intimo /'intimo/ [dal lat. intĭmus, superl. di intus "in, dentro"; trattato anche in ital. come superl. di interno, in alcuni suoi sign.]. - ■ agg. 1. a. [che è il più interno, che si trova più addentro] [...] intimità, (non com.) intrinseco, (lett.) precordio, profondo, segreto. b. [la parte spirituale di sé: nell'i. soffriva] ≈ anima, animo, coscienza, cuore, interiorità, profondo, spirito. 2. [la parte più interna, in senso non spirituale: nell'i. della ...
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eletto /e'lɛt:o/ [part. pass. di eleggere]. - ■ agg. 1. [elevato a un grado, a una carica, a un pubblico ufficio attraverso elezioni: i deputati, i senatori e.] ≈ ‖ designato, nominato. ↔ deposto, destituito, [...] : il popolo e.] ≈ prescelto. ‖ predestinato. b. (lett.) [che si distingue per purezza di sentimenti, per nobiltà di ideali e sim.: un'anima e.] ≈ eccelso, nobile. ↔ abietto, spregevole, vile. ■ s. m. (f. -a) 1. [chi è stato eletto a una carica e sim ...
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passare [lat. ✻passare, der. di passus -us "passo"]. - ■ v. intr. (aus. essere) 1. [andare da un punto a un altro muovendosi attraverso uno spazio, spesso con la prep. per: p. per la strada principale] [...] ultimo respiro, (lett.) decedere, (lett.) defungere, lasciarci (o rimetterci) la pelle, (eufem.) mancare, morire, rendere l'anima a Dio, (eufem.) riposare per sempre, (ant.) sbasire, (spreg.) schiattare, soccombere, spirare, (fam.) stendere le gambe ...
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inventare v. tr. [lat. ✻inventare, intens. di invenire "trovare", part. pass. inventus] (io invènto, ecc.). - 1. [trovare, con l'immaginazione o l'ingegno, qualcosa che prima non esisteva: i. un nuovo [...] alla menzogna più o meno grave: a Siena, Pietro inventò che gli esami erano andati male (F. Tozzi); l’immortalità dell’anima è una invenzione dell’egoismo umano che in fin dei conti vuol far servire Iddio al comodo proprio (A. Fogazzaro). In tal ...
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burattino s. m. [prob. da Burattino, uno dei nomi del secondo Zanni nella commedia dell'arte; der. di buratto]. - 1. (teatr.) [pupazzo costituito da una testa, alla quale è congiunta una veste, nella quale [...] dal basso si infila la mano che lo anima: teatro dei b.] ≈ ‖ marionetta, (sicil.) pupo. 2. (fig., spreg.) [persona che opera per impulso altrui: è un b. in mano dei suoi capi] ≈ automa, fantoccio, marionetta, robot. ↔ ‖ *burattinaio. ...
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salute [lat. salus -ūtis "salvezza, incolumità, integrità, salute", affine a salvus "salvo"]. - ■ s. f. 1. (lett.) [l'essere salvo, inteso per lo più come stato di benessere individuale o collettivo: s. [...] pubblica, patria; la s. dell'anima; la s. eterna] ≈ bene, salvezza. ↔ dannazione, male, perdizione, rovina. 2. a. [lo star bene fisicamente e psichicamente: essere in s.; ricuperare la s.; non avere s.] ≈ benessere, floridezza, (non com.) sanità. ↔ ( ...
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salvamento /salva'mento/ s. m. [dal lat. tardo salvamentum, der. di salvare "salvare"], non com. - 1. [il salvare, il porre in salvo] ≈ [→ SALVATAGGIO (1)]. 2. [il salvarsi o l'essere salvato] ≈ [→ SALVEZZA [...] (1. a)]. 3. (teol.) [il salvarsi o l'essere salvato, con riferimento all'anima] ≈ e ↔ [→ SALVAZIONE (2)]. ...
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salvazione /salva'tsjone/ s. f. [dal lat. tardo salvatio -onis, der. di salvare "salvare"]. - 1. (lett.) [il salvarsi o l'essere salvato] ≈ [→ SALVEZZA (1. a)]. 2. (teol.) [il salvarsi o l'essere salvato, [...] con riferimento all'anima: quella fede Ch'è principio alla via di s. (Dante)] ≈ redenzione, (non com.) salvamento, salvezza. ↔ dannazione, perdizione. ...
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salvezza /sal'vets:a/ s. f. [der. di salvo]. - 1. a. [il salvarsi o l'essere salvato: trovare s.] ≈ (lett.) salute, (non com.) salvamento, (lett.) salvazione, scampo. b. (estens.) [persona o cosa che salva, [...] che mette al sicuro: sei stato tu la mia s.] ≈ ancora di salvezza, rifugio, riparo, (lett.) usbergo. ‖ via d'uscita. 2. (teol.) [il salvarsi, l'essere salvato, con riferimento all'anima] ≈ e ↔ [→ SALVAZIONE (2)]. ...
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(gr. Περὶ ψυχῆς, lat. De anima) Opera di Aristotele, in 3 libri, il più importante dei suoi scritti sul problema dell'anima. È compreso fra le opere aristoteliche dedicate alle scienze naturali.
anima
Efrem Gettoni
Il termine ricorre assai di frequente nelle opere di D., nella Commedia innanzi tutto, e nel Convivio, più raramente nelle altre. Spesso è inteso in senso rigorosamente filosofico di ‛ principio vitale ' o ‛ entelechia...