soluzione
soluzióne s. f. [dal lat. solutio -onis, der. di solvĕre «sciogliere», part. pass. solutus]. – 1. a. Lo sciogliere, lo sciogliersi, l’essere sciolto, di una sostanza, solida o liquida, in un’altra, [...] nella matematica e nelle scienze con questa collegate, i valori che vanno attribuiti in un problema a una o più grandezze apriori incognite o che conviene attribuire a determinati elementi): s. giusta, sbagliata; trovare la s.; anche con riferimento ...
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giudizio
giudìzio (ant. giudìcio, iudìcio) s. m. [dal lat. iudicium, der. di iudex -dĭcis «giudice»]. – 1. a. L’attività logica del giudice, consistente nell’applicare le norme di legge al fatto da lui [...] con un predicato: g. analitico, sintetico, apriori, a posteriori; g. empirico, g. estetico. b di una persona. 3. La facoltà stessa della mente che giudica e l’attitudine a ben giudicare: persona di retto g.; criterio, discernimento: lascio al tuo g. ...
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schema
schèma s. m. [dal lat. schema, gr. σχῆμα -ματος «forma, aspetto, configurazione», da un tema di ἔχω «possedere, avere»] (pl. -i). – 1. Modello convenzionale, semplificato rispetto alla più complessa [...] processo: lo s. di un impianto elettrico; lo s. di un motore a scoppio; lo s. della struttura di un aereo. Più in partic., nella nella filosofia kantiana, s. trascendentali, le determinazioni apriori del tempo elaborate dall’intelletto (mediante lo ...
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imbossolare
(o imbussolare) v. tr. [der. di bossolo1 (o bussolo)] (io imbòssolo, ecc.). – Mettere nel bossolo: i. la polvere da sparo. In partic., mettere in una cassetta di legno, o in un’urna o in [...] altro contenitore, dei biglietti con su scritti nomi o numeri da tirare a sorte, soprattutto, in passato, per l’elezione a cariche pubbliche; in questo sign., anche con compl. di persona: i. i priori. ...
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avvilire
v. tr. [der. di vile] (io avvilisco, tu avvilisci, ecc.). – 1. Rendere vile, spregevole, abbassare moralmente: non c’è cosa che più avvilisca l’uomo quanto la bugia (Settembrini); nessuna arte [...] , avvilisce (Tommaseo); tentare di a. qualcuno nell’opinione altrui; a. la propria anima, il proprio ingegno con un’azione indegna, con l’adulazione, ecc.; anche, togliere valore o autorità: avvilì sì l’uficio de’ priori, che non osavano fare niuna ...
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spazio
spàzio s. m. [dal lat. spatium, forse der. di patēre «essere aperto»]. – 1. Con valore assol., il luogo indefinito e illimitato in cui si pensano contenute tutte le cose materiali, le quali, in [...] conciliare queste due posizioni, Kant concepisce lo spazio, insieme al tempo, come intuizione pura, forma apriori di ogni esperienza possibile; diversamente, nella successiva impostazione riemanniana, lo spazio è una qualunque struttura geometrica ...
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ragione
ragióne s. f. [lat. ratio -onis (der. di ratus, part. pass. di reri «fissare, stabilire»), col sign. originario di «conto, conteggio»]. – 1. a. La facoltà di pensare, mettendo in rapporto i concetti [...] non ammette nel ragionamento definizioni che non siano conosciute apriori: Critica della r. pura (Kritik der reinen dopo tante discussioni hanno finito per darmi r.; non sempre vien data r. a chi la merita; se non gli si dà sempre r., si arrabbia; i ...
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lucco
s. m. [etimo incerto] (pl. -chi). – Lunga veste maschile in uso a Firenze nel sec. 14°: di panno o di damasco, di colore nero, rosso o paonazzo, chiuso al collo da grossi ganci o annodato con nastri, [...] fino a terra, con aperture laterali per lasciar passare le braccia; era foderato d’estate di taffettà o altri tessuti, d’inverno di pelliccia di vaio o di velluto; da principio fu veste riservata ai nobili, ai dottori, ai magistrati, ai priori e ...
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tempo
tèmpo s. m. [lat. tĕmpus -pŏris, voce d’incerta origine, che aveva solo il sign. cronologico, mentre quello atmosferico (cfr. al n. 8) era significato da tempestas -atis]. – 1. L’intuizione e la [...] misurazione in determinati sistemi di riferimento. Con Kant, lo spazio e il tempo assoluti divengono le forme apriori di ogni esperienza possibile, e il carattere irreversibile della successione temporale degli eventi viene connesso alla relazione ...
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gonfaloniere
gonfalonière (ant. confalonière e gonfalonièro) s. m. [der. di gonfalone]. – Propr., nell’uso ant., chi portava il gonfalone, cioè l’insegna, il vessillo di una milizia, di una corporazione, [...] dei magistrati del popolo contro i magnati, e poi, con gli «Ordinamenti di Giustizia», messo a capo del collegio dei priori, per divenire in seguito capo del governo civile fino all’avvento del principato; g. di Santa Romana Chiesa, dignità conferita ...
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In filosofia, termine usato specialmente da I. Kant per indicare ciò che non dipende dall’esperienza, opposto a ciò che si definisce a posteriori. Ha origine in Aristotele, che aveva distinto l’universale dell’intelletto, la causa, come ‘primo...