zavia
żàvia (o żàuia; anche żàviet o żàuiet) s. f. [adattam. dell’arabo zāwiya 〈∫àauiia〉, in origine «angolo», quindi «cella di eremita» e «piccolo oratorio»; pl. zawāyā]. – Complesso e centro per l’esercizio [...] del culto e l’insegnamento religioso musulmano, costituito di norma da una moschea, dalla tomba di un santo, e da altri edifici o ambienti destinati ad alloggio e alla didattica, talvolta anche al commercio, ...
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hezbollah
‹he∫bollà› s. m., arabo [variante, prob. attraverso il pers., di hizbullā, propr. «partito di Dio»]. – Nome di un movimento e partito islamico sciita, sostenuto politicamente dall’Iran e attivo, [...] spec. nel territorio libanese, a partire dagli anni ’80 del Novecento ...
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pappagallo
s. m. [rifacimento, secondo gallo3, del gr. biz. παπαγᾶς adattam. dell’arabo babaghā]. – 1. Nome comune degli uccelli dell’ordine psittaciformi, che vivono sugli alberi delle foreste tropicali [...] di tutto il mondo eccetto l’Europa: facilmente addomesticabili, sono caratterizzati dai bellissimi colori delle penne e dalla capacità di imparare a ripetere, con la loro particolare voce, parole, frasi ...
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giara
(o giarra) s. f. [dall’arabo giarra]. – 1. Grande recipiente di terracotta con una o due anse, usato per conservare olio, vino, acqua, ecc. 2. Antica unità di misura di capacità usata a Cagliari [...] per l’olio, equivalente a poco meno di 17 litri (due giarre formavano un barile). 3. Nome dato in Sardegna a rilievi di varia forma, caratterizzati da una sommità pianeggiante e versanti molto ripidi; ...
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hidalgo
‹idħàlgħo› s. m., spagn. [propr. hijo de algo «persona di beni, che possiede beni», con hijo «figlio», calco dell’arabo ibn «figlio» ma anche «persona» se seguito da un sostantivo, e algo «qualche [...] cosa», anticam. anche «beni, ricchezze»] (pl. -gos). – 1. Titolo nobiliare spagnolo (in portoghese fidalgo), trasmissibile di padre in figlio per linea maschile, cui era connessa una serie di privilegi ...
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antimonio
antimònio s. m. [dal lat. mediev. antimonium, forse adattam., con conglutinazione dell’art., dell’arabo ithmid, che, come il lat. stibium, gr. στίβι, στίμμι «antimonio», è forse dall’egiz. [...] ant. sdm, copto stim]. – Elemento chimico, metallo tri- e pentavalente, di simbolo Sb (tratto dal nome lat. scient. Stibium), numero atomico 51, peso atomico 121,75, appartenente al quinto gruppo del sistema ...
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giargone
giargóne (o iargóne) s. m. [dall’arabo zarqūn, da cui anche zircone (v.)]. – Termine usato in gioielleria per indicare gli zirconi incolori o molto leggermente colorati e perfettamente trasparenti; [...] è detto anche giargone del Ceylon, e inoltre diamante Matura, diamante del Siam, perché, sfaccettato, assomiglia al brillante ...
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macrame
macramè s. m. [dal genov. macramè, che è dal turco makramà «fazzoletto», arabo màḥrama]. – 1. a. Tipo di armatura usato nella tessitura di asciugamani, bordure, ecc., per cui il tessuto si presenta [...] a quadrettini incavati come celle di un nido d’api. b. Per estens. l’asciugamano stesso così tessuto. 2. Merletto pesante, di origine araba, eseguito con una serie di nodi che formano a un tempo disegni e fondo, molto usato, spec. nel sec. 19°, nell’ ...
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giaurro
s. m. [dall’ingl. giaour, adattam. del turco gâvur, pers. gaur, alteraz. dell’arabo kāfir «infedele»]. – Designazione spregiativa usata un tempo dai musulmani, spec. turchi, verso i cristiani; [...] la voce si è diffusa soprattutto con la pubblicazione del poemetto Il giaurro (ingl. The Giaour, 1813) di G. Byron, e con il dipinto di E. Delacroix ispirato a quella vicenda ...
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euro-arabo
agg. Relativo al continente europeo e al mondo arabo.
• Carletto [Ancelotti] al Real Madrid per sostituire [José] Mourinho, al quale il Manchester City avrebbe offerto un contratto quinquennale da 10 milioni di sterline a stagione,...
Popolazioni miste dell’Africa settentrionale, dalla Cirenaica alla Mauretania, paesi nei quali all’originario fondo di genti berbere si sono sovrapposti, a partire dal 7° sec. d.C., gli invasori provenienti dall’Arabia.