la s. di un carattere, dello stile, di una prosa. 2. Con sign. concreto: a. Parte, [...] superficie che presenta sporgenze e asperità: levigare le s. di un muro. b. In senso fig., non com., argomento scabroso, difficile da esporre e da trattare: con i bambini è meglio evitare certe s.; una vicenda piena di scabrosità. Anche, soprattutto ...
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tragedia
tragèdia (poet. ant. tragedìa) s. f. [dal lat. tragoedia, e questo dal gr. τραγῳδία, comp. di τράγος «capro» e ᾠδή «canto»]. – 1. a. Opera e rappresentazione drammatica che si caratterizza, [...] la t. spagnola, francese; la t. rinascimentale, del Seicento; la t. raciniana, alfieriana. b. Con riferimento all’elevatezza dell’argomento e dello stile (v. tragico), Dante chiama tragedìa l’Eneide, in opposizione a comedìa, nome che dà al suo poema ...
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In matematica, l’a. di un numero complesso non nullo z è l’anomalia del vettore che lo rappresenta nel piano di Argand-Gauss (➔ complessi, numeri); simbolo: arg z. Se z=a+i b, arg z è quindi l’angolo ϑ definito (a meno di multipli di 2π) da...
argomento
argoménto [Der. del lat. argumentum, der. di arguere "dimostrare"] [LSF] (a) Con il signif. figurato di "materia, tema", in varie discipline. (b) Sinon. di argomentazione, cioè sinon. di ragionamento, dimostrazione e simili. ◆ [ALG]...