assioma
assiòma s. m. [dal lat. tardo axioma -ătis, gr. ἀξίωμα -ατος der. di ἄξιος «degno»] (pl. -i). – Nel linguaggio com., verità o principio che si ammette senza discussione, evidente di per sé. In [...] partic., nella logica kantiana, assiomi dell’intuizione, alcuni giudizî apriori, di evidenza immediata, che risultano dall’intuizione pura del dell’ente o dell’espressione cui si riferiscono, a prescindere quindi dalla loro evidenza, dal momento che ...
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incognita
incògnita s. f. [femm. sostantivato dell’agg. incognito]. – 1. Nel linguaggio scient., e in partic. nei problemi di matematica e di fisica, ciascuna delle grandezze che non sono inizialmente [...] conosciute e che ci si propone di determinare a partire da grandezze e numeri noti (dati del problema), sulla di espressioni note, e le incognite, sotto forma di simboli apriori variabili (di norma le ultime lettere dell’alfabeto, in particolare x ...
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ontologico
ontològico agg. [der. di ontologia] (pl. m. -ci). – 1. Che riguarda la conoscenza dell’essere (nel sign. filosofico della parola), della realtà, dell’oggetto in sé: concezioni o.; analisi [...] ontologica. Con accezione partic., prova o. (o argomento o.), argomento apriori che dimostra l’esistenza di Dio a partire dallo stesso concetto di Dio, inteso come «qualcosa di cui non si può pensare nulla di più grande», e che quindi non può, senza ...
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numerativo
agg. [der. di numerare]. – Atto a numerare, che serve a numerare; si usa quasi soltanto nell’espressione geometria n., ramo della geometria algebrica che si propone di determinare apriori [...] (nel caso che esso sia finito) il numero delle soluzioni di un sistema di equazioni algebriche, indagando simultaneamente sulle loro proprietà ...
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insospettabile
insospettàbile agg. [comp. di in-2 e sospettabile]. – 1. Non sospettabile, su cui non cade e non può cadere sospetto; si dice in genere di persona che per la sua onestà, integrità, rettitudine, [...] sospetto, o di chi, per qualsiasi motivo, viene escluso apriori come possibile autore di una colpa, di un delitto, ecc.: il suo alibi lo rende i.; io sono i., perché tutti sanno che in quei giorni ero assente; anche sostantivato: è un i. in questa ...
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bali
balì (ant. baglì) s. m. [dal fr. bailli, der. del lat. baiŭlus «portatore», poi titolo di funzionarî]. – Grado altissimo in taluni ordini cavallereschi e religiosi, tra cui in partic. l’Ordine di [...] il gran maestro nel governo, i b. capitolari, a capo delle organizzazioni dell’Ordine nelle varie province d’Europa i b. di gran croce costituivano un grado intermedio fra i priori di gran croce e i commendatori), e l’Ordine Costantiniano di s ...
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incondizionato
agg. [comp. di in-2 e condizionato]. – Non condizionato, non limitato da alcuna condizione restrittiva, quindi pieno, intero, assoluto: donazione, cessione i.; assenso, approvazione, adesione [...] nell’impossibilità di dettare condizioni alla propria resa, si assoggetta aprioria qualsiasi imposizione del vincitore. In filosofia (anche come s. m in riflessologia, stimolo i., stimolo non sottoposto a condizioni (v. condizionato, n. 6). ◆ ...
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investimento etico
loc. s.le m. Investimento finanziario che si propone di devolvere una parte delle rendite per iniziative di solidarietà o di ricerca scientifica. ◆ l’investimento etico potrebbe rivelarsi [...] Economia) • Creare e acquistare quote di un Fondo d’investimento «etico» dedicato agli investitori istituzionali ma rinunciando apriori al rendimento, per mantenenere soltanto il valore del capitale nel lungo termine. Sembra una stranezza, anche se ...
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sillogistica
sillogìstica s. f. [femm. sostantivato dell’agg. sillogistico]. – Parte della logica elementare che studia i varî tipi e il valore logico (validità o non validità) dei sillogismi; fu trattata [...] lettera E) e particolare negativa (indicata con la lettera O), sono apriori possibili 256 modi, e tra questi solo 19 sono i modi sillogistici logica moderna, dove, corrispondendo i termini a predicati, i sillogismi sono interpretabili nel calcolo ...
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mediazione
mediazióne s. f. [dal lat. tardo mediatio -onis, der. di mediare; v. mediatore]. – 1. a. Azione esercitata da una persona (o anche da un ente, un’associazione, una collettività, una nazione) [...] di ottenere grazie per gli uomini e in quanto corredentrice. 2. a. Con sign. più tecnico, nel diritto, attività svolta da una franco di mediazione, formula con la quale si stabilisce apriori che in una trattativa in corso non sarà versata alcuna ...
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In filosofia, termine usato specialmente da I. Kant per indicare ciò che non dipende dall’esperienza, opposto a ciò che si definisce a posteriori. Ha origine in Aristotele, che aveva distinto l’universale dell’intelletto, la causa, come ‘primo...