soggettivo
(ant. suggettivo) agg. [dal lat. tardo subiectivus, der. di subiectum: v. soggetto2 e cfr. subiettivo]. – 1. a. Che riguarda il soggetto, che ha fondamento nel soggetto: valore s. dei giudizî. [...] latino classico le proposizioni soggettive sono infinitive, hanno cioè il verbo all’infinito con l’eventuale soggetto in caso accusativo. b. Genitivo s., il genitivo che esprime, rispetto al sostantivo reggente, il rapporto di soggetto (per es., in ...
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oggetto
oggètto s. m. [dal lat. mediev. obiectum, neutro sostantivato di obiectus, part. pass. di obicĕre «porre innanzi»; propr. «ciò che è posto innanzi (al pensiero o alla vista)»]. – 1. In filosofia, [...] complemento diretto del verbo, cioè il complemento oggetto; questo, nelle lingue indoeuropee con declinazione, è indicato dal caso accusativo, nelle altre per mezzo della collocazione, in genere dopo il verbo. Nelle frasi in cui l’azione è espressa ...
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gerundio
gerùndio s. m. [dal lat. tardo gerundium, der., come gerundivus, di gerundus = gerendus, part. fut. passivo di gerĕre «compiere»; propr.: il modo che indica l’azione da compiere]. – Modo nominale [...] espressi da casi diversi dal nominativo (aveva quindi il genitivo, videndi «di vedere»; il dativo, videndo «a vedere»; l’accusativo (ad) videndum «per vedere»; l’ablativo videndo «col vedere, ecc.»). In italiano ha due tempi, il presente (vedendo ...
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te2
te2 〈té〉 pron. pers. (senza radd. sint.). – Forma debole della declinazione del pron. tu, usata in luogo di ti (dativo o accusativo o particella della coniugazione pronominale) quando è seguita da [...] lo, la, li, le, ne, in posizione enclitica o proclitica (cfr. me); te l’ho già detto; te ne prego; cerca di ricordarteli, ecc. Con semplice funzione espressiva o rafforzativa: a questo punto te lo prese ...
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localismo
s. m. [der. di locale1]. – 1. In linguistica, teoria glottogonica secondo cui i casi della declinazione nelle lingue indoeuropee sarebbero stati in origine tutti casi di valore concreto e, [...] più specialmente, locale: così il genitivo sarebbe stato in origine un caso di provenienza, l’accusativo un lativo (indicante cioè il moto a luogo), ecc. La teoria, anticipata in riferimento al greco già da grammatici d’età bizantina, fu in voga nell ...
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locativo1
locativo1 agg. e s. m. [der. del lat. locus «luogo», sul modello di accusativo, dativo, ecc.]. – 1. In linguistica, caso l., o assol. locativo s. m., il caso che in alcune lingue indica lo [...] stato in luogo (lat. domi «in casa»), o anche il tempo determinato (lat. hieme «d’inverno»). In greco esso era fuso anche formalmente col dativo; in latino è rappresentato generalmente dall’ablativo con ...
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speme
spème s. f. [dal lat. spem, accusativo di spes spei «speranza»], poet. – Speranza: Ciò che s. nutrica, el tempo perde (Poliziano); Questo di sette è il più gradito giorno, Pien di speme e di gioia [...] (Leopardi). Personificata, come divinità: anche la Speme, Ultima Dea, fugge i sepolcri (Foscolo) ...
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persuadere
persuadére v. tr. [dal lat. persuadere, comp. di per-1 e suadere «consigliare, convincere»] (io persüado, ecc.; pass. rem. persüaṡi, persuadésti, ecc.; part. pass. persüaṡo). – 1. a. Convincere, [...] ; la sua indecisione mi persuase a insistere. Nell’uso letter., è costruito talora alla latina con dativo della persona e accusativo della cosa: il doloroso Premio [= castigo] de’ lor vicini arti più miti Persuase a’ Laconi (Foscolo). b. Ottenere il ...
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latinismo
s. m. [der. di latino]. – 1. Elemento linguistico (parola o locuzione) adottato stabilmente o occasionalmente dal latino in una lingua diversa, sia nella sua forma originaria (iunior e senior, [...] sign. di «sguardo»), alla sintassi (per es., la costruzione infinitiva in prop. soggettive o oggettive, sul modello dell’accusativo con l’infinito latino). 2. Termine usato talvolta con sign. affine a occidentalismo, per indicare, con riferimento al ...
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costruire
costrüire (ant. constrüire) v. tr. [dal lat. construĕre, comp. di con- e struĕre «ammassare, costruire»] (io costrüisco, tu costrüisci, ecc.; pass. rem. costrüìi o costrussi, costrüisti, ecc.; [...] funzioni: c., saper c., c. male o non saper c. un periodo. Nel rifl. e passivo, avere una determinata reggenza sintattica: in latino, il verbo «iubeo» si costruisce con l’accusativo e l’infinito. ◆ Part. pass. costrüito, anche come agg. (v. la voce). ...
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Caso grammaticale caratterizzato nelle lingue indoeuropee dalla massima uniformità desinenziale, dall’elevata frequenza, da notevole stabilità diacronica. La sintassi scolastica moderna distingue diversi valori nell’a. latino e greco: l’a. retto...
L’accusativo preposizionale (detto anche oggetto preposizionale) è il fenomeno, diffuso in diverse parlate italiane e in varie aree romanze, per cui il complemento oggetto (➔ oggetto, costituito tanto da nomi quanto da pronomi, soprattutto personali)...