esarcato
eṡarcato s. m. [dal lat. mediev. exarchatus, der. di exarchus: v. esarca]. – 1. In senso ampio, territorio sottoposto alla giurisdizione di un esarca; fu in partic. nome del governatorato militare [...] sec. 8° riuniva i territorî bizantini d’Italia (e. d’Italia, o e. di Ravenna, dal nome della capitale, o assol. Esarcato, per antonomasia), e di quello che riunì dal 591 al 709 i territorî bizantini dell’Africa (e. d’Africa). 2. Ciascuna delle cinque ...
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fedele
fedéle agg. e s. m. [dal lat. fĭdēlis, der. di fides «fede»]. – 1. Che osserva la fede data, che risponde alla fiducia di cui gode, o è costante nell’amore, nei rapporti affettivi: sposa f., marito [...] onorifico concesso (1748) dal papa Benedetto XIV a Giovanni V re di Portogallo e ai suoi successori; per antonomasia, la fedelissima, l’Arma dei Carabinieri. ◆ Avv. fedelménte, con fedeltà: fedelmente devoto; amare, servire fedelmente; per estens ...
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Cavaliere
(Cav), s. m. inv. Per antonomasia, Silvio Berlusconi, Cavaliere del lavoro. ◆ Proprio questo definitivo smarrimento di ogni parvenza di progetto, e perfino di ogni accattivante promessa, proprio [...] il crollo di quell’ideologia «ottimista» su cui tanto si è caratterizzato il Cavaliere, è ciò che manda in tilt l’alleanza di centrodestra e ne scompone spietatamente i singoli pezzi. (Rina Gagliardi, ...
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megera
megèra s. f. – 1. Propriam., nome (Megera, lat. Megaera, gr. Μέγαιρα) di una delle tre Furie o Erinni della mitologia classica (v. furia, n. 3 a). 2. Per antonomasia, donna di carattere aspro, [...] litigioso e violento, per lo più brutta e vecchia, o fisicamente malmessa: quella m. di portinaia non ci ha lasciati entrare; che m. di moglie si ritrova quel poveretto!; e come epiteto offensivo: brutta ...
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brutto
agg. [adattamento ant. del lat. brutus: v. bruto]. – 1. Che produce un’impressione estetica sgradevole, perché difettoso, sproporzionato, privo di grazia, o per altre ragioni spiacevole. È il [...] in un pericolo o teme il peggio; giungere in un b. momento, inopportuno; è un b. male, noioso, molesto o di prognosi infausta (per antonomasia e come eufemismo, un b. male, il cancro: ha un b. male; è stato operato, è morto, di un b. male); b. segno ...
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vergine
vérgine s. f. e agg. [lat. vĭrgo -gĭnis, di etimo ignoto]. – 1. a. Donna che non ha mai avuto rapporti sessuali completi: una v.; santa Cecilia v. e martire; le v. Vestali; le sacre v., o assol. [...] v., rito sacramentale della confermazione di suore o monache, attuato con l’imposizione delle mani (v. imposizione). Per antonomasia, sempre con iniziale maiuscola, la Madonna: Vergine madre, figlia del tuo figlio (Dante); O Vergine, o Signora, o ...
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genitore
genitóre s. m. [dal lat. genĭtor -oris, der. di genĭtus part. pass. di gignĕre «generare»]. – Colui che genera o ha generato, quindi il padre; in questo senso è solo dell’uso letter.: colui [...] questa nobilissima Beatrice (Dante); oppure scherz.: ne è informato il tuo g.?; compòrtati da saggio genitore. Per antonomasia, con ispirazione al linguaggio liturgico, Dio Padre: Da questa polve al trono Del Genitor salì (Manzoni, con riferimento ...
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leonessa
leonéssa (ant. lionéssa) s. f. [der. di leone]. – La femmina del leone: tendiam le reti, sì ch’io pigli La leonessa e’ leoncini al varco (Dante); anche in usi fig., per indicare coraggio, forza [...] intrepida, fierezza (con riferimento a donna): battersi, lottare, difendersi come una l.; per antonomasia, L. d’Italia, appellativo della città di Brescia, per l’eroica resistenza opposta al ritorno degli Austriaci dal 20 al 30 marzo 1849. ...
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crisi
criṡi (ant. criṡe) s. f. [dal lat. crisis, gr. κρίσις «scelta, decisione, fase decisiva di una malattia», der. di κρίνω «distinguere, giudicare»]. – 1. Nel linguaggio medico: a. Repentina modificazione, [...] tendenzialmente decrescenti, bassi salarî e una contrazione dei profitti: prevedere, affrontare, superare una c. (economica). Per antonomasia, la c., la grande c., gli anni della c., ecc., la depressione generale dell’attività economica iniziatasi ...
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rodomonte
rodomónte s. m. – Propriam., nome (Rodomonte) di un personaggio dell’Orlando innamorato di M. M. Boiardo e dell’Orlando furioso di L. Ariosto, un guerriero saraceno fortissimo, temerario e [...] orgoglioso, che affronta con ostentato disprezzo ogni pericolo e avversità. Per antonomasia, come nome comune, individuo prepotente e spavaldo, che fa minacce o soprusi, che si mette in imprese arrischiate per esibizione di forza o d’autorità: fare ...
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Figura retorica consistente nel sostituire il nome di una persona o di una cosa con un appellativo o una perifrasi che lo identifichi inequivocabilmente: il Ghibellin fuggiasco (Dante); la città celeste (il Paradiso).
Antonomasia (dal gr. antí «al posto di» e ónoma «nome») è un termine tecnico della retorica, che indica sia una figura discorsiva sia un insieme di tropi, attraverso cui un nome proprio o un nome comune o un sintagma definito assumono un significato...