levare
v. tr. [lat. lĕvare «alleviare, alleggerire, alzare», der. di lĕvis «leggero»] (io lèvo, ecc.). – 1. a. Lo stesso che alzare, nel suo primo e più generico sign., cioè sollevare in alto: l. le [...] n. 1 b); in araldica, attributo dell’orso ritto sulle zampe posteriori. Ant., elevato: l’alte torri o le più levate cime degli alberi (Boccaccio). In costruzione assoluta equivale a «salvo, eccetto»: levato quel difetto del bere, è un gran brav’uomo. ...
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rotang
rotàng (o rotàn) s. m. [dal malese rotan]. – Nome di alcune palme a fusto sottile, molto lungo, flessibile, che s’arrampicano sugli alberi per mezzo di uncini. Il termine, che in passato è stato [...] usato anche come nome di genere, sinon. di Calamus, e da Linneo per indicare la specie Calamus rotang, è oggi adoperato, anche nella forma rattan (che è quella preferita nelle lingue anglosassoni, mentre ...
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cariocaracee
cariocaràcee s. f. pl. [lat. scient. Caryocaraceae, dal nome del genere Caryocar, comp. del gr. κάρυον «noce» e κάρ «capo», con allusione ai grossi frutti]. – Piccola famiglia di piante [...] dicotiledoni dell’ordine parietali: sono alberi dell’America, con fiori attinomorfi e frutto a drupa con mesocarpio ricco di olio. ...
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ghiera1
ghièra1 s. f. [lat. tardo vĭria, di solito al pl. viriae «braccialetto»; v. vera]. – 1. Puntale di ottone o di ferro nel quale si fa entrare, per rinforzo, l’estremità inferiore di un bastone, [...] alla cassa la canna. 2. a. Cerchietto di metallo che fascia una superficie cilindrica (per es., nell’attrezzatura navale, un albero o un’asta) per rinforzo o per impedire che si fenda. b. Anello metallico provvisto internamente di filettatura ed ...
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maligno
agg. [dal lat. malignus «cattivo», comp. di malus «cattivo» e tema di gignĕre «generare», quindi propr. «di cattiva natura» (cfr. benigno)]. – 1. a. In genere, cattivo, malvagio, che ha una naturale [...] com., nocivo alla salute, velenoso: erbe m.; funghi maligni. c. ant. Sterile, infecondo: terreno m.; ben veggiamo talora ch’alberi per natura maligni, trasportati sott’altro cielo e in altra terra, hanno perduta la lor naturale malignità (T. Tasso ...
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smozzare
v. tr. [der. di mozzare, col pref. s- (nel sign. 6)] (io smózzo, ecc.). – Tagliare via, recidere con forza: s. le cime degli alberi. ...
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poliporacee
poliporàcee s. f. pl. [lat. scient. Polyporaceae, dal nome del genere Polyporus: v. poliporo]. – Famiglia di funghi basidiomiceti che vivono sul terreno o sugli alberi, causando danni alla [...] struttura del legno: comprende oltre 100 generi e numerose specie che hanno corpi fruttiferi con o senza stipite, carnosi, coriacei o legnosi, e imenoforo a pieghe, o a cavità o più spesso in forma di ...
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ghinda
s. f. [dallo spagn. e port. guinda, der. di guindar: v. ghindare]. – Nell’attrezzatura navale, cavo robusto che serve a ghindare gli alberi; è sinon., meno usato, di cavobuono. ...
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smuscatura
s. f. [der. del lat. muscus «muschio», col pref. s- (nel sign. 4)]. – Pratica agraria che consiste nel liberare tronchi o rami di alberi da muschi e licheni, quando questi si sviluppano eccessivamente. ...
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allevare
v. tr. [lat. allĕvare «tirar su», comp. di ad- e lĕvare: v. levare] (io allèvo, ecc.). – 1. Allattare, nutrire il bambino, finché non sia divezzato; con senso più generico, nutrire, sostenere [...] bene a chi poi ci renderà del male. Per estens., di piante, dare loro le cure necessarie perché crescano e prosperino: a. alberi da frutto. 2. Educare, preparare alla vita: a. i figli con sani principî; ha allevato male le sue figlie. ◆ Part. pass ...
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Per albero s'intende in generale una pianta legnosa che ha un fusto principale dritto, perenne, solitario, o per mancata ramificazione, o per perdita dei rami, il quale all'altezza di 4-5 m. protende rami e ramoscelli fogliferi, ovvero porta...
tutelari, alberi In selvicoltura, le specie di alberi che hanno il compito temporaneo di proteggere le giovani piantagioni forestali dall’azione del sole, del vento, dall’evaporazione del terreno ecc. Nella legislazione forestale delle province...