aramaicoaramàico agg. e s. m. (pl. m. -ci). – Del popolo arameo, degli Aramei: lingua a. (o, come s. m., l’aramaico), lingua appartenente al gruppo occidentale delle lingue semitiche, parlata all’inizio [...] dell’era volgare in Mesopotamia, Siria, Palestina (e quindi anche da Gesù, nella varietà dialettale dell’aramaico giudaico), molto diffusa in Oriente fino all’espansione araba, oggi parlata da piccole comunità. ...
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midrascico
midràscico agg. [der. dell’ebr. midrāsh] (pl. m. -ci). – Relativo al midrāsh o ai midrāshīm: indagine, esegesi m.; stile m.; aramaico m., l’aramaico in cui sono scritti i midrāshīm. ...
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geenna
geènna (o gehènna; anche gheènna) s. f. [dal lat. tardo ge(h)enna, gr. γέεννα]. – 1. Propr., nome biblico della valle di Ennom (ebr. gē Hinnōm, aramaico gê Hinnam), a sud-ovest delle porte di [...] Gerusalemme, sede del culto del dio Moloch al quale venivano bruciati in olocausto i bambini, dopo essere stati sgozzati; colpita da anatema dal re Giosia (639-609 a. C.), fu adibita a scarico dei rifiuti ...
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siriaco
sirìaco agg. [dal lat. Syriăcus, gr. Συριακός] (pl. m. -ci). – Della Siria, come regione storica dell’Asia anteriore: l’arte. s.; la lingua s. (e, come s. m., il siriaco), dialetto aramaico orientale, [...] parlato a Edessa e nelle regioni confinanti della Mesopotamia, largamente affermatosi come lingua letteraria della Chiesa siriaca, entrato in crisi a seguito della conquista araba e quasi estintosi nel ...
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siro
(o sìrio) agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Syrus (e Syrius), gr. Σύρος (e Σύριος)]. – Dell’antica Siria; abitante della Siria antica: L’Arabo, il Parto, il Siro (Manzoni); al plur., i S., nome con [...] : frontiera siro-giordana; letteratura siro-palestinese, la letteratura dei cristiani palestinesi di lingua aramaica fedeli alla Chiesa di Bisanzio, redatta in aramaico palestinese cristiano e in scrittura siriaca, con testi che risalgono al sec. 7 ...
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nabateo
nabatèo agg. e s. m. (f. -a). – Appartenente all’antica popolazione dei Nabatei (lat. Nabataei, gr. Ναβαταῖοι), che, originariamente nomadi, si stabilirono a sud-est del Mar Morto, organizzandosi [...] nella viva roccia, con facciate che rappresentavano architetture di altari o di templi; scrittura n., di tipo aramaico occidentale (come pure aramaica era la lingua letteraria documentata nelle iscrizioni, non quella d’uso che era invece un arabo ...
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esilarca
eṡilarca s. m. [comp. di esil(io) e -arca, traduz. moderna del titolo aramaico Rēsh gālūtā (ebr. Rōsh Gōlāh o Rōsh Gālūt), che significa «capo dell’esilio»] (pl. -chi). – Il capo supremo degli [...] Ebrei rimasti in Babilonia dopo l’esilio, loro rappresentante presso il governo del paese e insieme loro giudice supremo, con il diritto di nominare i giudici locali e di esigere tasse per il mantenimento ...
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iscariota
iscariòta (o Iscariòta; raro Iscariòte; ant. Iscariòtto e Scariòtto) s. m. [dal lat. Iscariotes, gr. ᾿Ισκαριώτης, dall’ebr. īsh Qĕryyōt, propr. «uomo di Qĕryyōt», nome del villaggio d’origine [...] di Giuda, nella Palestina; oppure, secondo altra etimologia, dall’aramaico palestinese šqaryā, išqaryā «ipocrita, traditore»]. – Propr., soprannome di Giuda, l’apostolo che tradì Cristo. Con uso antonomastico, non com., traditore: quell’uomo è un i.; ...
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palmireno
palmirèno agg. [dal lat. Palmyrenus]. – Relativo all’antica città di Palmira (gr. Παλμύρα, lat. Palmyra), in Siria, posta a metà strada fra il Mediterraneo e l’Eufrate, a circa 250 km dalla [...] dell’età ellenistica e romana, sono di grande importanza per la storia dell’arte della tarda antichità. Lingua p., o palmireno s. m., varietà dell’aramaico antico, documentata dalle iscrizioni appartenenti ai primi tre secoli dell’era cristiana. ...
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barabba
s. m. [dal nome di Barabba (lat. Barabbas, gr. Βαραββᾶς, dall’aramaico bar abā «figlio del padre» o «del maestro»), il ladrone di cui i sacerdoti e capi degli Ebrei chiesero a Pilato la scarcerazione, [...] insieme con la crocifissione di Gesù], invar. – Malfattore, furfante, persona senza scrupoli: è un vero b.; ha una faccia da b.; non voglio aver che fare con quei barabba!; anche scherz., con senso attenuato, ...
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targūm Parola aramaica, poi entrata anche nell’ebraico post-biblico, che significa «traduzione» e con la quale si designano alcune versioni della Bibbia in lingua aramaica giudaica. Si ignora quando furono eseguite: si cominciò a sentirne il...
(ebr. Ṣōbāh) Antico Stato aramaico, situato a N di Damasco. Secondo la Bibbia (II Samuele 8, 3), verso il 1000 a.C. si estendeva fino all’Eufrate. Fu combattuto con successo da Saul. David ne sconfisse il re Adadezer, conquistandone il territorio.