ricambio
ricàmbio s. m. [der. di ricambiare]. – 1. a. Contraccambio: il r. degli augurî, del saluto; r. d’un favore, d’una cortesia; ha fatto tanto per lui, e in r. non ha avuto che ingratitudine. b. Nel linguaggio bancario, il compenso per la vendita o negoziazione della tratta, sulla base del cambio fra la piazza in cui la cambiale insoluta era pagabile e la piazza della persona sulla quale è tratta la rivalsa. 2. a. Cambio, sostituzione: assicurare il r. dell’aria in un ambiente senza finestre con un aeratore. Frequente la locuz. agg. di ricambio, riferita a parti o elementi nuovi di un oggetto che si sostituiscono alle parti o agli elementi corrispondenti consumati e logorati per l’uso o comunque da sostituire: colli e polsi di r., per camicie; indumenti, biancheria di r., per cambiarsi, per sostituirli a quelli sporchi o non più portabili; cartucce di r., per penne stilografiche (anche semplicem. ricambio e, nelle penne a sfera, refill); bombola e bomboletta di r., per fornelli e altri apparecchi a gas liquido, e rispettivam. per accendisigari. In partic., pezzi di ricambio (e assol., per ellissi, ricambî, un ricambio), parti o elementi di apparati, congegni e organi, soprattutto meccanici, da sostituire a quelli consumati, logorati e deteriorati: pezzi di r. (o ricambî) originali per auto, per motociclette, per elettrodomestici, per televisori, per calcolatori elettronici. b. Con senso più affine a scambio: r. del lavoro, espressione che traduce l’ingl. labour turnover usata per indicare il complesso degli spostamenti interprofessionali, interaziendali, territoriali e soprattutto internazionali di mano d’opera; in sociologia, r. sociale, processo di ascesa di individui appartenenti a classi inferiori, e di decadenza di individui appartenenti a classi superiori, detto anche circolazione delle aristocrazie. Nel linguaggio polit., r. di quadri o di dirigenti, e r. di generazione (o generazionale), avvicendamento nei posti e negli incarichi di maggiore responsabilità, all’interno del partito o negli organismi rappresentantivi, attuato con l’immissione di nuove leve politiche. 3. In fisiologia, termine con cui, soprattutto in passato, si designava l’insieme dei processi biochimici e dei fenomeni energetici concomitanti che assicurano la conservazione, l’attività funzionale e il rinnovamento dei tessuti corporei; si distinguevano un r. materiale, comprendente tutte le trasformazioni cui sono soggette le sostanze alimentari ai fini del continuo rimaneggiamento della materia vivente, e un r. energetico, costituito da quel complesso di fenomeni energetici che sono essenziali manifestazioni della vita stessa, ossia la trasformazione dell’energia chimica degli alimenti e dell’ossigeno in energia termica e in energia meccanica. Malattie del r., quelle (come il diabete mellito, la gotta, l’obesità, ecc.) caratterizzate da peculiare alterazione del metabolismo (attualmente, ricambio è considerato sinon. di metabolismo, e le malattie del ricambio vengono definite malattie metaboliche).