visioneviṡióne s. f. [dal lat. visio -onis, der. di videre «vedere», part. pass. visus]. – 1. a. Il processo di percezione degli stimoli luminosi, la funzione e la capacità di vedere: v. vicina, lontana, [...] di Carlo Magno, con tradizione raccolta da Eginardo); la v. dantesca, la Divina Commedia; come titolo: L’amorosa v., del Boccaccio; Visioni, di A. Varano. c. spreg. Fantasticheria priva di reale fondamento, utopia, progetto irrealizzabile: ma queste ...
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occhio
òcchio s. m. [lat. ŏcŭlus]. – 1. a. In anatomia, organo di senso, pari, caratteristico dei vertebrati, che ha la funzione di ricevere gli stimoli luminosi e di trasmetterli ai centri nervosi dando [...] normale, l’angolo di campo corrispondente alla visione distinta, cioè corrispondente al formarsi dell’ si riflette delle condizioni spirituali: Ne li o. porta la mia donna Amore (Dante); la gioia gli traspariva dagli o.; i suoi o. brillavano di ...
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insieme
insième (ant. insème) avv. e s. m. [lat. ĭnsĕmul, rifatto nel lat. volg. in *insĕmel per sostituzione di semel «una volta» a simul «insieme»]. – 1. avv. Esprime in genere i seguenti rapporti: [...] società; mettersi i., associarsi in un’impresa, allacciare una relazione amorosa, e sim. Riferito a cose: il divano e le nell’i.; prove, esercizî d’i.; avere, dare una visione d’insieme. Con riferimento a complessi sportivi o artistici (musica, ...
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allegoria
allegorìa s. f. [dal lat. tardo allegorĭa, gr. ἀλληγορία, comp. di ἄλλος «altro» e tema di ἀγορεύω «parlare»]. – 1. Figura retorica, per la quale si affida a una scrittura (o in genere a un [...] anche orale) un senso riposto e allusivo, diverso da quello che è il contenuto logico delle parole: l’a. dell’«Amorosavisione» del Boccaccio; le a. della «Divina Commedia». Diversamente dalla metafora, la quale consiste in una parola, o tutt’al più ...
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acrostico1
acròstico1 s. m. [dal gr. tardo ἀκρόστιχον, comp. di ἄκρος «estremo» (v. acro-) e στίχος «verso3»] (pl. -ci). – 1. Tipo di poesia in cui le iniziali dei singoli versi, lette nell’ordine, [...] e bizantina in soggetti sacri e profani (nella poesia italiana è famoso l’acrostico formato dai capoversi delle terzine dell’Amorosavisione del Boccaccio, che costituiscono la dedica del poemetto a Maria d’Aquino). Il termine è usato anche come agg ...
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Poema allegorico in terzine di G. Boccaccio, composto probabilmente nel 1342.
Colto da un dolce sonno, il poeta è guidato da una donna bellissima a un castello nelle cui sale sono affrescati i trionfi allegorici della Scienza, Gloria, Ricchezza,...
Tipo di poesia in cui le iniziali dei singoli versi, lette nell’ordine, formano una parola o frase (detta anch’essa a.): per es., il nome dell’autore o il titolo di un’opera (i sommari delle commedie di Plauto, della metà del 2° sec. d.C., ne...