stato2
stato2 s. m. [lat. status -us «condizione, posizione, stabilità» (der. di stare «star fermo»)]. – 1. Lo stare, lo star fermo (in contrapp. a moto, movimento), nelle espressioni del linguaggio [...] alla sua conservazione, al suo aspetto, ecc.: il ferito è in grave, in gravissimo s.; le febbri l’avevano ridotto in uno s. e il popolo su cui si estende il dominio, ma con un accento maggiore sul popolo); in senso ampio e più completo: tutti gli s ...
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h, H
(acca) s. f. o m. – Ottava lettera dell’alfabeto latino, nel quale indicava, come già originariamente in greco (dove in seguito venne sostituita dallo spirito aspro ῾), la fricativa laringale. L’aspirazione [...] quale residuo etimologico nelle quattro voci ho, hai, ha, hanno del verbo avere (ormai disus. le forme senza h, sostituita dall’accentograve sulla vocale seguente: ò, ài, à, ànno), e in pochi e rari nomi di luogo (es. Rho, Santhià, Thiene) e cognomi ...
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bronzino1
bronżino1 agg. [der. di bronzo]. – 1. Del colore o del suono del bronzo; per lo più in usi estens. o fig.: pelle, carnagione b.; con voce ed accento già bronzino (Carducci). Per il calcare [...] 2. In medicina, di malattie che dànno pigmentazione scura alla pelle: morbo b., altro nome del morbo di Addison, grave forma d’insufficienza renale cronica provocata da lesioni delle ghiandole surrenali; diabete b., forma di emocromatosi, nota anche ...
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forte1
fòrte1 agg. [lat. fŏrtis]. – 1. a. Di persona, che può sopportare facilmente un grave sforzo, che può resistere alle fatiche materiali e morali, che sa vincere le difficoltà e imporre il proprio [...] una f. differenza; il rischio è troppo f.; ho f. dubbî; gravano su di lui f. sospetti. 6. Con riguardo al valore intrinseco: rafforzato), vocali f., sillabe f., quelle che portano l’accento d’intensità (dette anche toniche). In musica, didascalia ( ...
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cadere
cadére v. intr. [lat. cadĕre, con mutamento di coniugazione] (pass. rem. caddi, cadésti, ecc.; fut. cadrò, ecc.; condiz. cadrèi, ecc.; nell’uso ant. e letter., si ha in alcune forme il tema cagg-: [...] essere assonnato, stanchissimo. Soprattutto per indicare improvviso o grave mutamento di stato fisico o psichico: c. malato, ... Cadendo si dilegua (Leopardi). c. fig. Posarsi: l’accento cade sull’ultima sillaba (analogam., seppure con sign. diverso: ...
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discendente
discendènte agg. e s. m. e f. [part. pres. di discendere]. – 1. agg. Che discende: linea d.; fase d.; corsa d., di un tram o altro mezzo di trasporto urbano, quella che va dalla periferia [...] più acuti ai suoni più gravi. b. Nella metrica classica, ritmo d., quello nel quale a un tempo forte segue un tempo debole (per es., nel dattilo o nel trocheo). c. In linguistica, dittongo d. (v. dittongo, n. 1); accento (o intonazione) d., quello di ...
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Segno grafico ( ̀) che nella scrittura corrente dell’italiano si pone sull’ultima vocale di parole tronche e sui monosillabi che richiedono distinzioni di significato (per es. città) oppure sulle vocali e, o toniche per indicare il timbro aperto...
L’accento grave è un tipo di ➔ accento grafico, cioè un segno diacritico che, in forma di barretta obliqua orientata in alto verso sinistra (‵), si pone sulle vocali per segnalarne la messa in evidenza fonica. Secondo la norma più diffusa nelle...