metempsicosi /metempsi'kɔzi/ s. f. [dal lat. tardo metempsychosis, gr. metempsíkhosis, comp. di meta- "meta-", en- "dentro" e psykhḗ "anima"]. - (relig.) [in alcune dottrine religiose (spec. orientali), [...] la trasmigrazione dell'anima da un corpo a un altro dopo la morte] ≈ reincarnazione. ...
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psiche s. f. [dal gr. psykhḗ "anima", connesso con psýkhō "respirare, soffiare"], solo al sing. - (psicol.) [complesso delle funzioni e dei processi che danno all'individuo esperienza di sé e del mondo] [...] ≈ Ⓖ anima, Ⓖ coscienza, Ⓖ cuore, inconscio, Ⓖ interiorità, Ⓖ intimo, Ⓖ mente. ↔ corpo, fisico. ...
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animale¹ agg. [dal lat. animalis "che dà vita, animato", der. di anĭma "anima"]. - 1. [connesso alla natura corporea delle bestie e degli umani] ≈ animalesco. ‖ istintivo. ↔ spirituale, umano. 2. (estens., [...] spreg.) [che ha natura e comportamento indegni di un essere umano: istinti a.] ≈ e ↔ [→ ANIMALESCO (2)] ...
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animale² s. m. [lat. anĭmal -alis, der. di anĭma "anima"]. - 1. [ogni organismo vivente dotato di moto e di sensi] ≈ creatura. 2. a. [ogni essere vivente diverso dall'uomo] ≈ ‖ belva, bestia, bruto, fiera. [...] ↔ essere umano, persona, uomo. b. (fig.) [persona che mostra di avere istinti animaleschi, non degni di un essere umano] ≈ bestia, bestione, bruto, ignorante, rozzo, stupido, violento ...
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animatore /anima'tore/ s. m. (f. -trice) [dal lat. tardo animator -oris]. - [chi anima, dà vita, impulso, movimento a qualcosa] ≈ organizzatore, promotore, sostenitore. ↑ fomentatore, istigatore, provocatore, [...] sobillatore ...
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eccesso /e'tʃ:ɛs:o/ s. m. [dal lat. excessus -us "l'oltrepassare"]. - 1. a. [l'eccedere, il superare un limite determinato: prendere una multa per e. di velocità] ≈ abuso, dismisura, eccedenza, esagerazione, [...] (A. Verri); cominciavano a pruovar quel crudel tormento, che tanto flagella gli uomini magnanimi, di misurar la grandezza dell’animo e l’operar azioni gloriose con la vergognosa scarsezza del denaro (T. Boccalini). Penuria è più formale: e se mi ...
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dannato [part. pass. di dannare]. - ■ agg. 1. [a cui è stata attribuita una pena, in partic. la pena dell'inferno: anime, spiriti d.] ≈ condannato. ↔ beato, redento, salvato. ● Espressioni: fig., anima [...] piacevole. c. [in usi espressivi e fam.: dove sono finiti quei d. occhiali?] ≈ maledetto. ■ s. m. (f. -a) [anima destinata alle pene dell'inferno: le pene dei d.] ≈ ‖ condannato. ↔ beato, redento. ● Espressioni: fig., come un dannato [senza fermarsi ...
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stancare [der. di stanco] (io stanco, tu stanchi, ecc.). - ■ v. tr. 1. [diminuire la capacità di resistenza fisica e psichica: il viaggio in treno mi ha stancato; lo studio stanca] ≈ affaticare, (lett.) [...] fastidio, anche assol.: mi ha stancato con le sue chiacchiere; a lungo andare stanca] ≈ annoiare, infastidire, (pop.) rompere l'anima (o le scatole), (volg.) rompere le palle (o i coglioni), (fam.) scocciare, seccare, (fam.) stufare, (lett.) tediare ...
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rompere /'rompere/ [lat. rŭmpĕre] (io rómpo, ecc.; pass. rem. ruppi, rompésti, ecc.; part. pass. rótto). - ■ v. tr. 1. a. [dividere qualche cosa in due o più parti: r. un ramo] ≈ spaccare, spezzare. b. [...] , hanno spesso connotazione negativa, indicando, spec. in senso estens. o fig., un rendere non coeso quanto invece dovrebbe esserlo: animo disposto a pensare e a sentire anche il contrario di ciò che poc’anzi pensava e sentiva, cioè a scomporre e a ...
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Fabio Rossi
morire. Finestra di approfondimento
Tabù linguistici - Al pari di altri termini riguardanti malattie, sesso, funzioni fisiologiche, ecc., m. e morte sono considerate parole tabù nella nostra [...] miglior vita (Sua Eccellenza Navagero era passato a miglior vita lasciando la Pisana sua erede universale [I. Nievo]), rendere l’anima a Dio (i dolori della povera vecchia si produssero ancora innanzi nell’autunno, e solo a mezzo l’ottobre ella rese ...
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(gr. Περὶ ψυχῆς, lat. De anima) Opera di Aristotele, in 3 libri, il più importante dei suoi scritti sul problema dell'anima. È compreso fra le opere aristoteliche dedicate alle scienze naturali.
anima
Efrem Gettoni
Il termine ricorre assai di frequente nelle opere di D., nella Commedia innanzi tutto, e nel Convivio, più raramente nelle altre. Spesso è inteso in senso rigorosamente filosofico di ‛ principio vitale ' o ‛ entelechia...