perugino
agg. e s. m. (f. -a). – Appartenente o relativo alla città di Perugia, capoluogo di provincia e di regione dell’Umbria: la campagna p.; l’industria dolciaria p.; bue p., allevato nella zona [...] assol. il perugino), il dialetto umbro parlato a Perugia. Come sost., abitante, nativo, originario di Perugia; per antonomasia, il Perugino, il pittore rinascimentale Pietro di Cristoforo Vannucci (c. 1450-1523), il più tipico esponente della scuola ...
Leggi Tutto
definizione
definizióne (ant. diffinizióne) s. f. [dal lat. definitio -onis]. – 1. Determinazione, delimitazione esatta: d. di un confine; d. dei limiti di competenza di due organi amministrativi; d. [...] un’asserzione, e più spesso (in frasi di tono enfatico o addirittura ironico, con lo stesso valore di per antonomasia) la piena rispondenza della qualità attribuita a persona o cosa alla definizione che di quella qualità è tradizionalmente data: ha ...
Leggi Tutto
nolano
agg. e s. m. (f. -a). – Di Nòla, antica cittadina in prov. di Napoli, attivo mercato di prodotti agricoli; abitante, originario, nativo di Nola: il filosofo n., o il Nolano, per antonomasia, Giordano [...] Bruno (1548-1600), che più volte, nelle sue opere, chiama così sé stesso, in terza persona (per es., in «De la causa, principio e uno», dial. I: tutti que’ che intendeno la lingua italiana, comprenderanno ...
Leggi Tutto
perverso
pervèrso agg. [dal lat. perversus, propr. part. pass. di pervertĕre «sconvolgere»: v. pervertire]. – 1. a. Che è intimamente e ostinatamente incline a fare il male, provandone un perfido compiacimento: [...] un uomo p., una donna p.; è gente p. e senza principî morali; anche sostantivato: è un p., una p., sono dei p.; per antonomasia, letter., il perverso, il demonio: onde ’l perverso Che cadde di qua sù, là giù si placa (Dante). b. Che è mosso o ...
Leggi Tutto
redentore
redentóre s. m. e agg. (f. -trice) [dal lat. redemptor -oris (v. redenzione)]. – Chi, o che, redime: sa ben ch’ella È stata sola la sua redentrice (Ariosto). Più spesso in senso fig. e con [...] , carità, civiltà r.; sofferenze r.; in senso religioso: opera, grazia r.; il sacrificio r. di Cristo; e il Redentore, per antonomasia, Gesù Cristo, secondo il concetto cristiano della redenzione: festa, nascita del R.; quadro, chiesa del Redentore. ...
Leggi Tutto
torah
tōrāh 〈tooràah〉 s. f., ebr. – Termine biblico che designa la dottrina impartita dai genitori ai figli, dai saggi agli stolti, dal sacerdote al popolo e da Dio agli uomini mediante i profeti. Per [...] antonomasia è così chiamato (anche nella forma italianizzata torah, torà) l’insieme degli insegnamenti e precetti riconosciuto dagli Ebrei come rivelato da Yahweh attraverso Mosè e raccolto nel Pentateuco (chiamato dagli Ebrei Tōrāh). TAV. ...
Leggi Tutto
eccellenza
eccellènza s. f. (letter. ant. eccellènzia) [dal lat. excellentia]. – 1. Qualità di chi o di ciò che è eccellente: e. d’ingegno; raggiungere l’e. nell’arte (cioè il grado più alto, la perfezione). [...] , per indicare la persona stessa: all’inaugurazione erano presenti molte eccellenze. 3. Locuz. avv., per e., per antonomasia, in senso assoluto: Aristotele era ritenuto il filosofo per e.; questo officio per eccellenza Imperio è chiamato (Dante). ...
Leggi Tutto
potenziale
agg. e s. m. [dal lat. tardo potentialis, der. di potentia «potenza»]. – 1. agg. a. Nel linguaggio filos., che concerne la potenza, che è in potenza (nel senso partic. per cui potenza si contrappone [...] es., un campo elettrostatico). Il termine assume caso per caso specifiche qualificazioni: in meccanica, p. newtoniano (per antonomasia), il potenziale del campo gravitazionale; p. della forza di gravità o geopotenziale, il potenziale del campo della ...
Leggi Tutto
zanni
żanni s. m. [propr. Zanni, forma toscanizzata del veneto Zani, corrispondente al tosc. Gianni, ipocoristico del nome proprio Giovanni]. – 1. Il personaggio del servo nella commedia dell’arte, che [...] legata a vita, e che più tardi si sdoppiò nei due tipi del servo furbo e intrigante (Brighella, Pedrolino, ecc.) e del servo sciocco e ridicolo (Arlecchino, ecc.). 2. Per antonomasia, buffone, pagliaccio: azioni, parole, cose da z.; fare lo zanni. ...
Leggi Tutto
sciangai
sciangài s. m. e f. [adattam. grafico e fonetico del nome di Shanghai 〈šaṅkħài〉, città della Repubblica Popolare Cinese]. – 1. s. m. Gioco da tavola di origine cinese o, secondo altri, di origine [...] giapponese, da cui deriva l’altro nome, mikado (v.), con cui è anche noto in Italia. 2. s. f. Per antonomasia, il nome della città cinese è usato talvolta per indicare quartieri poveri e malfamati delle grandi città, punto d’incontro della piccola e ...
Leggi Tutto
Figura retorica consistente nel sostituire il nome di una persona o di una cosa con un appellativo o una perifrasi che lo identifichi inequivocabilmente: il Ghibellin fuggiasco (Dante); la città celeste (il Paradiso).
Antonomasia (dal gr. antí «al posto di» e ónoma «nome») è un termine tecnico della retorica, che indica sia una figura discorsiva sia un insieme di tropi, attraverso cui un nome proprio o un nome comune o un sintagma definito assumono un significato...