aprioristico
apriorìstico agg. [der. della locuz. apriori] (pl. m. -ci). – Nel linguaggio filos., di ciò che è apriori, cioè razionale, trascendentale, slegato dall’esperienza: metodo a.; ricerca a.; [...] estens., affermazione a., giudizio a., dettati da convinzioni preconcette. ◆ Avv. aprioristicaménte, in modo aprioristico, con apriorismo: affermare, giudicare aprioristicamente. ...
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puro
agg. [lat. pūrus]. – 1. a. Detto di sostanza che non ha avuto alterazioni: oro p.; o che non è mescolata con sostanze estranee: idrogeno, ossigeno p.; vino p., non annacquato; caffè p., senza l’aggiunta [...] del tutto indipendente dalle altre: atto p., v. atto2, n. 2. In partic., nella filosofia kantiana, si dice di ogni conoscenza apriori, priva di contenuti empirici: ragione p., la ragione considerata per sé stessa, come fonte di tutti gli elementi ...
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arroto
arròto s. m. [part. pass. di arrogere], ant. – Impiegato aggiunto a un magistrato; in partic., a Firenze, nell’età comunale, ciascuno di quegli 80 cittadini che, aggiunti ai Priori uscenti e ai [...] rappresentanti delle arti, eleggevano i Priori. ...
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prioreprïóre s. m. [dal lat. prior -oris «precedente», compar. dell’avv. e prep. pri «davanti», da cui anche il superl. primus «primo»]. – 1. (f. -a, ant. -essa) Superiore di una comunità religiosa, [...] monastica: il p. di un monastero, di un convento; anche preceduto dal titolo di riverenza: il padre priore. Negli ordini a regola benedettina, p. conventuale, che regge come prima autorità un monastero; p. claustrale, che è immediatamente inferiore ...
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indiziario
indiziàrio agg. [der. di indizio]. – Che ha valore di indizio, o che si basa su indizî: prova i.; processo i., quello in cui, non essendosi acquisite prove dirette dei fatti, la certezza morale [...] molteplici indizî. In finanza, metodo i., quello che desume il valore dell’imponibile da elementi esteriori e approssimativi determinati apriori dalla legge (per es., il reddito di un’industria dall’estensione degli impianti, di un privato dal suo ...
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costanza
s. f. [dal lat. constantia]. – 1. Qualità d’esser costante, perseveranza, fermezza: avere c. nel bene, nei propositi, negli affetti, nello studio; persona di scarsa c.; dov’è la forza antica? [...] determinato vincolo o rapporto, soprattutto nelle frasi in c. di matrimonio, in c. di rapporto lavorativo, e sim. 2. Nel linguaggio scient., invariabilità di una grandezza al variare dei parametri dai quali apriori si può presumere che essa dipenda. ...
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echo-chamber
loc. s.le f. (pl. inv. o -s) Nella società contemporanea dei mezzi di comunicazione di massa, caratterizzata da forte interattività, situazione in cui informazioni, idee o credenze più o [...] dove non esiste la verità dei fatti, perché ciascuno ha selezionato e riceve solo le notizie e i commenti con i quali concorda apriori. (Annamaria Testa, Internazionale.it, 22 novembre 2016, Opinione).
Dall'ingl. echo chamber ('cassa di risonanza'). ...
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pluralismo
s. m. [der. di plurale]. – 1. In filosofia, ogni concezione che consideri la realtà come costituita da una pluralità di principî (in opposizione al monismo) considerati tutti egualmente primi [...] e non riducibili uno all’altro; a volte il pluralismo non esclude un principio primo (come nell’orizzonte cristiano un Dio creatore) ma secondo cui la realtà come tale non può essere compresa apriori in uno schema o legge, superando essa, nel suo ...
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risparmio etico
loc. s.le m. Risparmio che si propone di devolvere una parte delle rendite per iniziative di solidarietà o di ricerca scientifica. ◆ In anni più recenti, poi, sono arrivate altre «motivazioni» [...] aziende «normali» e con logiche assolutamente «normali», cercando il massimo risultato di gestione e non escludendo dunque apriori alcun comparto, ma che poi spendono eticamente una parte dei rendimenti conseguiti o delle commissioni prelevate alla ...
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esistenziale
eṡistenziale agg. [dal lat. tardo exsistentialis]. – Dell’esistenza, che riguarda l’esistenza (nel suo sign. più astratto, cioè l’esistere, l’esserci): problemi e.; rapporti e.; angoscia [...] ), è detto di ciò che si riferisce alla teoria dei possibili modi di essere dell’esserci, considerati astrattamente come puri apriori. In psicoterapia, analisi e., metodo fondato da V. E. Frankl (1925), più noto sotto il nome di logoterapia. Per il ...
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In filosofia, termine usato specialmente da I. Kant per indicare ciò che non dipende dall’esperienza, opposto a ciò che si definisce a posteriori. Ha origine in Aristotele, che aveva distinto l’universale dell’intelletto, la causa, come ‘primo...