criptogay
(cripto-gay, cripto gay), s. m. inv. Chi tenta di dissimulare la propria omosessualità. ◆ Vigilia di nozze reali: Edoardo è l’unico dei tre figli della regina ad andare all’altare vestito in [...] in Parlamento. (Gian Antonio Stella, Corriere della sera, 15 gennaio 2006, p. 1, Prima pagina) • non voglio escludere apriori l’ipotesi che sia Alice nel Paese delle Meraviglie e stia correndo senza consapevolezza verso un matrimonio impossibile da ...
Leggi Tutto
giudicato1
giudicato1 (letter. ant. iudicato) agg. e s. m. [part. pass. di giudicare; come sost., dal lat. iudicatum, part. pass. neutro sostantivato di iudicare «giudicare»]. – 1. agg. a. Di persona, [...] pronunciato un giudizio: la controversia è ormai g.; tu sei g. apriori. Con uso estens., (essere) g. in partenza, di ogni g., alla condizione di cosa giudicata, cioè, riferito a sentenza, diventare definitiva, non poter più essere impugnata nei ...
Leggi Tutto
trascendentale
agg. [dal lat. mediev. transcendentalis, der. del lat. class. transcendĕre: v. trascendere]. – In senso generico, che trascende, cioè va oltre, supera certi limiti, un certo grado, un [...] in partic. le condizioni generali sotto le quali le cose possono divenire oggetto della nostra conoscenza, quindi le forme apriori in cui si ordinano i dati empirici e senza le quali essi non potrebbero essere pensati. Il concetto di trascendentale ...
Leggi Tutto
categoria
categorìa s. f. [dal gr. κατηγορία «imputazione, predicato, attributo», der. di κατηγορέω «accusare, affermare, asserire»; lat. tardo categorĭa]. – 1. In generale, il predicato di una proposizione, [...] , e segnatamente nel pensiero kantiano, ciascuno dei concetti fondamentali del pensiero puro, cioè delle forme apriori della nostra conoscenza, che rappresentano le funzioni attive del pensiero, ordinatrici della realtà fenomenica: furono ...
Leggi Tutto
apprensione
apprensióne s. f. [dal lat. tardo apprehensio -onis]. – 1. Atto, facoltà dell’apprendere. Con sign. più specifico, nella filosofia scolastica, l’atto col quale l’intelletto concepisce un’idea [...] della ragion pura), l’atto dell’immaginazione che riunisce il molteplice dell’intuizione sensibile: a. empirica, che ci dà le nozioni sensibili; a. apriori, o sintesi pura dell’a., che ci dà la nozione di numero e le figure della geometria. 2. Ansia ...
Leggi Tutto
autosorveglianza
s. f. Controllo operato autonomamente. ◆ Quanto a Vienna, apprezzerà che Romano Prodi si dica «felice» - secondo l’agenzia «France Presse» - per il termine del boicottaggio, poiché «la [...] conoscere il proprio reddito, le proprie abitudini, il proprio stato di salute o il proprio livello di cultura sarà apriori sospetto. (Jacques Attali, Sole 24 Ore, 10 dicembre 2006, p. 1, Prima pagina) • Del sesso […] si potrebbe dire altrettanto ...
Leggi Tutto
ab
(davanti a cons. anche a) prep. lat. – Da; compare in alcune locuzioni avverbiali latine come ab absurdo, ab antiquo, ab aeterno, ab ovo, ecc. (e con la forma a in apriori, a posteriori, ecc.), per [...] le quali v. alle singole voci ...
Leggi Tutto
relativita
relatività s. f. [der. di relativo]. – 1. La condizione, la natura e il carattere di ciò che è relativo: r. di un giudizio, di una valutazione, o di un valore, di un’esperienza; r. della conoscenza [...] della sorgente che la emette, è stato posto da Einstein a fondamento della teoria della r. ristretta (o speciale), dalla metrica: v. metrica, n. 2 a), che non va quindi considerata una proprietà intrinseca e apriori dello spazio e del tempo, e ...
Leggi Tutto
predicabile
predicàbile agg. [nel sign. 1 a, der. di predicare; nel sign. 1 b, dal lat. praedicabĭlis, der. di praedicare nel senso di «celebrare, lodare»; il sign. 2 è dal lat. mediev. praedicabilia, [...] classificati nelle Isagoge di Porfirio in cinque classi: genere, specie, differenza, proprio, accidente; nel pensiero kantiano, i p. della ragion pura, i concetti puri ma derivati dell’intelletto, che possono essere dedotti apriori dalle categorie. ...
Leggi Tutto
vincolo
vìncolo s. m. [dal lat. vincŭlum, der. di vincire «legare»]. – 1. a. letter. Legame; è latinismo usato solo in alcune locuz. come spezzare i v. della schiavitù, le catene, e in qualche toponimo [...] direzioni, la direzione della reazione vincolare non è nota apriori). V. olonomo, vincolo che impone limitazioni alle posizioni o sia imposta al corpo dall’esterno; v. fisso, mobile, a seconda che la limitazione sia o no indipendente dal tempo; v. ...
Leggi Tutto
In filosofia, termine usato specialmente da I. Kant per indicare ciò che non dipende dall’esperienza, opposto a ciò che si definisce a posteriori. Ha origine in Aristotele, che aveva distinto l’universale dell’intelletto, la causa, come ‘primo...