ricamo
s. m. [der. di ricamare]. – 1. a. L’operazione, l’attività, l’arte del ricamare: il r. d’un fazzoletto, d’un parato; imparare il r.; dedicarsi al r.; maestra, scuola di r.; r. a mano, a macchina, e macchine da o per ricamo; storia del r.; i varî tipi, i varî punti di r. (r. su tela, su seta, su velluto; r. in bianco, a riporto, ad arazzo). b. Il lavoro stesso eseguito con l’ago sul tessuto, il disegno ricamato: un r. finissimo, semplice, di buon gusto; r. in rilievo; r. in oro, in seta, fatto cioè con filo d’oro o di seta; tovaglia ornata di ricami. 2. fig. a. Opera d’arte, spec. di scultura o d’architettura, ma anche composizione musicale o letteraria, realizzazione teatrale, cinematografica o televisiva, caratterizzata da un’eccezionale raffinatezza ed eleganza di linee e di forme, di modi e caratteri stilistici: i bassorilievi del portale sono un r. di marmo; le guglie del duomo compongono sullo sfondo del cielo un armonioso r.; musica che costituisce un delicato r. di note; questa pagina, o quella messa in scena, quell’interpretazione, è un vero ricamo. In molti casi però la parola conserva il suo sign. proprio ed è usata piuttosto come termine d’una similitudine: intaglio che sembra un r., fine come un ricamo. b. scherz. o spreg. Particolari di fantasia, commenti o valutazioni personali superflui, aggiunti e inseriti in un’esposizione di fatti (per lo più al plur.): raccontami come è andata, ma senza ricami; la verità è stata travisata dai r. dei pettegoli. ◆ Dim. ricamino; spreg. ricamùccio. TAV.