resistenza
resistènza s. f. [dal lat. tardo resistentia, der. di resistere «resistere»; il sign. 3 è un calco del fr. résistance]. – 1. L’azione e il fatto di resistere, il modo e i mezzi stessi con [...] nell’atletica pesante, la ripetizione continuata di uno stesso esercizio di sollevamento pesi, e, nell’ippica, una prova di concorso, all’aperto, che si disputa in più giornate. Con usi e sign. scient. e tecn. partic.: a. In biologia, fasi o stati di ...
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pernottamento
pernottaménto s. m. [der. di pernottare]. – Il pernottare: p. fuori casa, p. all’aperto; p. in treno; il viaggio prevede il p. in alberghi di prima categoria. ...
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pernottare
v. intr. [dal lat. pernoctare, der. di nox noctis «notte», col pref. per-1 nel sign. di «attraverso»] (io pernòtto, ecc.; aus. avere). – Trascorrere la notte in un luogo diverso da quello [...] consueto: p. in albergo, in un rifugio, in una tenda, in una casa di contadini; p. all’aperto, in campagna; se non farò in tempo a sbrigare tutti gli affari in giornata, pernotterò a Milano. ...
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martedi
martedì s. m. [lat. Martis dies «giorno di Marte»]. – Secondo giorno della settimana, il cui nome deriva, per antiche credenze astrologiche, da quello del pianeta Marte, che si pensava influisse [...] sua prima ora (nelle credenze popolari è talvolta considerato, come il venerdì, giorno di cattivo augurio): arriverò m. prossimo; il museo è aperto solo il m., di m.; la lezione si tiene ogni m., tutti i m.; in partic., m. grasso, ultimo giorno di ...
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campana1
campana1 s. f. [lat. tardo campana, propr. agg. neutro pl., sottint. vasa, cioè «vasi (di bronzo) della Campania»]. – 1. a. Strumento di metallo, generalmente di bronzo, a forma di tazza rovesciata, [...] lamiera di ferro o di acciaio, destinata a raccogliere un gas. c. C. da palombaro: apparecchio in forma di cassone, aperto sulla faccia inferiore, che viene calato in uno specchio d’acqua, fino al fondo: mantenendo nell’interno una pressione d’aria ...
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oratorio2
oratòrio2 s. m. [dal lat. tardo (eccles.) oratorium, der. di orare «pregare»]. – 1. Luogo sacro destinato al culto, talvolta riservato solo a determinate persone della famiglia o della comunità [...] per la quale è stato costruito, in altri casi aperto anche al pubblico; è in genere costituito da una cappella di piccole dimensioni, isolata o attigua a monasteri o a chiese, o anche annessa a edifici non di culto (collegi, palazzi gentilizî); a ...
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sigma
s. m. [dal gr. σίγμα o σῖγμα, lat. sigma], invar. – 1. Nome della consonante Σ, 18a lettera dell’alfabeto greco (corrispondente alla S latina), e del segno che la rappresenta: la minuscola ha la [...] forma σ (s. chiuso) all’inizio e nell’interno di parole, e la forma ς (s. aperto) in fine di parola; si è usata in età ellenistico-romana e si usa ancora in alcune edizioni la forma lunata ⊂ (s. lunato) sia nell’interno sia in fine di parola. Come ...
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campile
s. m. [der. di campo]. – Nelle tonnare, specie di camera con tre lati chiusi da rete a maglia larga e col quarto lato aperto, posta all’estremità di una serie di reti che, sistemate perpendicolarmente [...] alla costa, servono a convogliare i branchi di tonni verso la tonnara ...
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orchestra
orchèstra s. f. [dal gr. ὀρχήστρα (lat. orchestra), der. di ὀρχέομαι «danzare»]. – 1. Nel teatro greco, lo spazio posto tra la scena e le gradinate, in terra battuta e in genere di forma semicircolare, [...] ; concerto per violino e o.; oratorio per 4 voci e o.; suonatore, professore d’o.; direttore d’o.; l’o. aveva aperto le danze e adesso la rotonda della birreria era percorsa da un movimento ondulatorio (Melania Mazzucco). b. Con uso estens., scherz ...
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teso
téso agg. e s. m. [part. pass. di tendere; lat. tensus, part. pass. di tendĕre]. – 1. agg. In relazione con i varî sign. del verbo tendere: a. Tirato, messo e tenuto in tensione (contr. di lento, [...] a un oggetto o a un fine determinato: con l’anima t. verso Dio; tutti erano t. alla vittoria; è tutto t. alla meta. c. Disteso, aperto, allargato: tenere t. le reti; in altri casi è dell’uso letter. o ant.: io li vidi venir con l’ali tese (Dante); tu ...
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Linguistica
Si definisce vocale a., in contrapposizione a vocale chiusa, quella nella cui pronunzia è maggiore la distanza tra la superficie superiore della lingua e il palato, calcolata nel luogo diaframmatico; la sillaba a. è quella terminante...
aperto
apèrto [agg. e s.m. Der. del part. pass. apertus del lat. aperire "aprire" e quindi "non chiuso"] [ALG] Insieme di punti (di una retta, di un piano, dello spazio ordinario, o, in generale, di uno spazio topologico) tale che ogni punto...