bivaccare
v. intr. [der. di bivacco] (io bivacco, tu bivacchi, ecc.; aus. avere). – Stare a bivacco, accamparsi all’aperto: b. al campo, in parete. Per estens., sostare o sistemarsi in un luogo, anche [...] coperto, di più persone insieme in modo provvisorio, disordinato e non comodo, presso qualcuno: dopo lo sfratto, sono stati costretti a b. a casa dei parenti. Per estens., sostare provvisoriamente: i turisti ...
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bivacco
s. m. [dal fr. bivac, bivouac, che è prob. dal ted. svizz. biwacht «guardia notturna di riserva»] (pl. -chi). – 1. Sosta all’aperto, di breve durata e per lo più notturna, di truppe in movimento, [...] o di gruppi di persone in viaggio, durante una lunga marcia, e sim.: il b. degli zingari intorno ai fuochi. 2. In alpinismo, sosta notturna nel corso di ascensioni che si prolungano per più di una giornata, ...
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diatrema
diatrèma s. m. [dal gr. διάτρημα «foro, apertura»] (pl. -i). – In geologia, camino vulcanico di forma cilindrica, generalm. svasato all’orifizio, aperto da esplosioni gassose; sono caratteristici [...] quelli dell’Africa meridionale ...
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cuore
cuòre (pop. e poet. còre) s. m. [lat. cŏr]. – 1. a. Organo muscolare, cavo, che costituisce il centro motore dell’apparato circolatorio, situato, nell’uomo, tra i due polmoni, sopra al diaframma, [...] ; ascoltare la voce del c.; il cuor mi dice che ci rivedremo presto (Manzoni); avere il c. sulle labbra, essere aperto, sincero; con abbondanza di c., con ispirazione e sentimento; gioire, piangere in cuor proprio; Molti han giustizia in cuore, e ...
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palo
s. m. [lat. palus, etimologicamente affine a pala1, con cui ha in comune il sign. di «ciò che si affonda nel terreno»]. – 1. Legno, avente sezione tondeggiante e sviluppo prevalente nel senso della [...] , che sono i più usati e si differenziano da quelli battuti per l’introduzione, nel tubo d’acciaio (in questo caso aperto all’estremità), di una sonda che asporta la terra in successive riprese, consentendo ogni volta l’affondamento del tubo per il ...
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ligio
lìgio agg. [dal fr. ant. lige, che è il lat. mediev. *leticus, der. di letus o litus «vassallo»; voce di origine franca, cfr. ted. ledig «libero»] (pl. f. -gie o -ge). – Nel diritto feudale, di [...] che aveva giurato fedeltà assoluta al suo signore: a chieder pace, a farsi uom l. altrui Già non ardia di consigliarlo aperto (T. Tasso). Di qui, nell’uso com., fedelissimo, strettamente sottomesso o legato ad altri per servilità o devozione: era un ...
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controbuio
controbùio s. m. [comp. di contro- e buio], invar. – Nel gioco del poker, il raddoppio della puntata da parte di un giocatore successivo a quello che ha aperto al buio. ...
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sole
sóle s. m. [lat. sōl sōlis]. – 1. a. In astronomia, la stella attorno alla quale gravitano i corpi del sistema planetario di cui fa parte la Terra; rispetto alla nostra galassia occupa una posizione [...] la luce del s.; per es.: amare come la luce del s., moltissimo; agire alla luce del s. (o del giorno), in modo aperto, senza sotterfugi. b. Con riguardo al calore: scaldarsi al s.; un s. rovente, che brucia, che scotta; un tiepido s. di primavera; la ...
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mondo2
móndo2 s. m. [lat. mŭndus (voce d’incerta origine), che designò dapprima la volta celeste e i corpi luminosi che la popolano, poi la Terra e i suoi abitanti, assumendo poi, nel linguaggio della [...] , Lo m. è cieco, e tu vien ben da lui (Dante); le piaghe onde la rea fortuna E amore e il m. hanno il mio core aperto (Foscolo); Il m. d’oggi è un diavolo Di m. sì viziato (Giusti); questo è proprio un brutto m.; non curarsi del m.; infischiarsi dell ...
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professare
v. tr. [der. del lat. professus, part. pass. di profiteri «dichiarare apertamente» (comp. di pro- «avanti» e fateri «dichiarare»)] (io profèsso, ecc.). – 1. a. Dichiarare apertamente e con [...] più volte professato il suo affetto. b. Manifestare e seguire pubblicamente una religione, un’idea politica o filosofica, in modo aperto, senza far mistero delle proprie convinzioni: p. una dottrina, un’opinione, un’idea; p. la fede cristiana; p. il ...
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Linguistica
Si definisce vocale a., in contrapposizione a vocale chiusa, quella nella cui pronunzia è maggiore la distanza tra la superficie superiore della lingua e il palato, calcolata nel luogo diaframmatico; la sillaba a. è quella terminante...
aperto
apèrto [agg. e s.m. Der. del part. pass. apertus del lat. aperire "aprire" e quindi "non chiuso"] [ALG] Insieme di punti (di una retta, di un piano, dello spazio ordinario, o, in generale, di uno spazio topologico) tale che ogni punto...