quffa
〈ḳùffa〉 s. f., arabo [propr. «cesta»; v. coffa]. – Nome delle caratteristiche imbarcazioni di vimini (derivate dagli antichi Assiro-Babilonesi) usate in Iraq per la navigazione fluviale nella zona [...] tra Mossul e Bagdad: simili a enormi ceste circolari, catramate di dentro e di fuori, sono spinte a remi, e possono contenere parecchie persone ...
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acciacco
s. m. [dallo spagn. achaque, e questo dall’arabo shaqā «pena»] (pl. -chi). – Incomodo, malessere fisico non grave ma continuo e noioso, proprio dell’età avanzata: una vecchiaia piena di acciacchi; [...] è afflitto da acciacchi d’ogni sorta ...
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alcarraza
‹alkarràtħa› s. f., spagn. [dall’arabo al-karrāz, specie di boccale a bocca stretta]. – Vaso di argilla porosa adoperato in Spagna per conservare fresca l’acqua: questa, trasudando attraverso [...] le pareti del vaso, evapora rapidamente a spese del calore dell’acqua medesima, che si mantiene così relativamente fresca ...
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derivare1
derivare1 v. intr. e tr. [dal lat. derivare tr., propr. «trarre l’acqua da un ruscello», der. di rivus «ruscello, corso d’acqua»]. – 1. intr. (aus. essere) Scaturire, aver origine, provenire [...] Avere origine da un altro vocabolo o da un’altra lingua: il sostantivo «battuta» deriva dal verbo «battere»; «dogana» deriva dall’arabo; l’italiano deriva dal latino. 3. tr. a. Far provenire, sviare, avviare in altra parte un corso d’acqua, spec. per ...
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alcazar
alcázar ‹alkàtħar› s. m., spagn. [dall’arabo al-qaṣr «palazzo, fortezza», che risale, attrav. il gr. biz., al lat. castrum] (pl. alcázares ‹alkàtħares›). – Nome, in Spagna, di molte fortezze [...] o cittadelle di età musulmana, e anche di molte località; famosi gli alcázares di Cordova, di Siviglia, di Segovia, di Toledo ...
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iracheno
irachèno (meno com. irakèno) agg. e s. m. (f. -a). – Della Repubblica d’Iràq (arabo al-῾Irāq 〈al-῾iràak〉; in ital. anche, disus., Iràk), stato dell’Asia occid., a nord del Golfo Persico; come [...] sost., abitante, nativo, cittadino dell’Iraq ...
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tari
tarì s. m. [prob. dall’arabo ṭarīy «fresco, recente», e quindi «appena coniato»]. – 1. Nome di una moneta aurea di origine araba coniata dai califfi fatimiti di Sicilia e dai principi normanni di [...] Amalfi e di Salerno; t. d’argento, quello coniato dai re aragonesi di Sicilia, con il valore di due carlini; in seguito fu dato il nome di tarì anche al doppio carlino del Regno di Napoli. 2. Moneta divisionale ...
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sabio
sàbio s. m. (f. -a). – Denominazione, per lo più al plur., Sabî (arabo Ṣābi’a), dei seguaci di alcune sette religiose orientali, in partic. di quella considerata da Maometto come una comunità religiosa [...] distinta dagli Ebrei e dai Cristiani, ma monoteista e sostenitrice di una rivelazione celeste, in realtà probabilmente una setta battista tendente al giudaismo o al cristianesimo ...
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euro-arabo
agg. Relativo al continente europeo e al mondo arabo.
• Carletto [Ancelotti] al Real Madrid per sostituire [José] Mourinho, al quale il Manchester City avrebbe offerto un contratto quinquennale da 10 milioni di sterline a stagione,...
Popolazioni miste dell’Africa settentrionale, dalla Cirenaica alla Mauretania, paesi nei quali all’originario fondo di genti berbere si sono sovrapposti, a partire dal 7° sec. d.C., gli invasori provenienti dall’Arabia.