sirfidi
sìrfidi s. m. pl. [lat. scient. Syrphidae, dal nome del genere Syrphus, che è dal gr. σύρϕος «animaletto, moscerino»]. – Famiglia di insetti ditteri ciclorrafi con circa 4000 specie, di cui 450 [...] dimensioni medie, spesso simili (per mimetismo) a vespe, api e bombi, e sono riconoscibili per le caratteristiche nervature alari , sulle piante, nei funghi, nell’humus, nei nidi delle api e nelle acque, e hanno regimi alimentari parimenti variati. ...
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cerinte
s. f. [lat. scient. Cerinthe, a sua volta dal lat. class. cerinthe, che è dal gr. κήρινϑος, nome di una pianta frequentata dalle api]. – Genere di piante della famiglia boraginacee con 10 specie [...] dell’Europa centr. e del Mediterraneo; sono erbe annue o perenni, a foglie glabre o scabre con piccole verruche bianche, a corolla gialla, nuda alla fauce. È comune in Italia l’erba tortora (Cerinthe major e C. minor), molto gradita alle api. ...
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maggio2
màggio2 s. m. [lat. Maius (mensis), nome d’incerta origine, variamente connesso con Maia, divinità italica, madre di Mercurio]. – 1. Quinto mese dell’anno nel calendario giuliano e gregoriano, [...] maggio (v. pallone, n. 7) e altre. 4. In veterinaria, mal di maggio, malattia delle api (detta anche capogiro o paralisi delle api), consistente in un rigonfiamento dell’addome per accumulo di polline mal digerito, forse per insufficiente ingestione ...
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smielatura
(o smelatura) s. f. [der. di smielare (o smelare)]. – In apicoltura, l’operazione dello smielare, fatta in passato col sistema rustico, asfissiando cioè le api e distruggendo i favi; secondo [...] i sistemi più moderni e razionali, le api vengono allontanate dalle arnie mentre i favi possono essere recuperati mediante l’uso di uno smielatore. ...
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ibleo
iblèo agg. [dal lat. Hyblaeus, gr. ῾Υβλαῖος]. – Dell’antica città di Ibla, in Sicilia, e dei rilievi che da essa prendono nome (Monti Iblei), zona famosa nell’antichità per l’abbondanza dei fiori [...] e delle api che se ne nutrivano; di qui, nel linguaggio poet., miele i., il miele prodotto dalle api i., e, per antonomasia, miele squisito, soave. ...
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alveare
s. m. [lat. alveare, der. di alveus «alveo»]. – 1. In genere, il nido naturale delle api, o anche la cassetta o altra struttura apprestata dall’uomo per il loro allevamento (detta più propriam. [...] arnia), in quanto però sia provvista di favi e popolata dalle api: a. a favo fisso e a favo mobile (v. arnia); anche, talora, il luogo dove si tengono le arnie. In similitudini: sembra d’essere in un a., di luogo dove si senta il brusio di molta ...
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pietrificazione
pietrificazióne s. f. [der. di pietrificare]. – 1. Fenomeno, spontaneo o artificialmente indotto, per cui una struttura biologica o altro materiale di natura organica acquista una condizione [...] , malattia causata da un fungo ascomicete, Aspergillus flavus, che colpisce principalmente la covata delle api, solo eccezionalmente le api adulte: le larve così colpite sembrano mummificate o pietrificate, essendo ricoperte dal micelio del fungo ...
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xilocopidi
xilocòpidi s. m. pl. [lat. scient. Xylocopidae, dal nome del genere Xylocopa, comp. del gr. ξύλον «legno» e di un tema affine a κόπτω «taglio»; cfr. gr. ξυλοκόπος «che taglia il legno»]. – [...] . Il genere principale, Xylocopa, comprende più di 300 specie, in maggioranza tropicali, tra le più vistose api solitarie, quasi tutte scavatrici del legno; la specie Xylocopa violacea, diffusa in Italia, grossa ape nera con riflessi metallici ...
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travaso
travaṡo s. m. [der. di travasare]. – 1. L’operazione di travasare, il fatto di travasarsi o di venire travasato, come trasferimento di un liquido da un recipiente in un altro: il t. del vino [...] locuz. avere un t. di sangue, di bile, lo stesso che stravaso. 2. fig., letter. Tramutamento, trasferimento da uno ad altro luogo; è com. nell’espressione tecn. dell’apicoltura t. di api, passaggio di favi e api da un’arnia rustica a una razionale. ...
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braulidi
bràulidi s. m. pl. [lat. scient. Braulidae, dal nome del genere Braula, che è dal gr. βραῦλα «pidocchio»]. – Famiglia di insetti ditteri brachiceri, che comprende la sola specie Braula caeca, [...] nota col nome comune di pidocchio delle api, perché si rinviene di preferenza sul torace delle api, dalla ligula delle quali preleva miele e gelatina reale. ...
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(gr. ῎Απις) Nome del torello nero venerato dagli Egizi come espressione vivente del dio Ptah (➔). Contraddistinto da un segno bianco sulla fronte, con ventre, zampe e fiocco della coda anch’essi bianchi, dava gli oracoli accettando o rifiutando...