terrore
terróre s. m. [dal lat. terror -oris, der. di terrere «atterrire»]. – 1. a. Sentimento e stato psichico di forte paura o di vivo sgomento, in genere più intenso e di maggiore durata che lo spavento: [...] i colli rintronano i corni Terror del cavrïol (Foscolo); di qua una matrona, t. delle sue cameriere; di là un abate, t. de’ suoi monaci (Manzoni). 2. Nella storiografia, il Terrore, il periodo (e quindi anche il regime) della rivoluzione francese ...
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dubitare
v. intr. [dal lat. dubitare, der. di dubius: v. dubbio1] (io dùbito, ecc.; aus. avere). – 1. a. Essere in dubbio, avere dubbî intorno a qualche cosa: dubito se accettare o rifiutare l’offerta [...] che faremo in tempo a prendere il treno. Nella lingua ant., anche temere, aver paura: cominciò per nome a chiamar l’abate e a pregarlo che egli non dubitasse (Boccaccio); o esitare: qui si fermò alquanto, quasi dubitando, lo spirito (T. Tasso). 2 ...
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diritto1
diritto1 agg. e s. m. [lat. directus, part. pass. di dirigĕre «dirigere»]. – Si alterna, nella maggior parte dei suoi sign., con la forma più pop. dritto, che ha inoltre alcuni usi proprî (v. [...] via diritta o giusta, direttamente: Per montar sù dirittamente vai (Dante); dirittamente se n’andò alla camera dell’abate (Boccaccio). Anche con i sign. fig. proprî dell’avv. rettamente: pensare, ragionare, giudicare, agire dirittamente; persona Che ...
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pertugio
pertùgio (ant. pertuṡo) s. m. [der. di pertugiare]. – Buco, fessura che si sono formati, accidentalmente o no, in un muro, in un terreno e sim.: ad un piccolo pertugio puose l’occhio e vide [...] apertissimamente l’abate stare ad ascoltarlo (Boccaccio); il vento passava per un p. della porta; in geografia fisica, p. beante, nelle regioni carsiche, spaccatura del suolo entro la quale si smaltiscono le acque scorrenti in superficie. Per ...
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abatino
s. m. [dim. di abate]. – 1. Giovane prete, con talora sottinteso un senso di eleganza e galanteria: una leziosità da vero a. d’Arcadia (Foscolo); un bel pretone di montagna poco amico degli a. [...] d’allora (I. Nievo). 2. non com. Chierichetto, seminarista. 3. non com. Nel linguaggio dei commentatori sportivi, di atleta, spec. calciatore, dotato di classe e di capacità tecniche ma non di potenza ...
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abba
s. m. [voce lat., dal gr. ἀββ ᾶ, traslitt. dell’aramaico ābā «padre»] (solo al sing.). – Qualifica che esprime una paternità spirituale, data nell’Antico Testamento ai profeti e anche a sacerdoti [...] e maestri, in quanto inviati o ispirati da Dio; nel Nuovo Testamento il termine ricorre tre volte soltanto e sempre accompagnato dalla versione «padre». Vedi anche abate. ...
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tribuna
s. f. [dalla forma del nomin. del lat. tribunal (v. tribunale), con perdita della -l finale]. – 1. a. In origine, in Roma antica, luogo elevato da cui parlava il tribuno, e poi la parte absidale [...] . b. Nelle basiliche paleocristiane, il presbiterio, di solito absidato e sopraelevato, dove prendeva posto il vescovo o l’abate durante le cerimonie (il nome è usato ancora raram., per analogia, per indicare il presbiterio delle chiese moderne, il ...
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bel paese
bèl paése (o belpaése) locuz. usata come s. m. – 1. Nome attribuito per antonomasia all’Italia, per ricordo dei noti versi di Dante («Del bel paese là dove ’l sì sona», Inf. XXXIII, 80) e del [...] paese Ch’Appennin parte, e ’l mar circonda e l’Alpe», Canzoniere, CXLVI). Il bel paese è anche il titolo che l’abate A. Stoppani diede a una sua opera di divulgazione scientifica sulle bellezze naturali dell’Italia (1875). 2. Nome registrato di un ...
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piu
più (ant. o pop. tosc. piùe) avv. e agg. [lat. plūs, compar. neutro di multus «molto»]. – 1. avv. a. Come comparativo dell’avv. molto, significa «in maggior quantità, in maggior misura», contrapponendosi [...] letter. anche semplicem. il più: i poeti didascalici inglesi furono il più medici (Carducci). d. Senza più, senz’altro indugio: l’abate con li due cavalieri e con Alessandro senza più entrarono al Papa (Boccaccio). e. Al più (con maggior forza al più ...
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Superiore di un monastero autonomo (sui iuris), proprio degli ordini benedettini e delle loro varie ramificazioni. Il nome deriva dalla parola aramaica ābā, (➔ abba) intesa come «padre».