gerundio
gerùndio s. m. [dal lat. tardo gerundium, der., come gerundivus, di gerundus = gerendus, part. fut. passivo di gerĕre «compiere»; propr.: il modo che indica l’azione da compiere]. – Modo nominale [...] quindi il genitivo, videndi «di vedere»; il dativo, videndo «a vedere»; l’accusativo (ad) videndum «per vedere»; l’ablativo videndo «col vedere, ecc.»). In italiano ha due tempi, il presente (vedendo) per indicare azione contemporanea, e il passato ...
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assoluto2
assoluto2 agg. [dal lat. absolutus, part. pass. di absolvĕre «sciogliere»]. – 1. Libero da qualsiasi limitazione, restrizione o condizione (contrapp. quindi a relativo): potere a.; libertà [...] (detto questo, se ne andò; ciò premesso; ecc.), o anche con il gerundio (strada facendo; così dicendo; ecc.); per le costruzioni dell’ablativo a. e del genitivo a., rispettivam. in latino e in greco, v. ablativo2, n. 2 e genitivo. Uso a. di un verbo ...
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caendo
caèndo (o caièndo) v. tr. [lat. quaerendo, ablativo del ger. di quaerĕre «cercare»], ant. – Cercando: è il gerundio di un verbo difettivo che non ha altre forme; per lo più unito con andare o [...] venire: Amor ne vien ridendo Con rose e gigli in testa, E vien di voi caendo (Poliziano) ...
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sponte
– Avverbio latino (propriam. ablativo del sost. spons spontis «libera volontà») che significa «spontaneamente, di propria volontà», usato spesso anche in contesti ital., in unione con un agg. [...] poss., nelle espressioni lat. mea, tua, sua ... sponte, o sponte mea, tua, sua, ...: si è dimesso sua sponte; l’hai deciso sponte tua. Appare anche, come inserzione scherz., nella locuz. avv. ital. spinte ...
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caso
caṡo s. m. [dal lat. casus -us, propr. «caduta», der. di cadĕre «cadere»; nel sign. 7, il lat. casus è un calco del gr. πτῶσις (che significava anch’esso propr. «caduta»)]. – 1. Avvenimento fortuito, [...] ), proprio del soggetto della frase, c. genitivo, esprimente soprattutto il rapporto di specificazione, c. dativo, accusativo, vocativo, ablativo (v. le voci). L’italiano, come le altre lingue romanze moderne, non conserva il caso come alterazione ...
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adnominale
agg. [comp. del lat. ad «a» e nomen «nome»]. – In grammatica, detto, in opposizione a adverbale, di costruzione richiesta da un nome (o un aggettivo): per es., il genitivo latino in amor patris, [...] il dativo in mihi simillimus, l’ablativo in splendore plenum. ...
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sopra
sópra (ant. e letter., o region., sóvra) prep. e avv. [lat. sŭpra, sincopato da sŭpĕrā (parte), propr. «nella parte superiore, più alta», ablativo femm. dell’agg. supĕrus «che sta sopra»] (radd. [...] sint., come prep.). – Equivale genericam. a su, con cui spesso si scambia, e si contrappone direttamente, come prep. e avv. di luogo, a sotto; la sostituzione con su non è però possibile quando la contrapposizione ...
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adverbale
agg. [comp. del lat. ad «a» e verbum «verbo»]. – In grammatica, di costruzione che si riferisce a un verbo, o è da esso richiesta, in opposizione a quella adnominale (per es. il genitivo in [...] capitis damnare, consulis interest; il dativo in dic mihi; l’ablativo in regno potiri, ecc.). ...
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locativo1
locativo1 agg. e s. m. [der. del lat. locus «luogo», sul modello di accusativo, dativo, ecc.]. – 1. In linguistica, caso l., o assol. locativo s. m., il caso che in alcune lingue indica lo [...] (lat. hieme «d’inverno»). In greco esso era fuso anche formalmente col dativo; in latino è rappresentato generalmente dall’ablativo con la prep. in (talora anche senza preposizione), ma ne è tenuto distinto, riflettendo l’antica forma (impropriam ...
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complemento
compleménto s. m. [dal lat. complementum, der. di complere «compiere»]. – 1. Ciò che completa una cosa: l’educazione familiare è c. necessario di quella impartita a scuola; esercizî pratici [...] , di luogo, ecc.), che nelle lingue in possesso di una declinazione sono espressi dal caso genitivo, dativo, ablativo (talora meglio determinati da una preposizione), e, dove la declinazione manca, sono di regola espressi mediante preposizioni. 3 ...
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Caso della declinazione latina, collocato dai grammatici antichi al sesto posto nell’ordine dei paradigmi flessionali. In età moderna la denominazione è stata applicata dai linguisti occidentali anche a casi di altre lingue indoeuropee (per...