incuorare
(o incorare) v. tr. [der. di cuore] (io incuòro, ecc.; non. com., oggi, le forme senza dittongo). – 1. letter. Incoraggiare, stimolare: A ben oprar m’incuora L’amor tuo (Alfieri); nell’intr. [...] pron., incuorarsi, prendere coraggio, sentirsi stimolato (a fare qualcosa). È meno com. di rincuorare, che ha più propr. il sign. di confortare, far riacquistare il coraggio perduto, sollevare dall’abbattimento ...
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barzellettare
barżellettare v. intr. [der. di barzelletta] (aus. avere), non com. – Raccontare barzellette; estens., scherzare su qualche cosa: Piace all’uom pingue ... Barzellettar sovra le sacre cose [...] (Alfieri). ...
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bollore
bollóre s. m. [der. di bollire]. – 1. Il bollire, il far le bolle (di un liquido in ebollizione), spec. nelle locuz. alzare, levare il b., dare il primo b., cominciare a bollire: appena l’acqua [...] . dell’ira; i b. degli animi, della gioventù; essendo la città di Firenze in tanto b. e pericoli di sette e di nimistà (G. Villani); Al giovanil bollor, tutto par lieve (Alfieri); calmare i b. della passione; anche assol.: gli sono passati i bollori. ...
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atroce
atróce agg. [dal lat. atrox -ocis]. – Che suscita orrore o spavento, terribile: visione, spettacolo a.; scena a.; Notte! funesta, a., orribil notte (Alfieri); dolore a., grave a sopportarsi. Di [...] persona, crudele, spietato: Con tali scherni il saracin atroce Quasi con dura sferza altrui percote (T. Tasso); il grave umbro ne’ duelli atroce (Carducci); di azione, compiuta con ferocia: vendetta a., ...
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onnipossente
onnipossènte agg. [rifacimento di onnipotente, secondo l’agg. possente], letter. – Onnipotente: O tu, che eterno, o., immenso, Siedi sovran d’ogni creata cosa (Alfieri). ...
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attenebrare
v. tr. [der. di tenebra] (io attènebro, ecc.), letter. – Avvolgere nelle tenebre: oltre l’usato Parmi oscura la notte: i Numi al certo L’attenebrar per noi (Alfieri). ...
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trascorso
trascórso s. m. [uso sostantivato del part. pass. di trascorrere]. – Errore, sbaglio, svista, in senso materiale (in espressioni come t. di penna, t. di memoria) e più spesso in senso morale, [...] colpa per lo più non grave commessa incautamente, per inesperienza: trascorsi di gioventù; L’error tuo d’oggi, un giovanil trascorso Io ’l nomerò (Alfieri); Son piccoli trascorsi perdonabili, Dall’umana natura inseparabili (Giusti). ...
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pingere1
pìngere1 (ant. pìgnere) v. tr. [lat. pĭngĕre «ricamare, dipingere»] (io pingo, tu pingi [ant. pigni], ecc.; pass. rem. pinsi, pingésti [ant. pignésti], ecc.; part. pass. pinto), ant. o letter. [...] : ho riprovato indarno Al secol che verrà l’alte bellezze Pinger cantando (Petrarca); al re non oso Pinger suo stato orribile (Alfieri). c. Raffigurare nell’animo, immaginare: Se vera e quale il mio pensier ti pinge, Alcun t’amasse in terra (Leopardi ...
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nicchiare2
nicchiare2 v. tr. [der. di nicchia] (io nìcchio, ecc.), ant. o letter. – Collocare, sistemare in una nicchia o in altro vano ricavato in una superficie, e per estens. inserire, collocare in [...] . trovare una qualche sistemazione: nicchiarsi fra le lenzuola; siam ... di Pistoia venuti qui a dirittura: e qui stiam cercando dove nicchiarci (Alfieri); una delle due ninfe approfittò della tregua per nicchiarsi nel vano d’una finestra (I. Nievo). ...
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morattiano
agg. Di Letizia Moratti, esponente politica del centrodestra, sindaca di Milano e, dal 2001 al 2006, ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca; che risponde alla sua linea [...] il fermo niet morattiano alla possibilità che Fiera Milano possa guadagnarci da eventuali dismissioni dell’area Portello. (Marco Alfieri, Riformista, 3 aprile 2007, p. 4, Ambrogio).
Derivato dal nome proprio (Letizia) Moratti con l’aggiunta del ...
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Famiglia astigiana, i cui più antichi personaggi ricordati sono Uberto (1149) e Tommaso (1155) da cui discese Manuele, crociato nel 1214: i figli, Guglielmo e Alferio, ricchi mercanti, divennero (1240) signori feudali di Magliano. Il primo ebbe...
Architetto (Roma 1699 - Torino 1767) della famiglia Alfieri Cortemilia (v. Alfieri). A Roma trascorse varî anni della giovinezza; si trasferì in Piemonte nel 1722. Lavorò dapprima in Asti; in Alessandria disegnò nel 1730 per lo zio, marchese...