salmista
s. m. e f. [dal lat. tardo psalmista, gr. ψαλμιστής, der. di ψαλμίζω «cantare salmi»] (pl. m. -i). – 1. s. m. e f. Autore, o cantore, di salmi: Lì precedeva al benedetto vaso, Trescando alzato, [...] l’umile s. (Dante). Per antonomasia, spesso con la maiuscola, il Salmista, David re d’Israele (circa 1000-961 a. C.), cui la tradizione attribuisce il maggior numero di salmi: come dice il S.; secondo il S.; le parole del Salmista. 2. s. m., ant. Il ...
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stivale
s. m. [dal fr. ant. estival (cui corrispondono anche il ted. ant. stival e il ted. mod. Stiefel), di origine incerta]. – 1. a. Calzatura alta, che copre la gamba fino al ginocchio e, talvolta, [...] , comportarsi in modo servile); gli s. delle sette leghe, stivali magici, in fiabe per bambini. b. In senso fig., per antonomasia, lo Stivale, l’Italia, così detta per la sua forma geografica che somiglia a quella di uno stivale: Goti e Vandali ...
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coviello
covièllo s. m. [aferesi napol. di Iacoviello, corrispondente all’ital. Giacometto]. – Propr., nome (Coviello) di una maschera napoletana della commedia dell’arte che rappresenta il tipo del [...] vanitoso, del millantatore; quindi, per antonomasia, persona boriosa, fanfarone: con una cera olivastra, barbuta e maliziosa, nella quale si vedea un miscuglio che teneva del coviello e dell’assassino (D’Azeglio). ...
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salomone
salomóne s. m. – 1. Propriam., nome (ebr. Shĕlōmōh «pacifico», gr. Σαλωμών, Σολομών, lat. Salŏmon) del re d’Israele (circa 961-922 a. C.), figlio e successore di David, solitamente assunto a [...] assoluta o con troppo semplicistica rigidezza; per il nodo (o segno o sigillo) di S., v. nodo, n. 2. 2. Per antonomasia, persona saggia, giusta, imparziale nel giudizio, o sapiente: essere, ritenersi un s. (o anche, con la maiuscola, un S.); scherz ...
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grande
agg. [lat. grandis]. – Quando è premesso al sostantivo che determina, può avere l’elisione davanti a vocale (con grand’impegno, una grand’emozione), mentre davanti a consonante, e anche davanti [...] ). Di opera, che eccelle per pregio d’arte: un grande poema, i più grandi monumenti dell’antichità. In partic., per antonomasia, la G. guerra (con iniziale maiuscola), la prima guerra mondiale (1914-18). Di uso frequente nel linguaggio fam. la locuz ...
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sindone
sìndone s. f. [dal lat. sindon -ŏnis, gr. σινδών -όνος «tela di lino», voce di origine semitica]. – Presso gli antichi Ebrei, drappo di lino usato per avvolgervi i cadaveri prima di seppellirli. [...] Per antonomasia, la S., la sacra S., il drappo funebre in cui, secondo il racconto dei tre vangeli sinottici, fu avvolto il corpo di Gesù Cristo per la deposizione nel sepolcro, drappo che nel sec. 7° si disse fosse conservato a Gerusalemme, poi a ...
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maximum
‹màksimum› s. m., lat. [neutro sostantivato dell’agg. maxĭmus «massimo»]. – Termine usato, con lo stesso sign. di massimo nel suo uso come sost.: è il maximum che si possa ottenere (più com. [...] che stabilisce il più alto prezzo cui possono essere vendute le derrate o pagate le prestazioni di servizî; per antonomasia, l’espressione indica il provvedimento di carattere vincolistico emanato dalla Convenzione francese, sotto la direzione di M ...
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eremo
èremo (poet. érmo o èrmo) s. m. [dal lat. tardo erēmus s. m. o f., gr. ἔρημος o ἐρῆμος agg. «solitario, deserto»]. – 1. Luogo solitario, dove una o più persone si ritirano a far vita religiosa [...] remoti, indica oggi più spec. il recinto con celle separate che nella congregazione camaldolese è riservato agli «eremiti», e per antonomasia quello di Camaldoli fondato da s. Romualdo verso il 1012: un’acqua c’ha nome l’Archiano, Che sovra l’Ermo ...
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anfitrione
anfitrïóne s. m. [dal lat. Amphitryon o Amphitruo -onis, gr. ᾿Αμϕιτρύων]. – Il padrone di casa, generoso e ospitale, nei riguardi degli invitati a un pranzo, a un banchetto in casa sua: brindiamo [...] all’a., al nostro a.!; sei un vero anfitrione. La parola deriva, per antonomasia, dal nome di un eroe della mitologia greca e personaggio di una commedia di Plauto, marito di Alcmena, con la quale Giove, invaghitosi di lei, si unisce sotto le ...
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notte
nòtte s. f. [lat. nox noctis, da una radice conservatasi nella maggior parte delle lingue indoeuropee]. – 1. a. L’intervallo di tempo che corre fra il tramontare e il successivo sorgere del sole, [...] n. misura le giornate da un’alba all’altra (Antonio Pennacchi); la prima n. di nozze, o assol. la prima n., per antonomasia, la prima notte di matrimonio; diritto di prima n. (più spesso nella forma lat. ius primae noctis), diritto che, secondo tarde ...
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Figura retorica consistente nel sostituire il nome di una persona o di una cosa con un appellativo o una perifrasi che lo identifichi inequivocabilmente: il Ghibellin fuggiasco (Dante); la città celeste (il Paradiso).
Antonomasia (dal gr. antí «al posto di» e ónoma «nome») è un termine tecnico della retorica, che indica sia una figura discorsiva sia un insieme di tropi, attraverso cui un nome proprio o un nome comune o un sintagma definito assumono un significato...