-accio
-àccio suff. e agg. [lat. -aceus] (f. -àccia; f. pl. -àcce). – 1. Suffisso che serve a formare sostantivi e aggettivi alterati con valore peggiorativo: fattaccio, libraccio, cattivaccio, stradaccia, [...] golosaccio, donnaccia, ecc. 2. Come agg., nell’uso fam., cattivo, scadente: un libraccio accio davvero; l’idea non mi sembra poi tanto accia, o non mi sembra proprio accia accia; un ragazzo accio ma accio ...
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chip biologico
loc. s.le m. Microcircuito elettronico che riproduce i meccanismi biologici. ◆ Chip biologici. Quest’anno si è celebrato il matrimonio tra biologia e microelettronica, felice unione che [...] ha figliato una serie di macchine lillipuziane in grado di esaminare campioni di sangue, ricercare geni alterati, osservare l’attività genica nelle cellule. (Repubblica, 18 dicembre 1998, p. 43) • [tit.] Nasce negli Usa il chip biologico / Un ...
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cesoia
ceṡóia (pop. tosc. ciṡóia) s. f. [lat. *caesōria, neutro plur., lat. tardo cisōria, der. di caedĕre «tagliare», part. pass. caesus]. – 1. Al plur., è in genere sinon. di forbici (intendendosi [...] apparecchiature di dragaggio meccanico, consente di tagliare l’ormeggio delle mine subacquee ancorate. ◆ Dim. ceṡoiétte; vezz. ceṡoiucce, ceṡoiuzze; accr. ceṡoióne; pegg. ceṡoiacce (tutti gli alterati al plur., e riferiti alle cesoie nel sign. 1). ...
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pianta
s. f. [lat. planta «virgulto», «pianta del piede»; la connessione con planus «piano1» e il rapporto di priorità tra i due sign. fondamentali della voce lat. sono molto incerti, così come il rapporto [...] della regione sono incluse diverse piantine dei luoghi da visitare); solo nel sign. 1 (o eventuali usi fig.) gli altri alterati: dim. pianticèlla, pianticina, non com. pianterèlla, pianterellina; accr. piantóna; spreg. piantùccia; pegg. pian-tàccia. ...
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lepre
lèpre s. f. (region. m. e f.) [lat. lĕpus -pŏris]. – 1. a. Nome comune delle varie specie di roditori leporidi del genere Lepus, diffusi in tutto il mondo; hanno abitudini prevalentemente notturne, [...] (con lo stesso senso anche lepracchiòtto); accr. lepróna, lepróne m., con i dim. non com. leproncèllo, leproncino. Le diversità del genere grammaticale, così per gli alterati come per il primitivo, non comportano distinzione di sesso dell’animale. ...
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sarcofagidi
sarcofàgidi s. m. pl. [lat. scient. Sarcophagidae, dal nome del genere Sarcophaga, comp. di sarco- e -phagus «-fago»]. – Famiglia di insetti ditteri brachiceri (che alcuni autori peraltro [...] , le cui larve si sviluppano quasi esclusivamente su carne putrefatta, escrementi, ecc.; queste larve, ingerite con i cibi alterati che le ospitano, possono provocare miasi intestinali, o, se deposte su mucose o aperture naturali di animali o persone ...
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tasto
s. m. [der. di tastare]. – 1. Il tastare, quasi esclusivam. nell’espressione avv. al t., tastando: riconoscere qualche cosa al t.; andare al t., camminare tastando il terreno col bastone o le pareti [...] i suoni naturali sono più lunghi e sono rivestiti di avorio o di un materiale affine, mentre i tasti che producono suoni alterati con diesis o bemolli sono più corti e sono rivestiti di ebano o di materiale affine. b. Tassello di legno, generalmente ...
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gerbido
gèrbido s. m. [voce settentr., forse di origine preromana]. – Termine usato in Piemonte per indicare i terreni fluvio-glaciali antichi, fortemente alterati, ferrettizzati, scarsamente coltivati [...] per la mancanza o scarsità di sali di calcio; corrisponde alla brughiera e alla groana della Lombardia. Locuz.: lasciare un terreno in g., senza coltivarlo. Anche come agg.: terreno g.; tutt’intorno a ...
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lettera
lèttera (o léttera) s. f. [lat. lĭttĕra; come sinon. di epistŭla il latino adoperava il pl. littĕrae; cfr. il gr. γράμμα, pl. γράμματα, nei due sign]. – 1. a. Ciascuno dei segni con cui si rappresentano [...] b. Tasso l., nel linguaggio bancario, tasso di sconto o di interesse richiesto per la concessione di un prestito. ◆ Gli alterati si riferiscono in genere tutti al sign. 4 a: dim. letterina, anche con accezione partic. (v. la voce); spreg. letterùccia ...
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gergo
gèrgo (ant. gergóne) s. m. [dal fr. ant. jergon, jargon, che in origine significava «cinguettio»] (pl. -ghi). – 1. Forma di linguaggio propria di certi gruppi sociali (sette religiose o politiche, [...] lingua comune con altri di origine straniera, o anche indigeni ma con significato mutato e allusivo, oppure deformati o alterati con ricorso a metatesi, con aggiunta o sostituzione di suffissi, con scorciature finali, ecc., come avviene nei varî tipi ...
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VERBI ALTERATI
Anche i verbi, così come altre parti del discorso, possono essere modificati con suffissi di ➔alterazione
Ci mancava solo che cominciassero a fischiettare, guardando da un’altra parte (G. Carofiglio, Il passato è una terra...
FALSI ALTERATI
I cosiddetti falsi alterati (o alterati lessicalizzati) sono parole che presentano i suffissi tipici dell’➔alterazione, ma hanno un significato proprio, del tutto autonomo e diverso da quello di un alterato. Perciò nel vocabolario...