ricadere /rika'dere/ [der. di cadere, col pref. ri-] (coniug. come cadere). - ■ v. intr. (aus. essere) 1. [cadere di nuovo, spec. con le prep. a, in, anche fig.: r. a terra; r. nel vizio] ≈ ricascare, ripiombare, [con riferimento a un errore e sim.] ricommettere (ø), [con riferimento a un errore e sim.] rifare (ø). 2. a. [di cose dirette o lanciate verso l'alto, cadere o scendere giù: la palla ricadde poco lontano] ≈ ridiscendere, riscendere. ↔ risalire, salire. b. [di abiti, tendaggi e sim., adattarsi con armoniosità, anche nell'espressione ricadere addosso: questo vestito ti ricade bene (addosso)] ≈ cascare, scendere. c. [venire a fare parte di un insieme o di una categoria, con la prep. in: questo caso ricade nel concetto di delitto] ≈ rientrare, rilevare (di). 3. (fig.) [di colpe, accuse, fatiche, responsabilità e oneri, essere a carico di qualcuno, con la prep. su: il sangue di questi innocenti ricadrà sul capo degli assassini] ≈ gravare, pesare, ritorcersi, riversarsi. ■ ricaderci v. intr. pron. (aus. essere), fam. [cadere nuovamente in un errore, in una colpa, in un inganno e sim.: lo sapevo, ci sei ricaduto!] ≈ (lett.) recidivare, (fam.) ricascarci, ripiombarci.